Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
“Per capire cosa è il Parkour si deve pensare alla differenza che c’è tra quello che è utile e quello che non è utile in eventuali situazioni di emergenza. Solo allora potrai capire ciò che è Parkour e ciò che non lo è”, sostiene David Belle, colui che per primo, nel 1998 assieme a Hubert Koundé definì la tecnica di Parkour indicando con il termine una prassi derivante dal Metodo Naturale proposto dal militare francese Georges Hébert alla fine ‘800, secondo cui eseguire il parcours du combattant (percorso del combattente), tracciato di guerra utilizzato nell’addestramento militare, significa compiere istintivamente movimenti naturali e spontanei in condizioni improvvise
Il Parkour (PK) o Art du deplacement (A.D.D.) è infatti una disciplina atletica metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ’80 che consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo all’interno di un percorso, prestabilito o casuale, nella maniera più fluida, rapida, sicura ed economica possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante. In città o in mezzo alla natura scimmie urbane, spiderman in tuta e scarpe da ginnastica, si muovono atleticamente impavidi di fronte agli ostacoli e alle barriere fisiche di palazzi, tetti, ringhiere, scale, rampe, autobus.
La città sembra piegarsi sotto i piedi e le mani del gruppo degli Yamakasi, parola di lingua lingala che significa “uomo forte”, “spirito forte”. Composta da Yann Hnautra, Châu Belle Dinh, David Belle, Laurent Piemontesi, Sebastien Foucan, Guylain N’Guba Boyeke, Charles Perriere, Malik Diouf e Williams Belle, la crew dà origine a una pratica sportiva underground fondata sul concetto di fortitudo fisica, mentale e morale attraverso la quale superare elasticamente circostanze problematiche impreviste. Qualsiasi ostacolo viene considerato come punto d’appoggio, appiglio osservato e sfruttato in modo creativo, fluido ed estetico con volteggi e cadute.
Costola del Parkour, ma più scenografico, il Free Running (3run), termine definito da Sébastien Foucan, già Yamakasi, rappresenta una tecnica che ricerca e sperimenta la spettacolarizzazione dei movimenti a scapito della loro efficienza (questa è proprio la principale differenza con il Parkour, dove ogni movimento invece deve disporsi secondo la massima funzionalità). Attraverso la valorizzazione e l’enfasi dell’estetica del dinamismo del corpo in movimento, il Free Running rappresenta l’arte di spostarsi in ambienti urbani e rurali in modo da creare spettacolo.
Urban ninja e city stunts silenziosi sgattaiolano come gatti sui tetti, sulle teste di fortunati spettatori increduli, più spesso ignari di quanto accade sopra di loro. Come funamboli e acrobati, i praticanti del 3run a seconda delle proprie esigenze si muovono con esibizioni e performance esaltanti, a volte ironiche. Su you tube un ragazzo dribbla, salta due o tre persone in slalom e si attacca sul retro dell’autobus di linea che parte sotto gli sguardi un po’ perplessi degli astanti.
Proprio attraverso internet, principale mezzo d’informazione sul Parkour, e la diffusione dei video presenti in rete, l’A.D.D. subisce una svolta commerciale: da pratica delle sottoculture urbane a fenomeno interculturale ampio. Molti brand si associano a questa disciplina tanto alternativa quanto capace di attrarre attenzione, le sue tecniche si intravedono in numerosi spot pubblicitari, video musicali, film e documentari. Lo stesso David Belle è stato consacrato come attore nel film Banlieue 13 prodotto da Luc Besson, il quale ha presentato nel 2001 anche il film Yamakasi – I nuovi samurai, diretto da Ariel Zeitoun; nel 2004 è stato girato The Great Challenge e nel 2007 il canale satellitare statunitense ESPN ha realizzato un reportage sul Parkour avvalendosi della consulenza degli Yamakasi Laurent Piemontesi e Châu Belle Dinh; e ancora il regista danese Kaspar Astrup Schröder ha girato il documentario My Playground sul Parkour e le relazioni che questo stabilisce con spazi urbani e istituzioni.
Il Parkour arriva in Italia solo intorno al 2005 proprio grazie al web. Piccoli siti internet denunciano la realtà locale in cui l’A.D.D. si sviluppa nella penisola, creando tuttavia le premesse per i primi incontri tra traceurs italiani. Successivamente sono nate molte associazioni nazionali come il FIABA, il Fondo Italiano impegnato nell’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, che propone di vivere la città in modo alternativo, attraverso il superamento e l’assorbimento delle infrastrutture ingombranti con la pratica ludica del Parkour. Oggi riconosciuta e apprezzata a livello internazionale, la disciplina degli Yamakasi è utilizzata nelle attività di coaching, insegnamento e addestramento per Le Cirque du Soleil, presso le accademie sportive e le associazioni di Parigi, Copenhaghen, Londra, Las Vegas.
Approfondimenti:
Il sito di 3RUN
Fiaba – Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche