A partire dall’autunno prossimo, l’Hotel du Grand Control, una parte della Reggia di Versailles da tempo abbandonata, diventerà una residenza di charme a cinque stelle con ventitré camere con vista sull’Orangerie e sul bacino d’acqua “des suisse”.
Il ministro della difesa ha restituito solo recentemente, a Versailles, l’edificio che nel 1600 fu costruito per ospitare i controllori delle finanze, rendendo possibile l’avvio della ristrutturazione ad opera di una società belga, la Holding Ivy International. A fronte di una spesa di 5,5 milioni di euro, la società otterrà la concessione della residenza per i prossimi trent’anni.
I cugini d’oltralpe non sono nuovi a tale pratica avendo da tempo intuito il business proveniente dal connubio tra turismo e storia; il governo francese è infatti impegnato a studiare i migliori modi per far fruttare i “gioielli” nazionali. Nei piani futuri figurano: la scuderia del castello di Fontainbleu, la città di Carcassonne, il castello in Borgogna Bussy-Rabutin, Fort Saint Andrè nel Gard e il Domaine de Saint Cloud.
La Francia, a sua volta, ha ripreso tale idea dalla Spagna dove, da anni, riscuotono successo i Paradores: catena di alberghi pubblica realizzata all’interno di castelli, palazzi, monasteri, fortezze ed altri edifici storici. La Red de Paradores è una società, che vede lo Stato come unico azionista, voluta al fine di creare un turismo di qualità e garantire la salvaguardia del patrimonio culturale e artistico spagnolo, valorizzando le regioni con meno risorse economiche.
In Portogallo invece ci sono Le Pousadas che, in un primo momento erano alberghi tipici per offrire ai turisti la giusta atmosfera mentre visitavano la nazione, poi, a metà del ‘900, sono diventate location più suggestive e spettacolari: castelli, edifici di rilevanza storica, monasteri e conventi, molto amati perché belli e con prezzi accessibili.
Ed anche in Inghilterra, come in Scozia ed in Irlanda, sono numerosi i castelli esempio di second life; dal Carnegie a Skibo Castle sino ad Amberley’s Castle nel cuore del Sussex.
L’Associazione Historic hotels of Europe, suggerisce nuovi ed antichi percorsi per viaggiare in Europa alloggiando tra castelli, manieri, conventi, palazzi, monasteri e ville, tutte di antica storia. In Italia c’è l’omologa Abitare la storia che punta a far rivivere, con nuove comodità, storia ed arte, più di trenta dimore di pregio tra il nord e il sud Italia. In tale ambito, l’exemplum d’efficienza risulta essere il Friuli Venezia Giulia dove, dal ’68, esiste un consorzio per la salvaguardia di più di cento castelli che fornisce ai proprietari assistenza tecnica in caso di restauri. In Lombardia, dal ’97, esiste l’Associazione castelli e ville che raduna oltre quaranta dimore. O ancora l’Associazione Ville Venete e Castelli e il Suedtirorel Burgeninstitut. In Toscana c’è il Realis La Suvera, uno degli alberghi storici di maggior charme; in Alto Adige il Castel Rundegg che vanta anche la prima beauty farm italiana. Così come la masseria a cinque stelle Torre Coccaro del XIV secolo, in Puglia o il Castello San Marco vicino a Taormina. Per quanto riguarda i castelli, la Sicilia è da record: ci sono 350 edifici difensivi disseminati lungo l’intera regione, segue la Toscana con 150, l’Emilia Romagna con 70 ed infine la Puglia con 60. Per quest’ultima, in occasione della Fiera Immobiliare di Cannes, si era ipotizzata la possibilità di trasformare in hotel l’Arsenale di Taranto e il Castello di Brindisi. Tuttavia non sempre iniziative di questo genere trovano il favore di tutti: il castello federiciano tarantino è infatti intoccabile in quanto sede della marina militare, mentre diverso il caso del Castello Aragonese brindisino, che ha una parte seicentesca, adibita a carcere, e che presenterebbe anche una struttura adeguata.
Restaurare e riconvertire questi luoghi storici ricreandone una “funzione sociale” significa restituirne il fascino del passato con le comodità di oggi. Quali saranno le nuove mete per sentirsi re e regina per un fine settimana?

Approfondimenti:
Historic hotels of Europe
Abitare la storia