Si prepara ad accogliere oltre 150mila visitatori e 5mila espositori provenienti da 130 Paesi del mondo la 31esima edizione della Bit, la Borsa internazionale del turismo che per quattro giorni, dal 17 al 20 febbraio, anima gli spazi della fiera di Milano mettendo in mostra la destinazione Italia accanto a mete esotiche e a località note e meno note del panorama internazionale. Un evento su cui gli operatori del settore ripongono numerose e importanti aspettative in termini di promozione e di rilancio del turismo nostrano, in un momento caratterizzato ancora da una profonda incertezza sia a livello locale che a livello globale.
Gli ultimi dati resi noti dall’UNWTO, l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, parlano di un miglioramento complessivo degli arrivi turistici internazionali che hanno fatto registrare una crescita del 7% nel 2010 rispetto all’anno precedente, ricordato come il periodo che ha risentito più duramente gli effetti negativi della crisi economica mondiale. Sebbene tale incremento abbia interessato la totalità delle destinazioni turistiche, il World Tourism Barometer dell’UNWTO evidenzia una ripresa a più velocità, dove i Paesi emergenti avanzano più speditamente, sorpassando di ben tre punti percentuali i Paesi economicamente sviluppati con mercati turistici ormai maturi e consolidati. Tra quest’ultimi rientra anche l’Italia che secondo gli indicatori di variazione, calcolati dall’Osservatorio Nazionale del Turismo sulla base dei dati rilevati da Istat, Banca d’Italia e Unioncamere-Isnart, presenta una variazione percentuale positiva dei turisti stranieri pari all’1% nel periodo gennaio/novembre 2009/2010. Tuttavia il saldo netto della bilancia turistica dei pagamenti per i primi undici mesi del 2010 – reso noto dalla Banca d’Italia – risulta essere inferiore rispetto al saldo registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, con 8.556 milioni di euro nel 2010 a fronte degli 8.714 milioni di euro del 2009, a causa di un tasso di crescita della spesa dei turisti italiani all’estero maggiore rispetto a quello dei turisti stranieri che scelgono l’Italia come meta dei propri viaggi.
Le previsioni per l’inverno 2011 diffuse a seguito di un’indagine congiunturale svolta dal CISET in collaborazione con Federturismo e Confindustria, che viene condotta due volte l’anno coinvolgendo un campione rappresentativo di imprese italiane attive nel comparto turistico, lasciano trasparire un segnale di stabilità, senza rilevanti variazioni nel numero di arrivi e presenze nel semestre novembre 2010-aprile 2011 in rapporto ai dati registrati nello stesso semestre a cavallo tra 2009 e 2010.
Stando alle risposte fornite dagli operatori del settore aumenterà il numero di turisti provenienti da Belgio, Olanda, Svezia, Russia, Polonia, Cina, e sarà soprattutto il turismo culturale il segmento caratterizzato dalle performance migliori.

A fronte di un tenue ma diffuso ottimismo che ha iniziato a pervadere il settore turistico dopo un lungo periodo fatto di scenari futuri incerti e di proiezioni economicamente non incoraggianti, permangono alcuni punti deboli che potrebbero rallentare la ripresa dell’intero sistema produttivo legato al turismo sia a livello nazionale che internazionale. Se sui mercati esteri gioca un ruolo tutt’altro che trascurabile l’instabilità politica dei Paesi del Medio Oriente, per i quali il turismo rappresenta una quota rilevante del Pil, nel mercato turistico locale un fattore destinato ad occupare ancora per molto tempo una posizione centrale nel dibattito – politico e non – sul futuro del turismo nel nostro Paese, è dato dall’introduzione della tassa di soggiorno, che ha creato una frattura tra il governo e i rappresentanti delle principali associazioni di categoria.
Il timore di quanti hanno espresso parare contrario in merito all’introduzione di questa nuova tassa di scopo, a cui si sono uniti anche gran parte delle principali testate giornalistiche internazionali e l’Ectaa – l’Associazione europea dei Tour Operator e delle agenzie di viaggio -, è che ad un aumento dei costi possa non corrispondere un aumento della qualità dei servizi, al contrario di quanto sostenuto dal Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che in più occasioni ha tenuto a sottolineare che le entrate aggiuntive recuperate tramite la tassa di soggiorno serviranno per “la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio artistico e culturale a fini turistici e per i servizi di accoglienza”. Non è una notizia nuova né inaspettata quella che descrive l’Italia come una tra le destinazioni turistiche con il peggior rapporto qualità prezzo a livello internazionale. Tassa di soggiorno o no i passi da compiere sono molti e di ben altra natura se si vuole che il nostro inestimabile patrimonio culturale e paesaggistico continui ad esercitare la sua capacità di attrazione turistica. Per eccellere in un settore in cui non solo la domanda ma anche l’offerta è divenuta globale, occorre essere capaci di offrire un servizio migliore evitando di far lievitare i costi, e puntare sui nuovi segmenti turistici che guardano con sempre maggiore attenzione alla cultura e al rispetto dell’ambiente. Il fatto che per la prima volta, quest’anno la Bit abbia deciso di affiancare all’evento principale numerose iniziative culturali sparse per le strade della città di Milano, seguendo lo storico esempio del “Fuori Salone”, è indicativo di quanto sia stretto il legame che intercorre tra turismo e cultura e di quanto non sia possibile far crescere l’uno senza l’altra.