A cura di Irina Vakar, Elena Voronovi? e Matteo Lanfranconi, dal 19 febbraio al 1 maggio 2011 al Palazzo delle Esposizioni di Roma si terrà la prima grande presentazione monografica fuori dalla Russia dell’opera di Aleksandr Aleksandrovich Deineka (1899-1969), pittore, grafico e scultore, tra i più importanti artisti figurativi russi della prima metà del Novecento.
L’opera dell’artista è oggi inserita, quale evento inaugurale, nel programma diplomatico di scambi culturali 2011 Anno di Italia-Russia che si concluderà con l’inaugurazione del restaurato Bolshoi di Mosca che riaprirà dopo cinque anni il 12 ottobre 2011 con un balletto e il “Requiem” di Verdi eseguito dall’Orchestra del Teatro alla Scala.
La mostra “Aleksandr Deineka. Il maestro sovietico della modernità”, realizzata in collaborazione con la Galleria Statale Tret’jakov di Mosca, istituzione che detiene la maggior parte dei lavori dell’artista, con il Museo Statale Russo di San Pietroburgo e l’ausilio della Pinacoteca Statale Aleksandr Deineka di Kursk, si propone di offrire al pubblico più di ottanta opere che si articolano definendo le tappe fondamentali del percorso creativo dell’artista, dagli anni Venti agli anni Sessanta. Come tanti giovani suoi contemporanei, l’artista dedica la propria giovinezza agli eventi della rivoluzione, nel 1918 come fotografo per il Dipartimento di Investigazione della polizia giudiziaria e come collaboratore del Dipartimento Regionale per l’Educazione; la sua formazione universitaria (al Vchutemas nel reparto poligrafico i suoi insegnanti furono Favorsky e Nivinsky) e la profonda amicizia che lo legò a Maiyakovsky, contribuirono inoltre a consolidare la sua propria specifica peculiare visione dell’arte, sempre profondamente connessa alla realtà e alla propaganda politica.
Di fondamentale importanza per la formazione artistica di Deineka fu il viaggio in Italia che intraprese nel 1935. A Roma l’artista, amico di Renato Guttuso, realizza opere emblematiche quali Strada romana e Piazza romana (1935), il che rende ancor più significativo il fatto che proprio a Roma si celebri la prima grande rassegna dedicata al pittore russo fuori dai confini dalla sua patria. Membro del Presidium dal 1958, vice presidente (1962-1966) e segretario-accademico (1966-1968) del Dipartimento di Arti Decorative delle Belle Arti dell’URSS, per Deineka il lavoro politico e sociale si fonde e si concreta nell’arte, grande e potente mezzo di comunicazione che gli consente di estrinsecare il contenuto “poetico” dei grandi temi della Modernità. Dalla Rivoluzione d’Ottobre alla Seconda Guerra Mondiale, la sua opera si contraddistingue per una resa lucida, cruda e passionale degli eventi storico-sociali del proprio paese e si manifesta attraverso l’adozione eclettica e poliedrica di tecniche e modalità di rappresentazione che vanno dall’acquerello all’oil on canvas, dalla scultura su legno e bronzo al mosaico, dalla produzione di manifesti alle illustrazioni grafiche di riviste e libri per bambini.
Portavoce e baluardo del socialismo russo, celebrato Artista del popolo dell’Urss (1963) ed Eroe del Lavoro Socialista (1969), Deineka fu in grado di tradurre e piegare il lessico avanguardista in un linguaggio diretto, schietto, comprensibile a tutti e seppe efficacemente interpretare non solo le vicende storiche, ma anche la coscienza e i sentimenti di un’intera nazione. Ma attenzione, le laboriose ed entusiastiche scene di genere presenti a Palazzo delle Esposizioni, dedicate allo sport Il portiere (1934), al lavoro Sul cantiere di nuovi reparti (1926) e alla gioventù russa Vasti spazi (1944), vengono restituite mediante un linguaggio del tutto personale e scevro dalle rigidità delle direttive politiche, attraverso una figurazione vigorosa del popolo sovietico, dei valori e degli ideali che lo definivano. Come i dipinti, i disegni e le illustrazioni così anche i monumentali mosaici delle stazioni della metropolitana “Majakovskaja”(1938) e “Novokuzneckaja” (1943) a Mosca, che nella mostra vengono riproposti attraverso la video istallazione Un giorno nel paese dei soviet, nascono dalla forte partecipazione alla cosa pubblica da parte dell’artista e si costituiscono quali interventi mirati nella città che gli valgono numerosi premi, medaglie e titoli onorifici: il Premio Lenin (1964), le medaglie dell’Ordine di Lenin e dell’Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro, la Medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Sorprendente, appagante, definitiva nella mole di opere raccolte, la mostra di Deineka, promossa da Roma Capitale-Assessorato alle Politiche culturali e Centro Storico, da Fondazione Roma e dall’Azienda Speciale Palaexpo, diviene oggetto di approfondimento, per quanti lo volessero, con Spot! letture guidate di alcune opere con Matteo Lanfranconi co-curatore della mostra che si svolgeranno mercoledì 16 e 30 marzo e il 13 aprile alle ore 19 a Palazzo delle Esposizioni.