Creatività e generosità nell’era digitale

Clay Shirky, che nel 2002 coniò il termine “software sociale” per tratteggiare la modalità di tipo dinamico e interattivo del web, oggi parla di “surplus cognitivo” per definire il nuovo tempo libero come una risorsa globale condivisa così da immaginare nuovi tipi di partecipazione.
Nato dal declino del media televisivo e dalla parallela diffusione di mezzi di comunicazione che consentono una partecipazione sociale attiva e fatta di flussi, il “surplus cognitivo” ha il potere di creare un valore che non esiste quando si opera in maniera isolata, e che arriva a noi, persone del nuovo millennio, che utilizzeremo la maggior parte del nostro tempo per fare, da soli e con altri, e poi condividere.
Partendo dall’analisi dei media, Shirky mostra come questi, in vista del Ventesimo secolo, venissero gestiti esclusivamente all’insegna del consumo. Tuttavia tali mezzi di comunicazione contengono al loro interno tre attività diverse: consumo, produzione e condivisione. Pertanto offrire l’opportunità ai fruitori di produrre e condividere non significa smettere di guardare passivamente la tv ma che il consumo non rappresenterà l’unico modo in cui utilizzeranno i media e di conseguenza, qualsiasi cambiamento diventerà importante.
Il saggio di Shirky riguarda una risorsa insolita, il tempo libero, le cui tappe più importanti per accedervi sono già avvenute: l’accumulo di oltre un trilione di ore di tempo libero all’anno da parte della popolazione mondiale istruita e l’invenzione e la diffusione dei media che consentono ai normali cittadini, un tempo tagliati fuori, di mettere in comune quel tempo libero per attività che hanno a cuore. Usare il surplus cognitivo non significa dunque solo cumulare preferenze individuali, anzi, la cultura dei vari gruppi di utenti incide molto su ciò che ci si aspetta gli uni dagli altri e sul modo in cui si lavora insieme.
L’autore continua nella sua trattazione analizzando i mezzi del surplus cognitivo e quindi la diffusione di computer e telefoni, strumenti di social media che non rappresentano più un’alternativa  alla vita reale, ma ne fanno, a pieno titolo, parte. A “Mezzi” fa seguito “Moventi”, il capitolo dedicato a comprendere il meccanismo dei modelli di partecipazione secondo cui le motivazioni sociali rafforzano quelle personali; le nuove reti comunicative incoraggiano infatti l’appartenenza e la condivisione.
A questo punto, alla luce dei mezzi e del movente, bisogna tener conto dell’opportunità, cioè dei modi con cui sfruttare la capacità di partecipazione congiunta rispetto al passato, quando il consumo era esclusivamente individuale. Le convinzioni novecentesche su chi poteva produrre e chi consumare i messaggi pubblici, su chi poteva coordinare l’azione di gruppo decidendo anche come, hanno dimostrato di non essere nient’altro che accidenti duraturi dissolti dalle nuove opportunità, create dai singoli, gli uni per gli altri, usando le abilità offerte dai nuovi strumenti.
Infine nell’ultimo capitolo, Shirky espone alcune delle lezioni emerse dagli usi riusciti del surplus cognitivo; a causa della complessità dei sistemi sociali in generale e di quelli con attori diversi in particolare, nessuna lezione può essere universale ma può servire da faro e incentivare futuri progetti. Il surplus cognitivo è quindi un materiale grezzo in cui ciascuno di noi non è solo la fonte ma anche chi ne decide l’uso attraverso questa nuova connettività.

Clay Shirky
Surplus cognitivo
Creatività e generosità nell’era digitale
Codice Editore  €22,00
ISBN: 9788875781682