Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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SCRITTI SULL’ARTE
Discorso sulla pittura contemporanea. Saggi e note su artisti italiani e stranieri e altre pagine sparse
Solmi Sergio
pp.470
Adelphi, € 45,00
EAN: 9788845925726
Se i finissimi saggi letterari di Sergio Solmi sono ormai universalmente riconosciuti come gioielli di raro valore, meno note e tuttavia non meno preziose sono le sue pagine sull’arte. Refrattario alla retorica e ai vezzi di molta accademia, Solmi non fu critico d’arte istituzionale ma, amico e sodale di pittori e scultori, poté seguire passo dopo passo i percorsi di alcuni grandi suoi contemporanei, affascinato dalla creatività unica e irripetibile del vero artista: «… vane sono formule e programmi, vano persino l’altissimo esempio degli antichi quando difetti, nell’artista, il vivo sentimento, sempre eretico e individuale, della vita vivente che nell’arte cerca la sua forma». Senza mai cedere alla semplicistica tentazione di «incasellare nomi ed opere sotto le bandiere degli astratti “programmi”, “correnti” e “tendenze”», e in un’epoca senza “centri” come il Novecento, in cui «il vero artista è, in ogni senso, solo», Solmi riesce nondimeno a tracciare un panorama tanto composito quanto coerente, scoprendo gli occulti reticoli che connettono fenomeni all’apparenza distanti. Dagli scritti raccolti in questo volume nasce così, inattesa, una vera e propria storia dell’arte italiana della prima metà del secolo scorso (non senza uno sguardo prensile anche a ciò che succedeva oltre confine e al passato). Arte che Solmi osserva con lo stesso magistrale discernimento che ha sempre fatto valere nella critica letteraria, intuendo spesso il genio e l’originalità dei grandi artisti – da Carrà a De Pisis, da De Chirico a Sironi, da Modigliani a Morandi a Casorati – ben prima della loro piena affermazione pubblica. E dando così prova, ancora una volta, di quell’istinto divinatorio che è dote preziosa dei grandi spiriti di ogni tempo.
FARE GLI ITALIANI
Barberis, Walter. De Luca e Giovanni (a cura di)
pp. 128
Allemandi, € 20,00
ISBN: 978-88-422-1997-2
Costruite in un momento di forte sviluppo delle reti infrastrutturali di un Paese finalmente unito e votato a entrare in concorrenza con le più forti economie europee, le Officine Grandi Riparazioni sono concepite per essere un centro di avanguardia nella revisione e riparazione di locomotive e carrozze ferroviarie. Un elemento funzionale al potenziamento degli scambi di prodotti industriali e di materie prime da e per Torino, una premessa indispensabile alla trasformazione della città in un grande polo industriale. Una significativa conferma di questa vocazione ci viene dalle dimensioni del complesso. Le Officine Grandi Riparazioni, posizionate lungo la ferrovia che collega Torino a Milano, occupano un’area immensa (190 000 metri quadrati), all’interno della quale vengono innalzate gigantesche costruzioni dall’architettura austera ma pregevole, somiglianti per struttura a delle imponenti cattedrali moderne, con navate lunghe fino a 200 metri. Ma è il posizionamento stesso degli stabilimenti a denunciare la presenza di un piano complessivo di espansione. Dismesse negli anni novanta, oggetto di una serie di progetti e piani di recupero, finalmente, tornano sotto i riflettori della città per le celebrazioni legate al 150° dell’Unità d’Italia.
L’ITALIA S’E’ DESTA: 1945-1953
Arte italiana del secondo dopoguerra, da De Chirico a Guttuso, da Fontana, a Burri
Claudio Spadoni (a cura di)
pp.272
Allemandi, € 38,00
ISBN: 978-88-422-1966-8
In una manciata d’anni, dal 1945 al 1953, il fervore innovativo delle ultime generazioni ha cambiato volto all’arte italiana, da Milano a Roma, da Venezia a Torino. Pur partendo da esperienze diverse, gli artisti italiani hanno rimosso quasi senza appello tutto ciò che era accaduto fra le due guerre, per guardare soprattutto al Picasso di «Guernica», modello stilistico e insieme ideologico. Il volume, catalogo della mostra allestita presso il Museo d’Arte della città di Ravenna, documenta il vivo fermento artistico che ha anima la nostra penisola alla conclusione del secondo conflitto mondiale, nella dura contrapposizione fra figurazione realista e i diversi astrattismi; dal Fronte Nuovo delle Arti, a Forma 1, dallo Spazialismo, dal MAC e dal Nuclearismo al Gruppo degli Otto; da Afro, Baj, Burri, Dorazio, Dorfles, a Fontana, Guttuso, Leoncillo, Vedova un percorso attraverso l’opera degli artisti italiani alla ricerca di una nuova libertà espressiva dopo la tragedia della guerra.
KM 011
Arti a Torino. 1995-2011
Luca Beatrice (a cura di)
pp. 224
Allemandi, € 20,00
ISBN: 978-88-422-1978-1
«Non si tratta di ricreare un meccanismo protezionistico e autarchico, ma di tutelare la qualità e la ricchezza creativa nel nostro territorio. Un’arte bella e attualeche dialoghi all’esterno ma che sia profondamente piemontese». Le parole che chiudono il saggio di Luca Beatrice, curatore della mostra a cui questo volume è dedicato, sintetizzano in maniera esemplare lo spirito o, come si usa dire oggi, la mission, di «Km 011. Arti a Torino. 1995-2011». Ultimo metaforico capitolo del lungo romanzo culturale e artistico di cui il capoluogo piemontese è stato protagonista nel corso del Novecento, la rassegna ospitata nei locali del Museo Regionale di Scienze Naturali tenta di gettare ulteriore luce su arte e artisti targati Torino. La città è, da alcuni anni, uno dei centri più interessanti e attivi in Italia dal punto di vista culturale, eppure sembra non essere ancora capace di prenderne totale coscienza, di darsi il giusto valore, di decollare definitivamente smarcandosi definitivamente da quel ruolo di gregario che troppo a lungo le è stato ritagliato addosso, spesso a torto, ma non sempre. Beatrice e la mostra a «chilometro zero», nell’anno in cui, almeno virtualmente, Torino torna capitale d’Italia, mettono sul piatto un quindicennio di arte, attraverso opere, movimenti, suggestioni che possono dare alla città anche in questo campo quella eccellenza finora riconosciutale solo in settori come l’enogastronomia o il cinema o la musica.
SOCIAL NETWORK
costruire e comunicare identità in Rete
Marco Massarotto
pp. 240
Apogeo, € 23,00
EAN: 9788850329472
La popolarità delle reti sociali su Internet è in costante aumento, tanto che nomi come Facebook, Twitter, YouTube o LinkedIn suonano ormai come familiari. Tuttavia i social network non sono semplici siti, ma una modalità di interazione sociale, di relazione, resa possibile dalla tecnologia e basata sulle nostre vite reali: una nuova forma di socialità che ha un impatto centrale sulle attività di chi si occupa di informazione, comunicazione, educazione. Questo testo è una guida che, attraverso l’analisi di casi di successo e delle problematiche di cui tenere conto, conduce dalla storia e dagli scenari delle reti sociali attraverso la descrizione degli strumenti e delle strategie, per arrivare alla modulazione della comunicazione più efficace.
E-COLLABORATION. IL SENSO DELLA RETE
Metodi e strumenti per la collaborazione online
Susanna Sancassani, Federica Brambilla, Paolo Marenghi, Stefano Menon
Apogeo, € 16,00
pp.168
ISBN: 9788850330164
e-Collaboration è il tratto distintivo di un nuovo modo di lavorare, studiare e gestire il tempo libero. È lo stile di chi utilizza le opportunità della Rete per raggiungere obiettivi e risolvere problemi insieme con gli altri.
Il Web 2.0 ha aperto nuove prospettive nella costruzione e condivisione dei contenuti e nelle possibilità di gestire la comunicazione in modo agile e veloce. Il volume ci accompagna nell’esplorazione di metodi e strumenti di collaborazione in Rete insegnandoci a sfruttarne tutte le potenzialità per lavorare meglio.
LO SPETTATORE VITRUVIANO
Michele Mirabella
pp. 272
Armando, € 20
ISBN: 97888-6081-799-0
Questo libro tenta di raccontare la comunicazione, la sua storia e le sue forme, la fatica che è costata all’uomo da quando ha impresso l’orma della mano sul muro buio di una caverna. Il racconto di queste pagine è un invito a conoscere e riconoscere gli strumenti del comunicare vecchio e nuovo per scrutare il presente che è già Storia. Imparare i media del proprio tempo risponde alla stessa esigenza espressiva che pulsava nei “writers” delle spelonche e si fa imperativa per partecipare al dialogo a moltissime voci tra i cittadini del III millennio.
CONVERSAZIONI CON LA SOCIOLOGIA
Franco Ferrarotti – Angelo Angeloni
pp. 96
Armando, € 10
ISBN: 97888-6081-804-1
Le conversazioni qui raccolte sono nate in occasione della pubblicazione di alcuni libri di Franco Ferrarotti: esse, quindi, prendono spunto dal tema specifico di quei libri. Ma discorrendo, succedeva che si ampliassero, fino ad abbracciare una molteplicità di altri temi: i giovani, la famiglia, la scuola, la violenza, la lettura e la cultura in generale, la televisione e i mass-media, il lavoro, la fabbrica, la disoccupazione, l’immigrazione, i sistemi di produzione, il tempo del lavoro in una società frenetica e velocizzata, la morte, l’etica. Argomenti diversi, ma tutti legati da una profonda attenzione all’uomo nella società industrializzata: obiettivo di tutta la ricerca sociologica di Ferrarotti. Il filo che tiene unite queste conversazioni è, dunque, la società e i valori umani che essa deve conservare: valori che vanno al di là di quelli semplicemente economici e amministrativi.
ITALIA IN OPERA
La nostra identità attraverso le arti visive
Bartolomeo Pietromarchi
pp.201
Bollati Boringhieri, € 16,00
EAN: 9788833922065
Il libro prende in esame i lavori di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei italiani e stranieri (da Mauri a Pistoletto, da Boetti a Cattelan, da Burri a Schifano) che dagli anni sessanta a oggi si sono misurati con fatti, simboli, storie e personaggi della cronaca e della politica della recente storia d’Italia. Mette in relazione opere distanti nel tempo ma che affrontano problematiche comuni, vere e proprie categorie attorno alle quali si sviluppa il discorso critico e narrativo: l’identità, il paesaggio, le icone, la memoria collettiva, la cultura popolare, l’impegno politico. Attraverso una serie di capitoli tematici si snoda così un’originale storia dell’arte in Italia che mette a confronto le opere degli artisti con la narrativa, la poesia, il cinema, il teatro, la musica e la saggistica dell’ultimo mezzo secolo e con il contesto sociale, politico e culturale nel quale sono nate.
NON SPERATE DI LIBERARVI DEI LIBRI
Umberto Eco, Carrière Jean-Claude
pp. 280
Bompiani, € 10,00
EAN: 9788845267031
Un semiologo e uno sceneggiatore si incontrano a Parigi. Ne nasce una conversazione coltissima e allo stesso tempo ironica, ricca di citazioni, di aneddoti, ma anche di riflessioni sul futuro del libro. Entrambi appassionati collezionisti di libri rari, Eco ha dedicato gran parte della sua ricerca al tema dell’errore e del falso, Carrière, noto uomo di teatro, sceneggiatore e saggista, ha approfondito il tema della stupidità, con il suo “Dictionnaire de la bêtise”. Sono quindi gli incidenti di percorso, le cadute, i discostamenti dalla norma, il fulcro dell’attenzione dei due studiosi: tutte quelle cose che ribadiscono l’importanza della conservazione. Si tratta principalmente dei libri, ovvero dell’ultimo baluardo della sopravvivenza della memoria, dal momento che sono sopravvissuti a tutte le trappole a cui la storia li ha sottoposti. Dai monaci cistercensi alla riproduttività tecnica, dal papiro agli e-book, nonostante l’accelerazione esponenziale della tecnologia, i libri continuano a resistere a tutte le invenzioni successive, dimostrandosi il corrispettivo della ruota nella storia della tecnologia: un’invenzione che non ha mai ceduto il passo ai suoi rivali.
LA SCIMMIA CHE VINSE IL PULITZER
Wikileaks e altre storie sul futuro dell’informazione
Bruno Nicola, Raffaele Mastrolonardo
pp.208
Bruno Mondadori, € 16,00
EAN: 9788861594777
In queste settimane, il mondo della politica internazionale è in subbuglio: sono stati pubblicati numerosi e compromettenti documenti diplomatici riservati, provenienti dal Dipartimento di Stato americano. A farlo è stato Julian Assange, l’attivista Internet che con il suo sito, Wikileaks, ha aperto una nuova era nel giornalismo investigativo, svelando on line scandali e fenomeni di corruzione politica ripresi da decine di testate. Quello di Wikileaks è uno dei tanti e significativi esempi della rivoluzione dei modi e delle forme in atto nel giornalismo, internazionale e italiano, che vengono trattati nell’originale e interessantissima inchiesta di Bruno e Mastrolonardo, due giornalisti di crescente visibilità impegnati nella divulgazione dei temi legati ai nuovi media e alla cultura digitale. In un viaggio tra le divisioni online dei media più innovativi, centri universitari all’avanguardia, minuscole agenzie di comunicazione che uniscono design, tecnologia e, talvolta, guardano alla controinformazione, il libro osserva da vicino l’universo dei creativi e dei rivoluzionari della notizia, raccontandoci le loro storie, invenzioni e progetti.
NATIVI DIGITALI
Paolo Ferri
pp.22
Bruno Mondadori, € 18,00
EAN: 9788861594876
Chi sono i “nativi” digitali, come pensano, come imparano? E in che modo sono diversi dagli “immigranti digitali”? Paolo Ferri, uno degli autori di riferimento per quanto riguarda le nuove tecnologie e la loro influenza sulla didattica e la cultura, affronta un tema al centro del dibattito, presentandoci una vera e propria nuova generazione dell’homo sapiens, nata dopo la diffusione di Internet. Il libro analizza i modi in cui i nativi digitali usano le nuove tecnologie – dai social network ai mondi virtuali, dal cellulare a messenger e twitter – e approfondisce le loro inedite modalità di apprendimento, basate sull’esperienza e sulla condivisione con i pari. Sulla base di ciò, propone una mappa delle metodologie didattiche e comunicative che questa nuova generazione richiede, a scuola, nel lavoro e nella vita di tutti giorni.
L’INVENZIONE DELLA LIBERTA’ DI STAMPA
Censura e scrittori nel Settecento
Edoardo Tortarolo
pp.224
Carocci, € 17,00
EAN: 9788843055784
Esiste un diritto alla censura? O esiste esclusivamente un diritto a esprimersi pubblicamente senza freni? L’idea moderna di un diritto a comunicare liberamente, fissato nella costituzione, nasce nel Settecento attraverso una complessa discussione europea in cui voci discordanti di autori, amministratori, stampatori e censori si scontrano alla ricerca di un equilibrio sempre instabile tra le ragioni dell’indipendenza espressiva, la ricerca del profitto economico e la necessità di garantire la stabilità delle istituzioni: un tema che la crescente preoccupazione per le trasformazioni introdotte nella vita quotidiana dai nuovi media ha reso prepotentemente attuale.
IL PROGETTO CULTURALE HEIMATKUNST
Programma, movimento, produzione letteraria
Grazzini Giovanni
pp. 184
Carocci, € 18,70
EAN: 9788843059263
Nella stessa epoca e parzialmente negli stessi luoghi in cui fioriva l’espressionismo e in cui la letteratura si misurava con l’industria e con l’esperienza della grande città nasceva in Germania un movimento di vasta risonanza, la “Heimatkunst”. Questo libro analizza criticamente la capacità di tale movimento di fondare la cultura di un collettivo, creando adesione popolare intorno a un programma culturale basato su legami di identità e appartenenza.
IN CAMMINO NEL PAESAGGIO
Questioni di geografia e urbanistica
Arturo Lanzani
pp. 296
Carocci, € 19,50
ISBN: 9788843057269
Possiamo pensare e praticare oggi una geografia e un’urbanistica che non si fondino su un’idea di spazio che riduce le cose a soli oggetti? Come ripensare un processo di urbanizzazione fuori dalle logiche di una crescita senza fine e senza senso? Come dare spazio a un abitare fuori da relazioni predefinite e immutabili tra casa, famiglia, lavoro e luogo e riscoprire il valore di un “esterno” fuori da ogni fobia per il vivere insieme, ma anche da arcadiche nostalgie di comunità coese? Nel rumore, nella velocità, nella luce, nella personalizzazione e individualizzazione degli edifici e degli oggetti possiamo riscoprire il valore di uno spazio aperto da esplorare con il nostro corpo in movimento, di uno spazio di silenzio, di rallentamento, di penombra? Domande aperte, ma che possono trovare risposta o anche solo essere formulate in una geografia e in un’urbanistica che non rinuncino alle loro dimensioni interpretative, critiche e poetiche. Alla stesura del volume hanno collaborato Federico Zanfi (cap. 6), Elena Granata (capp. 7 e 8), Paola Pucci (cap. 9).
ITABOLARIO
l’Italia unita in 150 parole
pp.372
Carocci, € 23,00
EAN: 9788843057054
Centocinquanta brevi schede, una per ciascuno degli anni compresi fra il 1861 e il 2010, intitolate a una voce rappresentativa dell’anno di riferimento. Centocinquanta parole ed espressioni- chiave attraverso le quali – in occasione del centocinquantenario dalla proclamazione del Regno d’Italia – ripercorrere o ricostruire tappe e momenti centrali della storia linguistica, culturale e sociale della nazione.
A CHE SERVE LA STORIA?
I saperi umanistici alla prova della modernità
Piero Bevilacqua (a cura di)
pp. 176
Donzelli, € 22,00
ISBN 9788860365729
L’insieme dei saggi che compongono il volume sorge da un’esplicita volontà di rivolta culturale: una critica radicale alle strutture ufficiali delle discipline scientifiche della nostra epoca, diventate ormai istituzioni, pratiche di dominio, soffocante senso comune. I saperi umanistici subiscono oggi un’emarginazione sempre più deliberata e vengono apertamente privati di valore e di significato sociale, a favore delle conoscenze tecnico- scientifiche, portatrici di un’ovvia e immediata utilità economica. L’umana conoscenza, la riflessione intellettuale, ogni forma di attività culturale deve disporsi in funzione del supremo fine di rendere competitive le varie economie nazionali nel grande agone globale. In questa visione ormai quasi bellica dello sviluppo economico – ma che in realtà esprime un passaggio epocale del capitalismo, impegnato a piegare ogni elemento della realtà, dalla natura alla mente umana –, i saperi umanistici e quelli popolari e tramandati, la letteratura, la filosofia, l’arte, la storia, il vasto ambito di ricerca spirituale è stato chiamato a compiti marginali e ancillari. Ma oggi questo scenario specialistico e utilitario è in scacco. Esso esprime una conoscenza sempre più approfondita ed esatta, che si esercita su ambiti delimitati, distaccati dai loro contesti più generali, perdendo così di vista il sistema delle connessioni che tiene unita la realtà in reti complesse.
IL CANTIERE FEDERALE DELLE AUTONOMIE LOCALI
Vincenzo Antonelli (a cura di)
pp. 268
Donzelli, € 25,00
ISBN: 9788860365934
Comuni e province sono ormai abbandonati a se stessi in un sistema sempre più complesso e articolato, caratterizzato da una rete di reciproche influenze e interdipendenze. È questo uno dei principali effetti della riforma del 2001 del Titolo V: la frammentazione delle competenze normative in materia di ordinamento degli enti locali. Si è prodotto il superamento del potere ordinamentale generale e uniformante dello Stato e si è creata una situazione in cui è arduo stabilire di volta in volta quale sia il «garante» degli enti locali: a volte lo Stato – opzione rassicurante, ma che rischia di ripristinare proprio quel modello paternalistico da cui ci si vorrebbe allontanare –, a volte le regioni. Proprio quest’ultima è la strada che sembra essere quella maggiormente battuta. Vi sono infatti spazi di intervento che la riforma attribuisce, oltre che alla potestà normativa locale, anche alle regioni; spazi che potrebbero aprire la strada a una differenziazione dei sistemi regionali delle autonomie locali. È questo il cantiere ancora aperto in cui prendono corpo, seppur lentamente, i tentativi di dare attuazione alla recente riforma costituzionale. Che si tratti comunque di un percorso accidentato è testimoniato dai ripetuti interventi della Corte costituzionale, che ha sanzionato l’illegittimità di alcune leggi regionali. Questione fondamentale è, al di là dell’antica domanda su chi debba considerarsi il «garante» degli enti locali, interrogarsi su quali siano gli strumenti e le modalità da porre a presidio dell’autonomia locale, in uno scenario delimitato da incerti e mobili confini che, in prospettiva, potrebbe divenire «federale». Il volume, risultato di una ricerca promossa dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale, esamina la normazione volta ad adeguare gli ordinamenti regionali alle innovazioni introdotte dalle riforme costituzionali del 1999 e del 2001; l’intento è quello di fornire analisi e strumenti di supporto all’attività formativa che la stessa Scuola eroga a favore dei segretari, dei dirigenti e degli amministratori comunali e provinciali, impegnati quotidianamente a fronteggiare le sfide poste alle autonomie e chiamati ad assumere le responsabilità proprie di una nuova classe dirigente locale.
CARUSO
Lucio Dalla e Sorrento. Il rock e i tenori
Melisanda Massei Autunnali
pp. 154
Donzelli, € 17,00
ISBN: 9788860365637
Estate 1986. Seppure solo idealmente, Enrico Caruso e Lucio Dalla si incontrano a Sorrento «su una vecchia terrazza», proprio «lì dove il mare luccica e tira forte il vento».Ne nasce una canzone struggente e piena di intensità, che immediatamente coinvolge e travolge il pubblico di tutte le età; una canzone che solo pochi anni più tardi, grazie soprattutto alla formidabile interpretazione di Luciano Pavarotti, potrà vantare in tutto il mondo il primato della più popolare canzone italiana dagli anni settanta in poi. Tante sono state le versioni discografiche che la canzone ha raggiunto la cifra astronomica di trentotto milioni di copie vendute. Caruso uscì il 10 ottobre del 1986 come brano inedito dell’album «DallAmeriCaruso», il doppio live con la tournée americana di Dalla di sette mesi prima. Il viaggio «dall’America e ritorno» è la metafora attorno alla quale queste pagine costruiscono – tra aneddoti, curiosità e piccoli misteri – il senso del successo di Caruso, «canzone nella canzone», per la citazione di Dicitencello vuje, e canzone universale per la sua intrinseca capacità di ricucire passato e presente, arte «alta» e arte popolare, e di creare un punto di convergenza tra le grandi voci che nel tempo hanno reso il bel canto italiano – e in parte la tradizione napoletana – popolare in tutto il mondo. È così che Caruso, canzone classica per eccellenza, scala tutte le classifiche proprio nel momento in cui la musica mondiale è travolta dalla vertigine dei suoni sintetici e delle macchine elettroniche, diventando il brano che ogni artista deve cantare almeno una volta nella vita, benché si tratti di un formidabile banco di prova. Insidiosa sotto il profilo tecnico e interpretativo, Caruso è un test emotivo devastante: o si canta fino alla commozione – a patto che sia autentica – o è decisamente meglio evitare.
VOCI DI DONNE MIGRANTI
Storie di vita e di maternità
Claudia Carabini – Dina De Rosa – Cristina Zaremba
pp. 320
Ediesse, € 15,00
ISBN: 88-230-1554-8
Ventuno donne migranti, giunte a Roma in tempi diversi, raccontano la loro storia. Poche volte hanno avuto modo di parlare, raramente hanno trovato ascolto. «Abbiamo qualcosa dentro il cuore, però non sappiamo come dirlo, come spiegare a voi per far capire quello che sentiamo». Questo libro ha dato loro voce. Una voce che racconta di fughe dalla guerra e dalla miseria, di sacrifici e stenti, ma anche di quotidianità e conquiste. Il tema della maternità, vissuta lontano dagli affetti e dalle tradizioni, è stato il filo rosso che ha guidato questa raccolta di storie, ma anche un pretesto per narrare altro: identità perdute, aspettative e delusioni, coraggio, forza, riscatto sociale. Storie di donne che si sentono cittadine del mondo. Alcune ricordano la vita, gli usi e costumi del paese d’origine, tutte parlano della loro realtà quotidiana, con le fatiche e le speranze di donne e di madri. Le curatrici si sono avvalse della metodologia autobiografica per «tradurre» in forma scritta queste voci di donne migranti, proponendo così un panorama di testimonianze sul mondo dell’immigrazione femminile in Italia e in particolare a Roma. Il volume contiene inoltre un dialogo a distanza con i racconti delle donne migranti attraverso le riflessioni di Maura Cossutta, Cecilia Bartoli e Mercedes Frias e il saggio di Antonella Martini.
FOTOGRAFIA E INCONSCIO TECNOLOGICO
Franco Vaccari
pp.220
Einaudi € 17,00
EAN: 9788806207335
«Non è importante che il fotografo sappia vedere, perché la macchina fotografica vede per lui»: attraverso il fertile concetto di inconscio tecnologico, Franco Vaccari sviluppa un profondo lavoro di “scardinamento” dei condizionamenti visivi che limitano le potenzialità della fotografia. Nei suoi scritti, cosí come nelle sue “esposizioni in tempo reale”, l’artista dimostra che quando la macchina fotografica non viene utilizzata in modo forzatamente “artistico”, ma viene lasciata agire come strumento in grado di produrre registrazioni e memorie autonome, essa favorisce il sorgere di comportamenti, relazioni, funzioni fondamentali per la definizione del significato stesso della fotografia nella civiltà contemporanea. Gli scritti di Vaccari qui presentati in edizione piú ricca e completa delle precedenti (1979; 1994) offrono una stimolante elaborazione teorica complessivamente incentrata sul tema di una civiltà – la nostra – tutta basata sulle merci, sulla comunicazione, e avvolta nelle immagini.
A CHI SERVE MICHELANGELO?
Tomaso Montanari
Einaudi, € 10,00
pp. 120
EAN: 9788806207052
La storia dell’arte non ha più grande importanza nel dibattito pubblico e ormai nelle università la si studia come complemento alla Scienza del turismo. La curiosità si riaccende solo con le grandi mostre-evento, o con eccezionali scoperte attributive. E proprio da una di queste «scoperte» parte Montanari per smontare pezzo per pezzo il diabolico meccanismo che sta distruggendo una parte così importante della cultura e dell’identità italiana. Nel clamoroso caso del crocifisso falsamente attribuito a Michelangelo scorrono come in una commedia grottesca critici, antiquari, politici, finanziatori, giornalisti e studiosi, tutti incapaci di contrastare la logica superficiale del marketing, del prestigio, dell’interesse privato. E si cerca invano l’essenza di impegno civile che si dovrebbe restituire alla storia dell’arte e alla cultura.
ALBERTO GIACOMETTI
La forza della materia
pp.300
Electa, € 55,00
EAN: 9788837085070
La sua figura di artista ha diverse sfumature: l’uomo che abitava il provvisorio studio di Rue Hippolyte-Maidron a Parigi, amico di prostitute e filosofi, interlocutore di scrittori come Genet, Sartre, Beckett, ma anche il surrealista le cui sculture suscitarono l’entusiasmo di Breton e Dalì, prima che voltasse di colpo le spalle a quell’esperienza e tornasse in totale solitudine alla ricerca originalissima da cui era partito. La grande monografia accompagna la mostra al museo MAGA che comprende 47 sculture, 40 disegni e 5 grandi dipinti. La collezione, appartenuta al nipote di Giacometti, non è mai stata esposta al pubblico; questo rappresenta una grande novità assieme al fatto che Michael Peppiat cerca di esplorare un Giacometti intimo, attraverso opere del periodo di maggiore maturità artistica, provenienti dal suo atelier. “Alberto Giacometti rappresenta e fa esistere opere con il solo pensiero sostenuto dall’immaginazione e dalla forza della materia.”
MARTA MARZOTTO
La musa inquieta
pp. 32
Electa, € 20,00
EAN: 9788837085063
“Nella mia vita ho agito solo per istinto, per seguire la mia voglia di tutto e subito”, così scrive di sé Marta Marzotto (1931), la contessa regina dei salotti, dalle cui case sono passati innumerevoli personaggi della cultura internazionale. Piena di vita, fotografa, costumista e designer, alla fine degli anni Sessanta fu la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata di Renato Guttuso, musa ispiratrice e modella prediletta per circa venti anni.
SIGNORE E SIGNORI D’ITALIA
Una storia delle buone maniere
Turnaturi Gabriella
pp.304
Feltrinelli, € 17,00
EAN: 9788807111082
Gabriella Turnaturi in questo documentato volume di piacevolissima lettura ripercorre lungo centocinquant’anni la storia della società italiana attraverso i galatei. I trattati di buone maniere e i manuali di bon ton sono una fonte preziosa, sono testi che, dettando regole e divieti, svelano le mentalità, gli usi prevalenti e i mutamenti del costume. I galatei raccontano molte storie: quella dell’immagine che una collettività ha o vorrebbe avere di sé; quella dei criteri di normalità, correttezza e signorilità; quella delle elaborazioni dei modelli di comportamento che nascono da processi di contrattazione e di accordo tra i diversi ceti. I galatei, nel sancire i codici di buone e cattive maniere in ogni ambito della vita pubblica e privata, sono un mezzo di affermazione di sé e distinzione per le classi dirigenti, la “gente perbene”, ma svolgono anche una funzione educativa di omogeneizzazione e integrazione, sono un lubrificante delle relazioni sociali. All’indomani dell’Unità ai manuali di buone maniere fu assegnato il compito di rafforzare l’identità nazionale, sotto il fascismo furono usati per imporre i modelli della nuova donna e del nuovo uomo fascisti, mentre nel secondo dopoguerra e durante il boom si sforzarono di pacificare i conflitti latenti e di arginare il caos di una modernizzazione che sconvolgeva certezze da lungo tempo acquisite. Dopo il Sessantotto, quando pareva che spontaneità e informalità valessero più delle regole, si ripresentarono le norme di comportamento, in veri e propri controgalatei che segnano il passaggio dall’arte di saper vivere ai manuali di sopravvivenza. Dopo gli anni ottanta e fino a oggi, in una cultura di massa sempre più frammentata e narcisistica, i galatei si trasformano in prontuari di rapida consultazione per apprendere velocemente quanto serve per il successo e la carriera, senza più nessuna pretesa pedagogica.
IL MARKETING TERRITORIALE
Idee ed esperienze nelle regioni italiane
Matteo G. Caroli
Contributi: Andrea Cianci, Alessio Giordano, Antonella Lavanga, Elena Mari, Gianluca Miniero, Alessandra Perri, Paola Terenziano
pp. 176
Franco Angeli, € 21,00
ISBN 13: 9788856836431
Questo lavoro intende contribuire a “mettere un po’ d’ordine” nella materia ancora molto “magmatica” del marketing territoriale, proponendosi nella prima parte di fornire un quadro organico e concettualmente solido della disciplina anche per favorirne un adeguato affinamento degli strumenti operativi; nella seconda, di verificare i contenuti e le modalità di implementazione effettivamente assunti dalle politiche fatte rientrare nel “marketing territoriale” nelle regioni italiane.
Il ragionamento sulla funzione del marketing territoriale è condotto nell’alveo della competizione tra territori. Il marketing è spiegato come un metodo per intervenire sulle condizioni materiali e immateriali che determinano la capacità di un’area geografica di attrarre determinate categorie di soggetti meglio di quanto riescano a fare aree concorrenti. Chiariti i fattori da cui dipende questa capacità, diviene possibile delineare gli ambiti operativi in cui il marketing può concretamente esprimere la sua funzione, e in particolare, il prodotto, la comunicazione, la relazione con coloro che rappresentano la domanda.
L’indagine empirica presentata nella seconda parte del lavoro ha rilevato l’opinione di un consistente campione di rappresentanti di istituzioni pubbliche e di attori privati relativamente al modo in cui in questi anni le politiche di marketing territoriale sono state effettivamente implementate nelle regioni italiane.
PARTNERSHIP, COMUNITA’ E SVILUPPO LOCALE
Costruire, comunicare e valutare le partnership
Associazione Veneto Responsabile
pp. 240
Franco Angeli, € 29,00
ISBN 13: 9788856836448
Le partnership sono collaborazioni che nascono tra ” persone e organizzazioni provenienti dal settore pubblico, privato e dalla società civile, che si impegnano volontariamente e reciprocamente in relazioni innovative per perseguire obiettivi condivisi attraverso la messa in comune delle loro risorse e competenze” (The Copenhagen Centre).
Da questa idea ha preso avvio la riflessione a più voci contenuta nel libro, che non intende essere l’ennesimo manuale sul “fare sistema”, ma un’agile raccolta delle principali caratteristiche che fanno di una partnership territoriale una buona intesa, efficace e duratura nel tempo.
Attraverso l’analisi di esperienze maturate nel contesto italiano e dall’attenta osservazione di molte partnership rimaste solo pregevoli tentativi, gli autori hanno voluto dare ampio spazio alla fase di valutazione quale passaggio fondamentale ai fini del buon esito di un’alleanza territoriale.
Nel libro sono illustrati gli strumenti di base e i principali riferimenti normativi a livello regionale, nazionale e internazionale (con particolare riferimento alle decisioni maturate in seno alle Nazioni Unite e all’Unione Europea), utili per costruire partnership efficaci e di successo. L’obiettivo è quello di indicare un percorso per quelle organizzazioni (pubbliche e private, profit e non profit) interessate a collaborare per promuovere il territorio attraverso una comunicazione trasparente, la costruzione di solide relazioni basate sulla fiducia, una competizione che non dimentica che lo sviluppo nasce anche dalla cooperazione.
All’interno di questo percorso, una particolare attenzione è riservata alle comunità locali, al loro ruolo di custodi delle relazioni e di protagoniste dello sviluppo territoriale.
Un’attenzione che Veneto Responsabile, promotore della ricerca e della pubblicazione, ha fatto sua attraverso l’ascolto dei territori e la proposta alle istituzioni di un patto comunitario che abbia la forza di disegnare il “Nuovo Veneto”.
Il libro è completato dalla presentazione e dall’analisi di sette partnership territoriali che sono state create e si sono sviluppate nel nostro Paese negli ultimi anni.
CHI SIAMO
La difficile identità nazionale degli italiani
Marino Livolsi
pp. 224,
Franco Angeli, € 24,00
ISBN 13: 9788856837049
Gli italiani non hanno (e non hanno mai avuto) una identità nazionale: qualcosa che ne faccia una comunità accettata e in cui riconoscersi. Forse non sono mai stati neppure un popolo con valori e mete condivise.
La lunga storia ha lasciato comunque una eredità: un carattere nazionale, i cui tratti sono facilmente riconoscibili anche se in continua evoluzione. Spesso sono divenuti stereotipi, come quando si parla della furberia, della estroversione urlata (con le tinte del melodramma), del sentimentalismo e dell’attaccamento alla famiglia, degli italiani. Tanto da pensare che siano vizi e non virtù.
La storia del nostro Paese è costellata da una serie di blocchi che hanno rallentato, fino quasi a fermarlo, il suo procedere verso la modernità. Prima il difficile avvio dell’Unità, poi il fascismo, il regime democristiano, e ora l’incapacità di uscire da una mancata modernizzazione della politica che ha favorito la “fuga nel privato”. Si arriva, così, all’Italia di oggi: in preda alla continua tentazione di inseguire evasione e consumi. Si cercano senso e significati in fenomeni effimeri (oggetti, marche, modesti personaggi, mode, ecc.), non trovandoli in modelli collettivi di comportamenti che si rifacciano alle grandi narrazioni di un tempo: religiose, ideologiche, storiche.
Si vive al presente (confuso), si rimuove il futuro (come tempo dei rischi e delle paure), si ignora il passato anche recente. Quest’ultimo non sembra insegnare più nulla.
CRESCERE NELLA COOPERAZIONE
Pensieri lungo la via
Bianca Maria Ventura
pp. 144
Franco Angeli, € 17,00
ISBN 13: 9788856836660
Crescere nella cooperazione è un progetto formativo, volto alla promozione della cultura cooperativa nel mondo scolastico. Soggetti della scuola e dell’extrascuola operano congiuntamente per sviluppare negli studenti impegno civico ed etico, attraverso la sperimentazione di imprese cooperative scolastiche (ACS).
L’idea di cooperazione, con la quale docenti ed alunni entrano in contatto, riguarda non solo un modello di sviluppo economico, ma anche un modo concreto di agire la relazione e la responsabilità personale. La didattica ordinaria si intreccia con la vita dell’ACS e, dunque, privilegia metodologie attive e cooperative.
Delle cinque edizioni del progetto viene qui ricostruito l’apparato teorico che ha ispirato i percorsi di educazione cooperativa ideati e realizzati dalle scuole marchigiane, con particolare attenzione agli aspetti antropologici, psicopedagogici e didattici.
La riflessione – rivolta principalmente ai docenti e a quanti hanno a cuore il problema dell’educazione e del futuro – è punteggiata da ricordi di scuola. In Appendice, infine, vengono riportati gli strumenti di supporto utilizzati dalle scuole lungo il percorso.
CREATIVITA’ CULTURA CREAZIONE DI VALORE
Incanto economy
Irene Sanesi , Stefano Guidantoni
pp. 192
Franco Angeli, € 21,00
ISBN 13: 9788856835595
La creazione di un centro di produzione e consumo di cultura, il primo spazio per la filiera cult-comm (culturale e commerciale): dalle arti visive alla moda, dal design al merchandising, dai servizi alle professioni.
Oggi il mercato è mutato, il consumatore si è evoluto, il sistema delle “merci” estetiche (arte, design, moda, food) e dei servizi affini e complementari presenta profili e percorsi nuovi. Incanto è un luogo di vendita di beni e servizi dove cultura e business convivono, ma è anche e soprattutto uno spazio dove vivere nuove esperienze, impiegare bene il proprio tempo e capitalizzare le conoscenze. All’interno, il gallerista, il designer, l’avvocato, il broker assicurativo, il negozio di multipli d’artista, lo sportello bancario, la caffetteria e tanti altri soggetti e servizi “culture driven” convivono, interagiscono, producendo ibridazione, partecipazione, industriosità, creatività.
L’analisi condotta su altre esperienze di successo simili, nessuna made in Italy, denota l’opportunità di percorrere la strada tracciata.
Questo libro nasce da un lavoro per la redazione del piano industriale e di fattibilità volto a verificare le possibilità di sviluppo dell’idea Incanto, acronimo di Innovative Center of Arts in Tuscany, un progetto che appartiene alle cosiddette industrie creative.
“Se il nostro futuro come paese innovativo dipende dal fare in modo che ciascuno abbia accesso alle arti e alle opportunità culturali”, ci chiediamo se dopo la green e la soft economy, sia giunta l’era della Incanto economy, come nuova via italiana di creazione di valore.
CITTA’ SITI MUSEI
La ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica per lo sviluppo del territorio
Luciano Cessari (a cura di)
pp. 48
Gangemi, € 15,00
ISBN13: 9788849221084
Patrimonio culturale, territorio e sviluppo sostenibile sono le parole chiave che caratterizzano la, ormai consueta, partecipazione del Dipartimento Patrimonio Culturale (DPC) del CNR al Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali di Ferrara nel 2011. Si tratta di un tema che nella sua complessità ha particolare rilevanza globale, e che negli ultimi anni ha visto, all’interno del CNR, il moltiplicarsi di progetti di ricerca che ad esso fanno capo seguendo approcci diversi e focalizzandosi su argomenti diversi, e che hanno spesso raggiunto eccellenti risultati di rilevanza internazionale. Per documentare questa eccellenza, e la varietà degli approcci e delle ricerche, l’iniziativa ferrarese del DPC è stata articolata su tre linee principali: Ricerca scientifica e innovazione tecnologica per lo sviluppo del territorio; La sostenibilità per la rinascita della città e la fruizione del patrimonio culturale; Tecnologie multimediali per città, siti e musei.
A SCUOLA DI RESTAURO
Le migliori tesi degli allievi dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Opificio delle Pietre Dure negli anni 2005-2007
Marica Mercalli, Laura D’Agostino, Massimo Bonelli (a cura di)
pp.272
Gangemi, € 28,00
Ventitre articoli restituiscono, in forma breve, i contenuti di altrettante tesi di diploma discusse dagli allievi delle Scuole dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Selezionate tra le migliori degli anni accademici 2005-2007, esse documentano l’impegnativo e appassionante lavoro di studio, ricerca e sperimentazione svolto dagli allievi, con la guida e il supporto di tutti i loro docenti, su tipologie diverse di manufatti: dipinti murali e da cavalletto, ceramiche, metalli e tessuti. Il rigore metodologico e l’approccio interdisciplinare, comuni a tutti i lavori che si presentano, sono alla base dell’alto livello qualitativo che da sempre connota, riconosciuto anche in tutto il mondo, l’insegnamento delle due Scuole di Alta Formazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’ENERGIA NUCLEARE
L. De Paoli
pp. 152,
Il Mulino, € 9,80
ISBN: 978-88-15-13701-2
Nata sotto la cattiva stella dell’arma che può distruggere il mondo, l’energia nucleare ha sempre attirato grandi consensi e grandi rifiuti. Da qualche anno si parla di “rinascimento nucleare” poiché questa fonte sembra rispondere non solo alla crescente domanda di energia mondiale, ma anche all’esigenza di produrre elettricità senza emettere gas serra. Ma è vero che il nucleare conviene e può contribuire allo sviluppo sostenibile? Oppure il rischio di emissioni radioattive e il problema delle scorie da smaltire ce ne devono tenere lontani? Le risposte a queste domande sono fondamentali anche per decidere se convenga al nostro paese riprendere la strada interrotta più di venti anni fa, dopo i tre referendum del 1987.
ITALIA RELOADED
Ripartire con la cultura
Christian Caliandro, Pierluigi Sacco
pp. 168
Il Mulino, € 13,50
ISBN: 978-88-15-14941-1
Paradossalmente, l’Italia, il paese “che ha la cultura nel suo DNA” è anche quello che è rimasto, in questo campo, aggrappato a vecchi schemi e a concezioni obsolete, prima fra tutte la distinzione netta tra salvaguardia del patrimonio artistico e produzione culturale contemporanea. Lo scrigno in cui conserviamo il patrimonio artistico è però diventato, di fatto, una tomba, che ospita il rimosso della cultura e imprigiona il paese da almeno trent’anni in una condizione di amnesia collettiva e di paralisi creativa, oltre che imprenditoriale e organizzativa. Da questa trappola bisogna uscire: secondo gli autori, innovazione, creatività e produzione culturale sono gli unici elementi in grado di rompere il blocco psicologico che penalizza l’Italia, anche sul versante economico, diventando i fattori propulsivi della ricostruzione identitaria del paese.
UNA GRANDE CASA, CUI SIA DI TETTO IL CIELO
Il giardino nell’Italia del Novecento
Annamaria Conforti Calcagni
pp. 337
Il Saggiatore, € 25,00
ISBN 9788842816386
Con Bellissima è dunque la rosa, che illustra l’epoca della civiltà della villa e dell’alleanza tra aristocrazia veneta e «santa agricoltura», e successivamente con Bei sentieri, lente acque, che delinea il gusto borghese per il giardino d’autore e il parco pubblico nell’Ottocento, Annamaria Conforti Calcagni ha composto le prime opere di un trittico. Una grande casa, cui sia di tetto il cielo è il libro conclusivo di questo trittico e insieme l’opera che porta a termine un percorso dentro la storia del giardino italiano dalle origini al Novecento. Prima dell’Unità d’Italia, il giardino, sintesi di tutte le arti, aveva un rapporto diretto con le peculiarità del territorio di appartenenza. Nel Novecento, con la centralizzazione del potere, quel legame si allenta fino a disperdersi del tutto. Venuto meno l’antico ruolo dell’agricoltura, le città si espandono, l’industrializzazione si diffonde e il giardino trasforma il proprio ruolo, diventando un corollario della residenza di villeggiatura e dell’ideale dell’industria a misura d’uomo.
Dal Piemonte alla Sicilia, l’evoluzione del giardino italiano scandisce le tappe della storia nazionale. A inizio Novecento, lo stile Liberty si fa raffinato interprete della nuova società borghese e democratica: vegetazioni e inedite fioriture verticali si intrecciano attorno a ville dalle linee sinuose, grandi alberghi e moderni centri termali. Lo spirito autocelebrativo del fascismo rilancia il giardino formale, quale orgoglioso esempio di «italianità», attraverso la riscoperta delle antiche memorie imperiali, il classicismo della composizione, la geometria razionalista e la valorizzazione della flora mediterranea. Gli anni cinquanta e sessanta promuovono la nascita dei villaggi turistici in regioni come il Veneto, la Liguria e la Toscana, mentre l’espandersi dei quartieri residenziali dà vita all’utopia della città-giardino e ai nuovi villaggi operai, indissolubilmente legati al nome e all’esperienza di un radicale innovatore come Adriano Olivetti.
CULTURA
Dalla complessità all’impoverimento
Francesco Remotti
pp. 320
Laterza, € 24,00
ISBN: 9788842095873
La cultura è per sua natura sommamente precaria, incompleta, non ereditabile da nessun Dna. Non solo, ogni cultura comporta inevitabilmente una riduzione della complessità e contiene sempre in sé il germe di un qualche impoverimento: la cultura è sempre una coperta troppo corta rispetto alla complessità del mondo. Per questo motivo le culture non sono tutte uguali, tutte ricche o tutte povere allo stesso modo. Eppure la cultura ha rappresentato un indubbio vantaggio evolutivo per il genere umano, altrimenti votato all’estinzione.
È compito degli antropologi, che hanno fatto della cultura un loro concetto cardine, indagarne e svelarne gli aspetti problematici e i lati oscuri: in queste pagine, Francesco Remotti avanza l’ipotesi che sia giunto il momento di rivedere in profondità il concetto di ‘cultura’, restaurarlo e difenderlo oltre che criticarlo, così da trarre nuovi strumenti e indicazioni utili per l’antropologia e la nostra comprensione del mondo.
RETI
Origini e struttura della network society
Andrea Miconi
pp.190
Laterza, € 20,00
ISBN: 9788842095859
«Le idee che soffiano dalla California hanno un fascino particolare: profumano di possibilità e di democrazia, di orizzonti liberi, di luce vergine e obliqua. E tra le idee donate al mondo dalla patria di Internet, non ha fatto eccezione quella di Chris Anderson, direttore della rivista “Wired” e destinato a proporre una delle ipotesi più accreditate sul potenziale del Web, la coda lunga. La tesi, semplice e intelligente, è che la rete digitale, abbassando drasticamente i costi di distribuzione, stia trasformando un’industria culturale, dedita allo sfruttamento intensivo dei grandi successi, in un sistema più elastico, fondato sulla valorizzazione delle nicchie di consumo». È perfino un luogo comune quello per cui viviamo ormai in una network society, dalla socializzazione ai modi del quotidiano, dalla produzione al lavoro, dagli acquisti alla burocrazia. Andrea Miconi spiega come Internet è entrata a fare parte delle trame dell’età contemporanea, non soltanto come dirompente novità tecnologica ma come struttura portante della società.
CHI HA PAURA DI NICHI VENDOLA?
Elisabetta Ambrosi
pp.160
Marsilio, € 15,00
EAN: 9788831708630
Si può vincere in politica senza avere le parole giuste? Quelle che, oltre a spiegare la realtà, ci invitano ad amare e sperare? Se il centrosinistra italiano non riesce a convincere, perché incapace di emozionare, Nichi Vendola sembra avere successo perché rinnova il discorso politico e sa farsi comprendere dalle giovani generazioni, registrando intorno a sé un consenso crescente da più fronti. Ricostruendo il vocabolario programmatico del governatore pugliese, Elisabetta Ambrosi individua le parole chiave per dare vita a una nuova sinistra liberale, seguendo l’esperienza dell’uomo che appassiona e divide l’Italia tra chi, per esorcizzarne il carisma, lo raffigura come un sognatore inadatto a governare, e chi vorrebbe trasformarlo in un’icona salvifica. Affrontando i problemi della vita e del presente, Vendola mostra che è possibile superare la pericolosa impasse tra la demagogia al governo e un riformismo solo sulla carta, tra populismo e impopolarità, che paralizza il Paese. Con prudenza e coraggio, immaginazione e riflessione, fino a che – dice Vendola nell’intervista che chiude il libro – «tornerà la politica come grande passione di conoscenza e di formazione».
DREAMTIME
Lo spirito dell’arte aborigena
a cura di Maree Clarke, Amanda Jane Reynolds
pp. 144
Marsilio, € 30,00
ISBN: 978-88-317-0852-4
Nella mitologia degli aborigeni australiani, il “Dreamtime” è l’epoca precedente alla formazione del mondo da parte delle “creature sognanti” che, attraverso i loro movimenti, camminando, cacciando, danzando o semplicemente sedendosi per terra modellavano il mondo. In questi anni gli artisti aborigeni esplorano, definiscono e tramandano la loro cultura adattandola a nuove formule. Le produzioni artistiche sono gli strumenti attraverso i quali possono ricostruire e far risorgere la loro cultura originaria dallo scempio del genocidio, che li ha spossessati della loro terra e delle loro tradizioni. Una stupefacente raccolta di immagini che non vuole offrire ai lettori “curiosità”, ma che invita ad accostarsi e decifrare una cultura che oggi rinasce e si riafferma.
LE STRADE DELLA BANDIERA
Dal Tricolore della Rivoluzione al Tricolore della Costituzione
pp. 64
Silvana Editoriale € 12,00
EAN: 9788836619665
Per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia (1861-2011) Reggio Emilia città del Tricolore ha trasformato le strade del suo centro in un museo dove sono esposte le bandiere che hanno scandito le tappe della storia nazionale: da quelle della Rivoluzione francese a quelle napoleoniche, da quelle delle insurrezioni e degli Stati preunitari alle bandiere delle guerre di indipendenza e delle spedizioni garibaldine, fino a quelle del Regno d’Italia, della Resistenza e della Costituzione repubblicana. Ogni bandiera ha una sua vicenda, un suo senso, una sua storia che viene qui richiamata per accompagnare il lettore fino all’articolo 12 della nostra carta fondamentale, che senza enfasi e senza esitazione indica nel Tricolore la bandiera dello Stato italiano come ultimo dei principi fondamentali della Costituzione.
JANNIS KOUNELLIS
pp. 96
Silvana Editoriale € 25,00
EAN: 9788836619702
Il volume, edito a conclusione di due esposizioni ospitate nel 2009 presso la Galleria Fumagalli e presso l’ex Oratorio di San Lupo a Bergamo, è dedicato a Jannis Kounellis, protagonista indiscusso di un’arte che ha rivoluzionato il linguaggio pittorico a partire dagli anni sessanta. Il volume propone le opere e le installazioni inedite, progettate ad hoc per ciascuno spazio espositivo, in coerenza con le peculiari caratteristiche di ciascun luogo: due ambientazioni intrinsecamente dissimili, per tipologia e caratteristiche, ma anche due committenze diverse, che insieme realizzano un perfetto meccanismo dialogico, entro cui si collocano le esposizioni. Nel suo complesso, il lavoro di Kounellis a Bergamo propone una riflessione sull’arte e sull’uomo, testimonianza delle linee del percorso e delle riflessioni da sempre al centro della poetica dell’artista.
ARTE IN CENTRO EUROPA
Malinconia, Fluidità, Sovversività
Hegyi Lóránd
pp. 272
silvana Editoriale € 22,00
EAN: 9788836617159
Questo libro propone un’analisi di alcuni aspetti che riguardano le esperienze culturali e le strategie artistiche dell’Europa centrale, presentando l’intricato settore culturale della Mitteleuropa durante la seconda metà del secolo scorso, fino ai giorni nostri: dagli anni cinquanta stalinisti, agli anni sessanta poststalinisti, ottimisti e disposti alle riforme, dai settanta repressivi, retrogradi e deprimenti, agli ottanta tecnocratici, pragmatici, tolleranti e ideologicamente confusi, come pure i caotici e tumultuosi anni novanta postcomunisti, fino ai nostri giorni. Un oggetto di tali ricerche è il rapporto delicato e profondamente contraddittorio fra produzione culturale e potere politico, fra un sistema ufficiale di valori in perenne mutamento, e mai chiaramente definito, e i vari ambienti culturali che si presentavano come alternative. Il punto centrale di questa riflessione è l’indagine delle complesse strategie di sopravvivenza intellettuale all’interno di queste realtà politiche ed ideologiche. L’eclettica eterogeneità del settore culturale ha dato origine alla particolarissima malinconia sovversiva e al cruciale cinismo creativo dell’Europa centrale che, a quanto pare, continuano a sopravvivere.