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Quest’anno trascorrere le proprie vacanze in Sardegna costerà molto caro. Tutta colpa dei rincari che le compagnie di trasporti stanno da qualche mese apportando alle tariffe dei traghetti che da Civitavecchia, Genova e Livorno conducono a Olbia, Porto Torre e Golfo degli Aranci.
Si parla di una media del 66% in più con picchi che, nei mesi estivi di luglio e agosto, raggiungono addirittura il 100%. Scomparse le promozioni che permettevano gli anni scorsi di partire con auto a 1 euro e soluzioni vantaggiose viaggiando sul passaggio ponte.
Cosa è successo? Secondo le associazioni in difesa dei consumatori e secondo la Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio che unisce Adoc, Codacons, Movimento Difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori, si tratterebbe di un sistema che le compagnie come Moby, Sardinia Ferries e Grandi Navi Veloci stanno attuando conseguentemente al regime di amministrazione controllata di Tirrenia che lo scorso agosto è stata dichiarata insolvente e quindi sottoposta a procedure di amministrazione straordinaria.
Le compagnie concorrenti dunque, anziché rispondere con prezzi più competitivi e vantaggiosi per i clienti, avrebbero deciso di fare cartello causando così non solo rincari per i passeggeri, residenti e vacanzieri, ma anche per la merce che dalla penisola deve raggiungere la Sardegna con la possibilità, già accertata, di compromettere la stagione turistica estiva.
“Per i campeggi le disdette sono già il 25%, per gli alberghi il 37% – dichiara a La Repubblica Francesco Mattana, rappresentante per la Sardegna di Altroconsumo – e si potrebbe arrivare a una perdita di prenotazioni del 70% in tutti i settori turistici”. Una perdita che, secondo il presidente regionale di Assohotel si tradurrebbe in circa 15 milioni di euro non incassati per albergatori e ristoratori.
Un esposto, nel frattempo, è stato presentato dalla Provincia di Cagliari nella cui delibera si dichiara: “[…] Questo regime dei prezzi, adottato dalle compagnie citate (Grandi Navi Veloci, Sardinia Ferries e Moby Lines, ndr), esclude – a giudizio dell’amministrazione provinciale di Cagliari – ogni possibilità di scelta conveniente per i viaggiatori, non essendovi alcuna reale alternativa al mezzo navale per tutti coloro che necessitano di viaggiare con proprio mezzo al seguito”.
Spopolano nel frattempo i gruppi organizzati di protesta su Facebook e la Regione si dice pronta ad intervenire, nel caso la situazione non venisse calmierata, estendendo i collegamenti per l’isola con l’utilizzo di navi Saremar (Sardegna Regionale Marittima ) che partirebbero ad un prezzo ribassato del 20%.
Le compagnie si difendono adducendo come cause dei rincari, l’aumento del prezzo del petrolio e sostenendo che le promozioni fino ad oggi messe in atto “hanno distorto la percezione del valore del servizio” che ora sarebbe in linea con quello delle principali rotte europee.
Abbiamo esaminato le tariffe di traghetti che collegano altre nazioni europee con le isole, ipotizzando la partenza per il 6 agosto e il ritorno per il13 agosto: una settimana, quattro persone auto al seguito.
Con Balearia, compagnia che collega la Spagna alle isole Baleari la tratta Barcelona- Ibiza costa 700 euro così come 708 euro è il prezzo per la tratta Brindisi-Corfu con la greca Endeavor Lines contro i 1.007 euro della Moby Lines che, nello stesso periodo, ci conduce da Civitavecchia a Olbia e i 1.154 euro della Sardinia Ferries che collega Livorno al Golfo degli Aranci.
Tirrenia, ironia della sorte, propone la stessa tratta a 855 euro.
Allora, che fate, Sardegna o resto d’Europa?