Un artista reduce da intense ricerche avviate sin dagli anni sessanta con la partecipazione a mostre di ampio respiro e l’adesione al movimento dell’Arte Povera. Un impegno mai sopito, spesso indirizzato al coinvolgimento e alla sinergia tra lo spettatore e l’opera d’arte (vedi i celebri quadri specchianti), che Michelangelo Pistoletto  nel 1998 ha concretizzato con l’istituzione di una fondazione battezzata Cittadellarte – collocata nell’ex Lanificio Trombetta, un complesso di archeologia industriale della sua città natale tutelato dal Ministero dei Beni Culturali – finalizzata alla promozione e alla curatela di progetti solidali e creativi, grazie soprattutto al confronto con eterogenee professionalità e personalità.
Il pretesto di indagare questa istituzione nasce da una mostra antologica dell’artista in corso fino al 15 agosto al MAXXI di Roma, accompagnata, negli stessi spazi, da una rassegna dedicata ai progetti più significativi della stessa Cittadellarte, quasi a ribadire lo stretto legame tra la ricerca prettamente artistica di Pistoletto e il suo impegno con la fondazione. Quest’ abbinamento non deve affatto sorprendere, considerato che quest’ultima è la conseguenza di meditazioni e indagini che il maestro ha sostenuto innanzitutto come artista.
Pensiamo al complesso progetto del “Terzo Paradiso” – proposto da alcuni anni in mostre e rassegne di ampio respiro – che per l’artista rappresenta “l’accoppiamento fertile tra il primo e il secondo Paradiso”. Moderno demiurgo, Pistoletto ha creato così una terza via all’interno della quale l’intelligenza umana, prerogativa del secondo Paradiso, è stata associata a quella della natura in modo da determinare “un grande ideale che unisce in un solo impegno l’arte, la scienza, l’economia, la spiritualità e la politica”.
E Cittadellarte, che gode del sostegno della Fondazione CRT e della Compagnia di San Paolo, è strutturata proprio in una serie di Uffici finalizzati allo studio e all’impiego di particolari discipline della contemporaneità che, in alcuni casi, hanno apparentemente poco a che vedere con l’arte tout court. Quella di Pistoletto non è difatti la tradizionale fondazione rivolta allo studio e alla conoscenza delle opere di un artista o di un movimento specifico, come difatti confermano gli uffici dedicati a Comunicazione, Ecologia, Economia, Educazione, Moda, Nutrimento, Politica, Produzione, Arte, Spiritualità.
“Avviare e seguire esempi di progetti sostenibili, in collaborazione dinamica con partner esterni, che possano cambiare le esperienze, ispirare gli altri nelle loro attività e diventare modelli utilizzabili ovunque”. “Condividere idee, concetti, progetti e attività e coinvolgere gli individui nel farsi attivatori del processo di creazione di una società più responsabile”. Queste sono solo due delle mission perseguite da Cittadellarte con progetti, workshop e corsi.
Tra questi il Corso di specializzazione nazionale per educatori culturali, elaborato d’intesa con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, il progetto ReMida, finalizzato al riutilizzo creativo di oggetti di scarto e, solo per fare un altro esempio, il progetto di residenza dell’Università delle Idee, rivolto a “esplorare il rapporto tra arte e società e indagare metodologie d’intervento creativo in grado di attivare progetti per un cambiamento responsabile della società” mediante la compartecipazione ai progetti e alle attività degli Uffici.
Si tratta di un programma ben articolato che vive grazie a una rara commistione tra creatività e impegni tangibili che si nutrono soprattutto della partecipazione tra gli individui coinvolti.

Approfondimenti:
www.cittadellarte.it