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Indicators, Criteria and Benchmarks for International Comparisons
L’uso delle nuove tecnologie nella didattica sta modificando i processi educativi e il 92% dei paesi europei ha ammesso che vi è la necessità di avviare un confronto internazionale sulla costruzione di un sistema di monitoraggio che permetta di valutare adeguatamente il rapporto fra ICT e la scuola primaria e secondaria.
La pubblicazione OCSE Assessing the effects of ICT in education mira, infatti, ad avviare la costruzione di un quadro concettuale e di approcci comune, condiviso e flessibile che permetta una corretta valutazione dell’impatto che la graduale introduzione delle ICT sta determinando sui processi educativi.
I contributi di diversi esperti europei presentati nel volume, ci permettono, in primo luogo, di affrontare pienamente la sfida delle ICT come facilitatori dei processi di cambiamento nell’istruzione scolastica. È necessario, secondo gli esperti, analizzare le politiche e le strategie messe in campo dai diversi governi e utilizzare un approccio sfaccettato e multilivello che tenga conto della complessità dei processi di apprendimento, che permetta di individuare indicatori flessibili ai cambiamenti dei modelli d’uso e all’emergere di nuove tecnologie e strumenti per l’apprendimento e che valuti l’ampliamento a contesti informali e non più prettamente scolastici dell’ambiente di apprendimento.
Le sfide di un attività di monitoraggio sistemico in questo ambito devono partire dalla necessità di ottenere dei risultati comparabili a livello nazionale fra i diversi paesi e offrire dati affidabili che consentano ai governi di valutare le politiche e gli investimenti attuati, ed offrire loro strumenti decisionali adeguati.
Il rapporto presenta alcuni progetti di ricerca sulla misurazione della performance e l’efficacia delle ICt in materia di istruzione (tra cui citiamo i progetti del Centre for Research on Lifelong Learning-CRELL e del Centre for Educational Research and Innovation OECD-CERI) e ne esplora i differenti conceptual framework costruiti per avviare la creazione di un sistema di indicatori relativi a sviluppo, uso ed impatto delle ICT nei contesti educativi. Tali quadri concettuali partono dalla consapevolezza che si debbano superare alcuni indicatori fino ad ora utilizzati e non più efficaci. Ne sono un esempio i dati raccolti dalle indagini PIEA2001, TIEA2003/2007 per matematica e scienze (confronto fra 27 paesi), relativi all’utilizzo “almeno per una volta” del pc da parte degli studenti di 4 grado, che mostrano come tale indicatore è negli anni salito fino a raggiungere il 100% in quasi tutti i paesi indagati, dunque ha raggiunto la fine del suo ciclo di vita, o i dati relativi alle indagini PIEA2001 e PIEA2006 (confronto fra 30 paesi) concernenti gli studenti che usano settimanalmente il pc, che invece mostrano come sia necessario rilevare un uso quotidiano del computer.
Se, dunque, è ormai dimostrato che il computer sia entrato prepotentemente nella vita degli studenti (4° grado), nella maggioranza dei paesi indagati (TIEA2007, confronto fra 17 paesi), più della metà di loro non usano il pc nell’apprendimento, fuori e dentro gli istituti scolastici, della matematica e delle scienze (in Italia, il 73% nella matematica e il 65% nelle scienze).
Assessing the Effects of ICT in Education
Indicators, Criteria and Benchmarks for International Comparisons
OECD, Joint Research Centre- European Commission, € 15
ISBN: 9789264079786
Stefania Farsagli è ricercatrice nell’ambito culturale-educativo presso la Fondazione Rosselli