Giunto alla sua quarta edizione, quest’anno il Festival di Arte Contemporanea di Faenza propone una riflessione su una delle questioni dell’arte più interessanti e meno dibattute: il collezionismo contemporaneo.
L’appuntamento è dedicato interamente al alle varie declinazioni delle Forme della Committenza indagando da vicino, come già annunciato dalla direzione scientifica presieduta da Pier Luigi Sacco, Angela Vettese e Carlos Basualdo, il ruolo  della committenza pubblica e privata, l’incremento del collezionismo  legato alle istituzioni, un confronto tra i sistemi dei paesi economicamente e culturalmente emergenti e le logiche consolidate nei paesi occidentali, il crescente interesse delle aziende verso un coinvolgimento diretto dell’arte e degli artisti nei propri processi di creazione di valore economico. Un fitto programma che vedrà in apertura gli interventi di Achille Bonito Oliva e Massimo Cacciari sulla committenza pubblica e le sua importanza sul piano socioculturale, per continuare poi con il ciclo sulle grandi figure della storia dell’arte contemporanea.
I dibatti si susseguiranno per tutta la durata del Festival con nutriti approfondimenti riguardanti le nuove committenze e la relazione tra territorio, tutela del patrimonio e ricerca contemporanea, così come saranno ben distribuiti i gli incontri con i responsabili di imporanti musei e fondazioni che illustreranno i modelli per promuovere l’arte contemporanea e costruire una collezione, tra pubblico e privato. Con la serie di riflessioni intitolate ‘Storie di Committenza’ si focalizzerà l’attenzione sulle interconnessioni delle diverse esigenze della commitenza in rapporto con l’ architettura, le fondazioni d’arte e quelle bancarie; mentre, per il ciclo ‘Nuove Committenze’ saliranno in platea con le loro esperienze imprenditori, responsabili e promotori di premi volti ad incentivare la produzione di opere contemporanee e la mobilità degli artisti. In ultimo saranno due artisti di grande fama a prendere la parola, da una parte Gianfranco Baruchello in conversazione con Hans Ulrich Obrist, co-direttore della Serpentine Gallery di Londra, dall’altra Joseph Kosuth, maestro indiscusso della Conceptual Art con Angela Vettese. Un programma completo che non si esaurisce negli incontri, ma che continua al di fuori delle sale con le iniziative C/off: eventi collaterali, performance, workshop, reading, musica e danza. Il festival scende in piazza, con il padiglione Via…ggiando progettato da Mario Nanni per creare ulteriori occasioni di incontro e dibattito sull’arte e la cultura.
Il tutto è contornato da un’organizzazione sapientemente strutturata che ha portato avanti e costruito nel tempo un grande interesse per l’evento e per le tematiche affrontate con un sito ricco di informazioni, interviste e filmati, una piattaforma aperta anche alla collaborazione di ‘inviati’ speciali che sui loro blog collegati a C/You sondano da mesi in tutta la penisola il terreno sempre fertile dell’arte contemporanea.