(Di)Vagando con Andrea Tavano sulle acque di Bologna

Papa Paolo III, partito da Ferrara, il 25 aprile 1543 rientrò a Bologna sulle acque. Nessuno gridò al miracolo però, il Papa non camminò infatti sulle acque, ma prese più prosaicamente un battello. Bologna è stata a lungo un porto fluviale, collegato a Ferrara, dove la merce saliva su navi più grandi alla volta di Venezia e del mare. Dal 1572 ha avuto anche una delle prime reti fluviali in Europa riservata al trasporto passeggeri.
Un ingegnoso sistema di canali, chiuse e mulini, non solo permetteva ai bolognesi di muoversi per le strade della città su chiatte e barche, esattamente come oggi a Venezia, ma ha reso la città conosciuta in Europa per la lavorazione della canapa e, ancora più, della pregiata seta.
Nei mesi di giugno e luglio, alle spalle della Basilica di San Petronio, si svolgeva l’animato mercato dei bachi da seta. I bolognesi tuttora chiamano “pavaglione” il portico dell’Archiginnasio, riferendosi (anche se non tutti lo sanno) al “tendone” che copriva integralmente l’adiacente piazza, oggi Piazza Galvani, dove si svolgeva la vendita all’incanto dei lepidotteri.
Il mercato è sopravvissuto dal ‘400 addirittura fino agli anni ’30 del ‘900, quando si svolgeva sotto il Portico dei Servi e nella vicina Piazza Aldrovandi.

 

La seta partiva da Bologna, venduta ai Dogi o esportata in Europa ed Oriente, ma sovente baratta con spezie e soprattutto con il sale. Una moneta all’epoca ugualmente pregiata per una città che viveva per metà della lavorazione dei tessuti e per l’altra metà della lavorazione della carne di maiale. Bologna è ancora oggi conosciuta come la “grassa”, a cui viene attribuita anche l’invenzione della mortadella (una targa in vicolo Ranocchi ne celebra l’atto di nascita!). Quando vogliamo comprare un etto di mortadella nello storico Mercato di Mezzo, adiacente a Piazza Maggiore, basta chiedere “un etto di Bologna”!
Da scoprire i nostri itinerari: “Mangiare (+) Spizzicare a Bologna” e “Golosare (+) Brindare a Bologna

 

Per lo più sconosciuta a molti, la città delle acque non ha smesso di esistere nei numerosi canali sotterranei, nel nome di un quartiere cittadino, denominato “Porto”, nell’isolato della Manifattura delle Arti che include, insieme al Mambo e alla Cineteca di Bologna (tra le più importanti ed attive in Europa), anche la ripa del gesso, l’antica banchina portuale da poco restaurata e la Salara, fortezza adibita storicamente a magazzino del sale (attuale sede del Cassero, gay lesbian center di Bologna che abbiamo conosciuto in: “Bologna: la città in un Festival”).

 

Quando passeggiamo in via delle Moline, nel cuore della zona universitaria, ci possiamo fermare ad ascoltare lo scorrere delle acque che un tempo muoveva i  numerosi mulini della zona. Possiamo visitarne uno di epoca medievale in via Capo di Lucca, che costituisce inoltre uno dei primi esempi di edilizia sociale e corporativa a livello europeo.

 

Non mancano gli scorci suggestivi, come la finestrella di via Piella, dalla quale ci affacciamo per ammirare il romantico scorrere dell’acqua tra gli antichi edifici del centro storico, meglio se al chiaro di luna.
Curiosi anche gli anelli di ferro incastonati nella parete esterna di Palazzo Pepoli, attuale museo della città, che un tempo servivano da attracco a piccole imbarcazioni e chiatte quando l’attuale via Castiglione non era una strada, ma il letto navigabile del fiume Savena, che oggi scorre sotterraneo.

 

Percorriamo  in gommone i canali sotterranei e scopriamo la cisterna ortogonale ai Bagni di Mario, con i suoi decori rinascimentali e i cunicoli a sesto acuto. Senza dimenticare l’acquedotto romano, che dal fiume Setta contribuisce ancora per un quinto al fabbisogno idrico della città.

 

Scopriamo così che quotidianamente i bolognesi camminano sulle acque, sulle acque si spostano in auto e con i mezzi pubblici, sempre sulle acque parcheggiano  scooter, utilitarie e perfino i SUV!
Bologna continua ad attrarre e sedurre persone da ogni luogo al pari di un grande porto, tuttavia con l’incantesimo di aver fatto sparire le acque alla vista dei suoi visitatori.

Foto: Palazzo Pepoli Vecchio (particolare della facciata) di Lorenzo Pondrelli
In Galleria: Non è l’arca di Noè, scatti di Lorenzo Pondrelli al Museo dell’Evoluzione di Bologna (via Selmi, 3)

 
In questo itinerario abbiamo visitato:

Basilica di San Petronio
Piazza Maggiore

Portico dell’Archiginnasio detto “Pavaglione” e Piazza Galvani
Via dell’Archiginnasio e Piazza Galvani

Biblioteca dell’Archiginnasio
Antica sede dell’Università di Bologna
Piazza Galvani,1
Tel. +39 051 276811
Sito Web

Antico Mercato di Mezzo
via Clavature
via Drapperie
via Pescherie vecchie
via degli Orefici (che si ad un certo punto si chiama via Caprarie)

Portico dei Servi  e Basilica di Santa Maria dei Servi
Strada Maggiore
Artisti:
Vitale da Bologna (tracce di affreschi, pareti del peribolo)
Guercino (“Padre Eterno”, prima cappella)
Cimabue (tavola “Madonna col Bambino e angeli”, prima cappella radiale)
Guido Reni (“San Carlo Borromeo e angeli”, convento)

Manifattura delle Arti
Distretto culturale, che comprende:

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni,14
Tel. +39 051 6496611
Sito Web

Salara – Il Cassero
via Don Minzoni,18
Tel. +39 051 649 4416
Sito Web

Cineteca di Bologna
via Riva di Reno,72
Tel. +39 051 2194826
Sito Web

Università degli Studi di Bologna
Dipartimento Discipline della Comunicazione
via Azzo Gardino,23
  
Laboratori Dipartimento di Musica e Spettacolo
via Azzo Gardino,65/a

Parco 11 Settembre
Ingresso da via Azzo Gardino, via Riva di Reno, via del Castellaccio

via delle Moline

Spazio Capo di Lucca
Capo di Lucca, 12/a
Visite e prenotazioni:
info@capodilucca.it
Sito Web

Bagni di Mario
via Bagni di Mario,10

Finestrella di via Piella
Traversa via Righi
(non lontana da via Indipendenza)

via Castiglione

Palazzo Pepoli
Genus Bononiae – Museo della Città
via Castiglione,8
Tel. +39 051 19936317
Sito Web
 
Museo dell’Evoluzione
via Selmi,3
Tel. +39 0512094248
Sito Web