Non è una novità quella di considerare una pellicola come un’ottima operazione di marketing turistico, e negli ultimi anni sempre più spesso accade che un film ambientato in una città o in una regione dia uno slancio turistico alla stessa.
L’esempio lampante, da alcuni giorni nella sale italiane, è lo splendido lungometraggio di Woody Allen“Midnight in Paris”, ambientato, neanche a dirlo, nella capitale più affascinante e più romantica d’Europa.
Allen riesce con grande maestria a regalare ai tutti coloro i quali si affacciano ai suoi film, stupende cartoline di città che forse non avrebbero neanche bisogno di tale eco. Parliamo della super classica Manhattan, location dello storico film, oppure di Barcellona, dov’è ambientato “Vicky Cristina Barcelona”, intrigante giallo con la città catalana da sfondo. Tornando a “Midnight in Paris”, il regista statunitense ci mostra tagli inediti di una città magica.
Tutta questa magia provoca all’uscita dal cinema una voglia di scoprire quei luoghi per chi ancora non li ha visti con i propri occhi ed una voglia di riscoprire dei particolari per chi ha già avuto il piacere di lasciarsi trasportare dalla bellezza parigina.
Se occorre, e probabilmente sì, bisogna fare tesoro di questi esempi e lavorare nella stessa ottica; sarebbe estremamente importante, infatti, ideare una sorta di marchio “Location Made in Italy” per il cinema nostrano, producendo pellicole che abbiano come sfondo per le storie raccontate, immagini del nostro Paese, – tra affascinanti città d’arte, incantevoli paesi e suggestivi paesaggi naturali c’è l’imbarazzo della scelta –  da diffondere e promuovere dentro e oltre i confini nazionali. Creando un connubio tra cinema e promozione del luoghi, si ottiene l’effetto “promozione turismo”, “sfruttando” la scia emotiva di un bel film.
Si può fare. Tra gli esempi si pensi a “Benvenuti al Sud”, con i suoi protagonisti Alessandro Siani, Claudio Bisio e Valentina Lodovini, che è riuscita a far scoprire la splendida Castellabate non solo ai campani, ma a tutta l’Italia e, dopo l’uscita del film anche fuori dai nostri confini, all’estero. Così come “Basilicata Coast to Coast”, con la regia di Rocco Papaleo, è riuscita nell’intento di mostrare una regione semisconosciuta, ma tra le più belle d’Italia, per accoglienza, paesaggi, purezza e gastronomia.
L’intuizione è di vecchia data: rimanendo nei nostri confini, uno degli esempi più interessanti di marketing cinematografico – turistico è “Vacanze Romane”, film del 1953 diretto da William Wyler ed interpretato dalla incantevole Audrey Hepburn e Gregory Peck. Fu interamente girato a Roma, dando un grande slancio turistico e promozionale alla capitale, mostrando luoghi incantevoli come Castel Sant’Angelo, la Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, Trinità dei Monti, il Colosseo e così via. Restando a Roma e conservando l’attitudine al sorriso è bello ricordare anche Totò alle prese con la compravendita della Fontana di Trevi.
Nella cinematografia contemporanea, soprattutto d’oltreoceano, si producono molto spesso  commedie, ben fatte, che, volontariamente o non, esaltano lo spettatore anche per le magnifiche ambientazioni – talvolta, la stessa  New York diventa un set cinematografico “vivente” – tanto che, dopo averle guardate, le immagini e la fotografia del film suscitano il forte desiderio di raggiungere i luoghi visti.
Non c’è dubbio: il marketing turistico passa anche per il cinema. La casualità del nesso lascia sempre di più lo spazio all’idea ragionata e progettata. In questi anni di crisi e di rigore generale, nel settore turistico nulla può e deve essere lasciato al caso e occorre che tutto ciò che può far gioco alla promozione di una città, di una regione o di un paese venga incentivato.
E poi, che peccato c’è a regalare, a chi non potrà visitare la location del film che ha tanto amato, la magia di un magnifico viaggio di due ore? Buona visione!