Non c’è rischio di crolli al Colosseo ma occorre partire subito con i lavori di restauro. E’ quanto emerge da un comunicato del soprintendente speciale ai Beni archeologici di Roma e Ostia Antica, Anna Maria Moretti, e da una dichiarazione del sindaco Gianni Alemanno. Niente crolli “dalla fine del XVIII secolo”, dunque, afferma il soprintendente Moretti. Il 25 dicembre sono caduti “non oltre cinque centimetri di briciole di tufo”, come risulta dall’ispezione condotta con il braccio telescopico.

Non un crollo, spiega Moretti, “ma solo un distacco fisiologico di materiale frammentario”. E “l’episodio della transenna-parapetto allentata sulla terrazza del terzo ordine”, pure avvenuto in questi giorni, è sicuramente dovuto a “puro atto vandalico”, come confermato da apposita expertise tecnica. Del resto, sottolinea la soprintendente, il Colosseo è sotto osservazione continua e a questo fine gli uffici del Mibac preposti alla tutela sono in continuo contatto con i Vigili del Fuoco e con la Polizia di Roma Capitale.
Situazione sotto pieno controllo, insomma. Tanto che Moretti preannuncia: “La terrazza del III ordine sarà riaperta, come programmato, il 1° gennaio, in occasione dell’apertura straordinaria e gratuita dalle 8.30 alle 14.30”.
“Smentite molto nette da parte del Mibac”, commenta il Sindaco, che però ritiene opportuno “aggiungere un ulteriore sollecito ad accelerare il più possibile l’apertura del cantiere per il restauro del monumento, al di là dell’entità dei danni che appare – come dicono dal Ministero – minima”.
“Credo sia fondamentale”, ribadisce il Sindaco, “che questo restauro cominci subito”. Occorre far cessare, afferma Alemanno, ogni inutile contenzioso che fa “rinviare l’inizio dei cantieri, indispensabili per valorizzare il più importante monumento del mondo”.
Su richiesta della Prefettura di Roma e di Roma Capitale, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma ha smentito quanto diffuso da alcuni organi di informazione in merito a ulteriori cadute di frammenti da una delle arcate del Colosseo.

Questo, il testo della nota del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma reso noto dall’Ufficio Stampa di Roma Capitale:

“Fonogramma numero 82476 del 28 dicembre 2011 – Con riferimento alla nota della Prefettura di Roma – numero 245306/126/2011 20/1 Area V Protezione Civile – del 28 dicembre 2011 e del fax – trasmesso in pari data – dall’Ufficio Stampa di Roma Capitale, si comunica che, a seguito di richiesta di personale dei Vigili Urbani I Gruppo Centro Storico, personale e mezzi di questo Comando sono intervenuti, alle ore 12.40 circa del 25 dicembre 2011, per la verifica statica di un’arcata dell’Anfiteatro Flavio ove – a detta dei richiedenti – si erano distaccati alcuni elementi di materiale, presumibilmente tufo.
L’esito degli accertamenti eseguiti è stato trasmesso agli Uffici competenti con fono numero 82025 del 25 dicembre 2011.
Dopo tale data, lo scrivente Comando non ha eseguito ulteriori sopralluoghi e non ha avuto notizia di ulteriori sviluppi sulla situazione generate, in particolare per quanto riguarda l’avvenuta esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e/o per quanto riguarda opere di consolidamento”.

E intanto sul Sole 24 Ore di oggi si legge della bocciatura, da parte dell’Antitrust, della procedura seguita da Roberto Cecchi (l’anno scorso sottosegretario del MiBAC) sull’affidamento dei lavori di restauro sponsorizzati dal marchio Tod’s di Diego Della Valle.
Secondo l’Autorità, infatti, il bando di gara non sarebbe stato opportunamente diffuso, tanto da limitare il numero di partecipanti alla gara  a due (Tod’s e Ryanair). Altra stonatura deriverebbe dai tempi inadeguati alla competizione anche dopo il ricevimento della proposta di della Valle: il commissario avrebbe infatti concesso solo 48 ore agli altri concorrenti per perfezionare la propria offerta.

Secca la smentita del MiBAC: Pia Pietrangeli, oggi commissario delegato delegato all’area archeologica di Roma, afferma come il bando sia stato pubblicato in Gazzetta e e su quattro quotidiani nazionali ed esteri. “Una volta andato deserto – ribadisce – siamo passati alla trattiva privata, di cui abbiamo informato anche l’Antitrust. Riguardo le 48 ore, le trattative con i tre imprenditori andavano avanti da tempo: Tod’s aveva fatto un’offerta, Ryanair anche (ma irricevibile, perchè voleva coprire di pubblicità tutto il Colosseo)  e la terza ditta (Finit, ndr) non si era risolta a dirci le sue intenzioni”.

A questo punto non resta che aspettare di fare chiarezza sulla vicenda, sperando che cavilli burocratici non portino a ritardi che potrebbero rivelarsi fatali per il tanto amato Colosseo.