Riutilizzare e condividere. Sono queste le parole chiave che caratterizzeranno il 2012? Certo è che non si tratta solo del semplice baratto di cose e materiali: oggi si può davvero scambiare di tutto, come esperienze di vita e capacità artistiche e tecniche. Quello che era già nell’aria da tempo sembra prendere forme sempre più definite, fino a trasformarsi quasi in un movimento globale. Nell’era di internet è venuta ormai meno la necessità del possedere un oggetto tipica dell’epoca consumistica degli anni Ottanta. Si sta sviluppando una nuova generazione di consumatori sempre più consapevoli che accumulare oggetti e cianfrusaglie è disagevole e faticoso.
Così, complice sicuramente anche la crisi economica di questi ultimi anni, la soluzione del popolo multimediale è quella della scambio condiviso di prodotti che,  invece di essere buttati o lasciati a prendere polvere in qualche angolo della casa, diventano una fonte inaspettata di guadagno. Nei siti on-line del baratto si può trovare davvero di tutto: dal trapano, alle biciclette sino ad arrivare ad utensili da cucina come stampini per le torte. Il fenomeno dello scambio sul web ha inizialmente preso piede all’estero e si sta sviluppando rapidamente anche in Italia.
Sta avendo ad esempio un enorme successo il sito italiano di baratto Reoose, nato nel settembre dell’anno scorso. Il sistema prevede che ognuno possa iscriversi alla community mettendo in vetrina il proprio oggetto che poi viene valutato non a seconda del marchio, bensì per lo stato in cui si trova e in base a questa stima riceve un credito. I crediti accumulati sostituiscono di fatto il denaro e possono poi essere riutilizzati e spesi per procurarsi altri oggetti all’interno del network.
Un vero e proprio ritorno alle abitudini latenti innate del genere umano di cui si è sentito davvero la mancanza a giudicare dal numero di 10.000 utenti che il sito in pochi mesi ha raggiunto.
Sono tante e variegate le comunità di “riciclatori” che si stanno sviluppando nel web: in Germania il sito Swap in the city organizza dei mercatini itineranti in ogni città del paese dove, pagando il solo prezzo del biglietto di entrata, è possibile accaparrarsi tutti vestiti, scarpe e accessori usati che si riescono a trovare, facendo un po’ di attenzione alla taglia e alla qualità.
La community romana di Zappata, invece, si prefigge di indagare e trovare spazi pubblici verdi e orti di Roma da coltivare e condividere con gli utenti del sito per far sì che gli stessi cittadini si relazionino tra loro e si adoperino per migliorare il proprio quartiere.
L’idea quindi del possedere qualcosa in esclusiva sembra ormai non essere più d’appeal. Accumulare proprietà e bagattelle o peggio ancora buttarle via ancora nuove quando non servono più è ormai superato: le opportunità per barattare nel web sono davvero infinite e non limitate alla condivisione de semplici oggetti.
Ad essere più ricercate sono le persone, con le loro esperienze e le loro capacità. È questa la filosofia alla base di siti come Tourboarding: creato da Cathy Tao, una ragazza americana di origine cinese, registrandosi al sito, si permette agli utenti di viaggiare in Cina, offrendo in cambio dell’ospitalità in casa, lezioni di lingua inglese che nel paese sono molto richieste. Non più un viaggio asettico e personale, bensì un’occasione che consente di creare un confronto e di creare legami che spesso si mantengono nel tempo. Competenza in cambio di ospitalità. Lo stesso concetto da cui ha preso vita la Settimana del baratto che si è svolta dal 14 al 21 novembre dello scorso anno: i Bed and Breakfast partecipanti all’iniziativa hanno presentato una lista di “desideri”, tra attività, merci e servizi in cambio dei quali concedere un soggiorno all’interno della struttura. In sostanza, si possono offrire non solo lezioni di lingua, ma anche tinteggiature di pareti, corsi di cucina, lavoretti per la manutenzione dalla casa. Insomma ognuno può presentare le proprie mansioni ed avventurarsi in questo modo in una vacanza “condivisa”, venendo accolto da potenziali amici pronti a conoscere le nostre qualità piuttosto che da fredde reception in hotel in attesa solo delle nostre carte di credito.
Un modo creativo per combattere la crisi, che ha coinvolto anche privati cittadini. Senza ricorrere a strutture ricettive, basta registrare la propria abitazione in siti come Homelink per poter affittare per brevi periodi la propria casa e prendere in affitto, magari dall’altra parte del mondo, altre dimore. Così da poter vivere la vacanza non esattamente come turisti comuni, ma come se si fosse dei cittadini originari di quel luogo, assaporandone le vere tradizioni e stili di vita, a cominciare dalle abitudini casalinghe. E se proprio si vuole risparmiare anche sui costi per spostarsi e non annoiarsi durante il tragitto, è possibile anche fare il viaggio in macchina in compagnia di “sconosciuti”. Siti come Carpooling, permettono di inserire un annuncio descrivendo la propria auto e il proprio itinerario per trovare compagni di viaggio che devono raggiungere la stessa meta, con cui condividere non solo le spese della benzina e del casello ma anche storie ed esperienze di vita.