Due donne, un grande amore, un viaggio in una clinica olandese e l’attesa di un bambino. Che diventerà loro figlio. “Piccola storia di una famiglia” il libro che ne viene tratto ed è subito polemica. Accade a Milano, dove la Lega Lombarda, con un’interrogazione parlamentare richiede il ritiro del volume in tutte le biblioteche comunali, affinché i più piccoli non possano confrontarsi con una storia che “al di là di lezioni di morale o bigottismo – dichiara il consigliere Matteo Salvini – possa aggiungere ulteriori confusione e dubbi”.
Dopo la vicenda del libro “Piccolo Uovo” di Altan, su cui si erano scatenate le più accese polemiche, un’altra pubblicazione dunque, rischia di venire allontanata dalle biblioteche: “Non sono io che sono bigotto – si affretta a chiarire il consigliere Salvini – ma sono i genitori che protestano”.
Leggendo di questi genitori, impauriti , nel 2012, che i propri figli possano avere a che fare con un libro del genere, noi di Tafter abbiamo voluto fare una piccola “contro ricerca”. Per capire davvero quali fossero le motivazioni alla base di questa scelta.
Abbiamo quindi contattato un’associazione volontaria di mamme, Mamme Insieme, centro indipendente di mamma italiane che opera nel settore materno infantile, infanzia e genitorialità.
Dopo una prima chiacchierata con Sara Turrini (presidentessa dell’associazione), abbiamo deciso di inoltrare la notizia a tutte le mamme dell’associazione per capire quali fossero le loro opinioni e mettendo in chiaro che avremmo pubblicato ogni tipo di commento, sia favorevole che contrario, in quanto il nostro scopo non era quello di imporre un’idea bensì quello di effettuare un piccolo censimento.

Al di là di ogni nostra aspettativa, questi i commenti che ci sono arrivati dalle mamme:

 

 

“Vorrei rispondere da un punto di vista squisitamente Politico, nel senso più alto e civile del termine, anche se la nostra non è un’associazione con orientamento politico.
La Lega ha da sempre pescato nel torbido delle coscienze, coltivando istinti bestiali e mal di pancia retrogradi.
Sono la vera destra becera italiana.
Lo dico da milanese, li conosco bene.
Dire no a questa provocazione ha molteplici significati, tra cui
– dire no alla censura, che è orribile a priori (qualcuno ricorda i falò di libri degli anni 40?)
– dire no ad una cultura del branco, ove il diverso non ha alcuno spazio di affermazione e sopravvivenza.
Scusate l’intensità del linguaggio, ma sento l’esigenza irrinunciabile di dire con forza queste cose, perché troppo spazio è stato lasciato negli ultimi anni ad intolleranza ed individualismo”.
Ciao
CHIARA

 

“La storia ci insegna che la censura non ha mai portato buoni frutti, in nessun ambito…è una forma di negazione della realtà in cui viviamo e poggia sul concetto della prepotenza, del controllo e dell’assoluto convincimento che “IO SO che cosa è meglio per gli altri”, “IO SO cosa è giusto e cosa è sbagliato”
l’opinione di Salvini ne è un esempio: “aggiungere ulteriore confusione e dubbi anche nei più piccoli”…ulteriore confusione? A me sembra che libri così possono casomai: “aiutare a comprendere e risolvere dubbi anche nei più piccoli”
Forse crea individui felici il rappresentare solo famiglie composte da genitori occidentali, un babbo e una mamma sposati con magari 3 figli…quando poi i cuccioli d’uomo possono trovarsi incastrati in un qualsiasi altro stile di vita (dall’avere un solo genitore ad avere due babbi o due mamme e fratelli di svariata origine..) e vivere la frustrazione e la paura del non riconoscere nella propria famiglia quell’unico stereotipo conosciuto?
I bambini hanno il diritto di vedere rappresentato il mondo in tutte le sue sfaccettature e libri come quelli citati, ci danno la possibilità di educare alla cultura della diversità, per crescere nuove generazioni consapevoli dell’unicità delle persone e del valore di sentimenti quali l’amore e il rispetto…educare ai principi piuttosto che alla forma, educare alla vita reale, senza preconcetti.
In questo, i libri illustrati sono uno strumento meraviglioso per ogni genitore”.
SUSANNA

 

“I bambini sono intelligenti e hanno un profondo bisogno di capire la realtà, senza censure e mascheramenti. Noi adulti abbiamo il compito di rendergli questa realtà comprensibile con le parole giuste…quale miglior mezzo di un libro che spiega con parole semplici e immagini?
La vera famiglia è quella in cui un bambino è amato e ascoltato”.
LAURA

 

“Comunque la si pensi, in una famiglia quello che conta è l’amore che si riceve e in cui si vive e la diversità è il motore del mondo, in natura e nelle relazioni”.
ANNALISA

 

“Nell’articolo c’è scritto che il libro confonde i bambini: io credo che i bambini siano più confusi di fronte al fatto che esistono realtà anche di questo genere e che nessuno gliele spieghi! 
Secondo me la Lega, vietando la diffusione di questo libro, esercita una censura motivata unicamente dal razzismo nei confronti degli omosessuali. Per fortuna i bimbi, nella loro totale onestà, non ammettono il razzismo, quindi direi di fare scegliere a loro o ai loro genitori se leggerlo o meno senza effettuare una censura preventiva!”
RAFFAELLA

 

“Le famiglie omosessuali sono una realtà come lo sono le famiglie monoparentali, le famiglie di genitori separati, le famiglie allargate, le famiglie senza genitori…
E come ogni realtà è oggetto di discussioni, di riflessioni, di confronto, di scambio…
Perché negare una realtà ad un bambino?
Come ogni realtà può essere complessa, può confondere, può essere di difficile comprensione per i bambini (ma anche per gli adulti)…
Noi adulti ci siamo appositamente per aiutare i bambini a comprendere…
Una famiglia omosessuale non è forse difficile da comprendere quanto una famiglia allargata?
Noi genitori ci siamo per spiegare, per far capire… non possiamo nascondere agli occhi dei nostri figli determinate realtà…”
GLORIA