Si sente spesso dire dai piani alti della società che per uscire dalla crisi globale che sta drasticamente modificando il nostro modo di vivere, è necessario pensare a qualcosa di diverso e, in un certo senso, inventarsi il proprio lavoro, possibilmente sfruttando le grandi potenzialità offerte dalla rete Internet.
Se si vuole riprendere la famosa teoria di Richard Florida delle “tre T”, secondo cui lo sviluppo di un territorio passa attraverso la tecnologia, il talento e la tolleranza, il miglior modo per risolvere la crisi del lavoro, che purtroppo investe il mondo giovanile più di ogni altro, è provare a costruire per le forze più creative della società una serie di opportunità volte agli elementi dell’innovazione e della creatività. Ed è proprio a partire da questo presupposto che diversi paesi dell’area Euro hanno iniziato a promuovere, da qualche anno, programmi di sviluppo volti alla creazione di start-up innovative in grado di competere sui mercati nazionali e internazionali. E tra le tante aree territoriali che si stanno muovendo in questa direzione, vi è anche la Regione Campania, che ha creato una vera e propria Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e dell’Innovazione, chiamata “Campania Innovazione”.

Sfruttando numerosi partner, tra cui Confindustria, associazioni di imprese e poli di Innovazione, l’Agenzia ha sviluppato una serie di obiettivi, nel tentativo di dare vita a una solida rete di intermediari dell’innovazione e della creatività e di promuovere un sistema di ricerca basato sugli aspetti fondamentali della competitività e dell’internazionalizzazione, oltre che sulla creazione di nuovi posti di lavoro. Non a caso, i target specifici di riferimento dell’Agenzia sono sia le imprese volte all’innovazione tecnologica di processo e di prodotto, sia i giovani e potenziali imprenditori che hanno in mente un’idea e che vorrebbero trasformarla in impresa. Anche i servizi offerti sono molteplici, andando dall’incubazione e dallo start-up d’impresa al posizionamento e all’assessment, garantito attraverso la ricerca di partner, la tutela e la valorizzazione della proprietà intellettuale e le agevolazioni per coprire almeno una parte dei costi iniziali per avviare l’impresa.

A questo proposito, accanto ai progetti lanciati dall’Agenzia (uno su tutti, Creative Clusters, giunto quest’anno alla seconda edizione, che premia i progetti creativi più interessanti e originali nel campo dei beni culturali, del turismo, delle tecnologie e della produzione industriale), vi sono anche altre iniziative che puntano ad aiutare le nuove leve imprenditoriali: tra tutte, quella che sta rivestendo maggiore peso è SeedLab, nata dalla collaborazione tra Campania Innovazione e Vertis SGR, una società di gestione del risparmio indipendente che, attraverso i suoi due fondi di private equity e venture capital, aiuta piccole e medie imprese localizzate nel Sud Italia in fase di start-up attraverso partecipazioni azionarie.

SeedLab può essere definito come un acceleratore di imprese innovative, poiché nasce col principale obiettivo di supportare le idee originali ad alto contenuto tecnologico e in cerca di uno sviluppo imprenditoriale. L’aspetto più interessante del programma è dato dalla sua compattezza temporale, considerando che tutte le fasi vengono assolte in pochi mesi, dall’apprendimento delle basi aziendali e organizzative, passando per la costruzione del team di lavoro e l’incubazione del progetto imprenditoriale (che si svolge a Firenze con una full immersion di tre mesi), per arrivare, infine, al lancio dell’impresa, dopo un contatto diretto con le realtà della Silicon Valley. I settori di interesse sono i più disparati e coinvolgono anche a tutti gli effetti anche la cultura, soprattutto nelle sue forme più originali legate al mondo virtuale e dei servizi.

Non a caso, tra i progetti che, negli ultimi anni, sono stati fortemente spinti dal programma SeedLab vi è Mosaicoon, una piattaforma che può essere considerata antenata del fenomeno Youtube e che punta sul viral marketing e sul rapporto stretto tra brand e utenti, attraverso forme di comunicazione e intrattenimento molto originali. È un modo ulteriore per comprendere quanto sia fondamentale la cultura in processi che coinvolgono il delicato tema dell’innovazione. Potrebbe essere un primo importante passo per far capire a tutti che non solo la cultura è più viva che mai, ma che effettivamente può offrire diverse possibilità di crescita e occupazione, oltre che di sviluppo territoriale.