Una “performance” destinata a lasciare il segno quella di una giovane ragazza universitaria di 24 anni che si è prestata a ricevere torture di ogni genere per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei test clinici sugli animali e sulle ripetute torture a cui queste innocenti creature sono sottoposte.
Così, giovedì scorso, Jacqueline Trade ha occupato le vetrine del Regent Store, uno dei principali centri commerciali di Londra e si è sottoposta a diversi esperimenti: dalla completa rasatura dei capelli a continue iniezioni sul corpo. Le foto apparse sul Daily Mail la ritraggono mentre alcuni studenti le incanalano fluidi e cosmetici in bocca e negli occhi, ingabbiata in strutture di acciaio senza alcuna possibilità di ribellione.

L’iniziativa, portata avanti anche al sostegno della catena di negozi di cosmetici Lush, ha l’obiettivo di portare avanti una petizione da presentare al Parlamento Europeo, con l’intento di sollecitare le azioni per l’abolizione dei test sugli animali, così come richiesto già nel 1993.

 

I grandi brand della cosmetica, chiamati in causa, hanno accusato la giovane e la multinazionale Lush di aver organizzato una performance terribile e drammatica, durata ben 10 ore con il solo scopo di farsi pubblicità e si sono detti indignati visto che, affermano, nessuna casa cosmetica europea ha più effettuato test sugli animali dal 2004.

Sarà vero?

Foto: Source: Facebook / Lush Limited Cosmetics