Il banco non è male.
Legno grezzo, di quelli che ti fanno i gomiti e non solo, se non stai bene attento a come ti muovi.
Del resto, il saloon deve portare con lui una certa quale eredità in cicatrici.
L’esperienza è importante: da qualche parte lungo la Frontiera si dice che sia il proiettile di ogni colpo andato a segno.
Ma non siamo qui per parlare delle lunghe cavalcate in equilibrio sul confine, quanto di quello che siete venuti a bere: che sia per ristorarvi o per dimenticare, poco importa.
Questo vecchio cowboy sarà sempre qui, pronto a riempirvi i bicchieri e sempre in attesa del prossimo brindisi.

 

 

 

 

 

 

Another Earth
di Mike Cahill

Da gustare come: Vodka tonic, più ghiacciato possibile.
Se avete bisogno di: una nuova esperienza della sci-fi “alternativa” della corrente di Monsters e District 9
Di cosa si tratta: una giovane studentessa di astrofisica vede la sua vita cambiare a causa di un terribile incidente e della comparsa di un pianeta gemello alla Terra proprio nei cieli che siamo abituati a vedere occupati dalla sola Luna.
Il suo viaggio alla scoperta di questa nuova realtà con la quale confrontarsi sarà il motore di sorprese e colpi di scena degni di un esordio tra i migliori del Cinema indipendente degli ultimi mesi.

 

 

Margin call
di J. C. Chandor

Da gustare come: Wild turkey rye, per mandare giù il boccone amaro.
Se avete bisogno di: uno sguardo lucido sulla poco allettante situazione economica occidentale.
Di cosa si tratta: la migliore sceneggiatura candidata – ma non premiata – agli ultimi Academy Awards sbarca finalmente anche in Italia ad impreziosire questa opera prima che ricorda Americani e lancia un monito sul mondo della finanza ed i suoi squali in questi tempi di crisi così lucido e spietato da far apparire i due capitoli di Wall Street un gioco per bambini.
Cast di prim’ordine, dialoghi perfetti, ritmo da thriller per uno dei viaggi più agghiaccianti – e tristemente reali – nel mondo della Borsa, quasi a risalire il fiume che vede al suo delta la gente comune sommersa dai giochi ai vertici di pochi controllori. Che non sono affatto controllati.

 

Killer Joe
di William Friedkin

Da gustare come: una Bud e uno shot di Jack Daniels. Uno dietro l’altra.
Se avete bisogno di: rinverdire i fasti dell’epoca pulp tarantiniana con una delle opere più interessanti del genere vista sul grande schermo negli ultimi anni.
Di cosa si tratta: un dramma in famiglia dai risvolti grotteschi è l’occasione perfetta per il regista de L’esorcista e Vivere e morire a Los Angeles – un Capolavoro, recuperatelo! – di sfoderare ironia nerissima e violenza come non se ne vedevano dai tempi dei primi lavori del cattivissimo Quentin.
I Coen incrociano Pulp fiction per un viaggio allucinante, divertente nel suo essere macabro, che avrebbe meritato fortuna decisamente maggiore a Venezia, dove fu accolto straordinariamente bene dalla critica. Prima scelta del mese, qui al saloon.

 

 

Cosmopolis
di David Cronenberg

Da gustare come: Uno stinger in un bicchiere ghiacciato. Per pensare di avercela fatta, e poi sprofondare.
Se avete bisogno di: scoprire che succede quando un grande romanzo incontra un grandissimo regista.
Di cosa si tratta: alle spalle il lieve passo falso di A dangerous method, Cronenberg torna alla ribalta portando sullo schermo uno dei romanzi cult degli ultimi decenni, un viaggio allucinato in un futuro che potrebbe essere molto più presente di quanto non possa sembrare.
Un film importante, che potrebbe segnare il Festival di Cannes, dichiarare ufficialmente il ritorno di Cronenberg agli elevatissimi standard cui ci ha abituati ed essere un trampolino di lancio per lo slavato e “vampirico” Robert Pattinson.

 

 

Attack the block
di Joe Cornish

Da gustare come: un Long island, da bravi ragazzetti pronti a sballare senza preoccuparsi della sostanza.
Se avete bisogno di: un’opera prima fresca, divertente ed ironica come non se ne vedevano da parecchio. E alieni, tanti alieni.
Di cosa si tratta: sull’onda dell’ironia irresistibile di Edgar Wright, Joe Cornish sforna un prodotto made in Uk che raccoglie l’eredità delle vecchie, care, invasioni aliene e le riadatta al nuovo millennio, ambientando lo scontro nella periferia di Londra e rispolverando, tra una trovata ed una risata, un sapore di rivincita e lotta di classe.
Intelligente, tosto, freschissimo: una piccola chicca da non perdere che è già cult in rete e nella terra della Regina.

 

 

Per tutti gli altri film, da mandar giù fino all’ultima goccia, mi trovate anche sul blog White Russian