Dal prossimo 15 maggio (e fino al 3 settembre) il Metropolitan Museum of Art di New York ospiterà North Italian Paintings from the Accademia Carrara, una mostra ordinata da Andrea Bayler, curatore del Dipartimento di Pittura Europea del Metropolitan, e Maria Cristina Rodeschini, responsabile Accademia Carrara e GAMeC di Bergamo.

Un nucleo selezionato di quindici opere – provenienti dalle storiche collezioni del museo bergamasco – rivelano gli sviluppi dell’arte lombarda, e non solo, tra XV e XVI secolo. Come suggerisce la Rodeschini, la mostra “dà conto di un percorso culturale complesso”.
Da un “indimenticabile” Cristo in Pietà di Giovanni Bellini, a Orfeo e Euridice di Tiziano, a una predella in tre comparti di una pala, opera di Lorenzo Lotto dipinta Bergamo durante un soggiorno che ha tanto influito sui contemporanei e futuri sviluppi della ricerca artistica in città; da I tre Crocefissi di Vincenzo Foppa – dipinto nodale per l’inserimento in terra lombarda dei “canoni” prospettici elaborati in Toscana –, al Redentore con la croce di Moretto, per arrivare ai ritratti del Moroni –, solo per citare alcune delle opere che saranno esposte a New York.

La mostra è l’ennesimo step extramoenia del museo bergamasco, i cui spazi espositivi permanenti sono attualmente in restauro, finalizzato allo studio e alla divulgazione del proprio patrimonio. Una vitalità per certi versi anomala rispetto alle tradizionali tendenze italiane del momento: alle mostre blockbuster o al polveroso immobilismo di alcuni musei, l’Accademia Carrara predilige difatti iniziative di ricerca e studiate campagne di promozione di un patrimonio permanente che sta destando meraviglia anche fuori dall’Europa, come ha testimoniato la recente mostra sugli artisti del Rinascimento italiano, curata da Giovanni Valagussa nella Galleria nazionale di Canmberra, in Australia, che ha riscosso un ottimo consenso da parte del pubblico (200.000 visitatori), avvalorato da una consistente vendita di cataloghi (circa 19.000).

Tornando alla mostra del Metropolitan, si tratta di “un progetto partito da lontano, i contatti risalgono infatti a circa quattro anni fa”, suggerisce la Rodeschini aggiungendo che già in passato ci sono state delle collaborazioni per prestiti e che il rapporto con il museo statunitense non è affatto casuale, poiché così come l’Accademia Carrara, la raccolta del Metropolitan è nata grazie alla filantropia di una serie di collezionisti raffinati e per finalità essenzialmente educative.

La mostra americana sarà anche l’occasione per un confronto con una dimensione sostanzialmente globale, vista l’importanza del museo ospitante e delle opere selezionate. Ci si augura infatti che questo nuovo progetto solleciterà il pubblico internazionale a frequentare più assiduamente il museo lombardo.

Secondo Claudia Sartirani, Assessore alla Cultura di Bergamo, che durante la presentazione della mostra in città ha ribadito lo slogan «L’Accademia Carrara è aperta per restauri», dopo questa programmazione espositiva – finalizzata anche a un «Riposizionamento della città a livello europeo e mondiale» – sarà inaugurata (probabilmente a fine anno, ndr), la sede permanente con una grande mostra che si pregerà di un comitato scientifico internazionale composto da studiosi e direttori di molti musei.

Nel frattempo però, per il pubblico che non potrà spostarsi in America, presso il Palazzo della Ragione di Bergamo, che in questa fase “epocale” funge da “museo temporaneo”, è in corso un’esposizione con opere selezionate dalla collezione permanente, sempre nell’ottica di quel dinamismo curatoriale che mira a far conoscere al pubblico l’importanza di una raccolta sorprendente. Per tutta l’estate e oltre, sarà infatti possibile continuare ad ammirare opere di Vivarini, Lotto, Bellini, Canaletto e di altri artisti conservate nei tre grandi nuclei collezionistici del museo, quelli di Giacomo Carrara, Guglielmo Lochis e Giovanni Morelli, la cui importanza per la storia dell’istituzione bergamasca è ben esplicitata da una serie di pannelli didattici che completano con attenzione il percorso espositivo curato dalla stessa direttrice.

 

Per approfondimenti sulla storia e sulla collezione della Accademia Carrara il sito ufficiale è www.accademiacarrara.bergamo.it