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Ritrovata il 4 novembre 1922 dall’archeologo inglese Howard Carter, la tomba del celebre faraone Tutankhamon, sovrano della XVIII dinastia, ha raccolto intorno a sé leggende e storie misteriose riguardo una presunta maledizione che avrebbe colpito coloro che l’hanno scoperta e che hanno portato alla luce, dopo migliaia di anni, il sarcofago e il tesoro del re egizio. Considerata ancora oggi il ritrovamento archeologico del XX secolo, poiché in quell’occasione per la prima volta è stato possibile aprire un sarcofago intatto, all’epoca dei fatti la scoperta colpì profondamente l’opinione pubblica a causa dell’imminente morte che colpì il finanziatore della campagna, l’inglese Lord Carnarvon.
Nella giornata odierna, a 138 anni dalla sua nascita, il Doodle di Google è dedicato proprio alla figura dell’archeologo inglese Howard Carter, il capo spedizione nonché disegnatore, che morì di malattia una volta rientrato in Inghilterra dall’Egitto il 2 marzo 1939, all’età di 69 anni. La sua morte a diciassette anni di distanza dalla scoperta vera e propria sarebbe la prova dell’inesistenza della presunta maledizione.
Ecco tutti i personaggi che lo accompagnarono nella spedizione e che furono colpiti dalla presunta maledizione:
Lord Carnarvon: il nobile britannico fu il finanziatore della campagna di scavo portata avanti da Howard Carter. Appassionato di egittologia, morì nel 1923 a causa di un’infezione provocata da una puntura di un insetto.
Arthur Cruttenden Mace: curatore e assistente per le attività egizie presso il Metropolitan Museum of Art di New York partecipò come collaboratore durante gli scavi scrisse insieme a Carter il primo tomo dell’opera dedicata alla scoperta della tomba. Morì nel 1928.
Alfred Lucas: partecipò alla spedizione in qualità di chimico e si occupò della conservazione degli oggetti e dei suppellettili rinvenuti. Morì nel 1945 è fu il primo chimico a partecipare ad una campagna archeologica, limitandone notevolmente il deterioramento dei materiali.
Harry Burton: il fotografo ufficiale della spedizione, documentò con i suoi scatti tutti i momenti salienti dell’apertura della tomba del faraone. Il Metropolitan Museum of Art nel 2001 gli ha dedicato la mostra The Pharaoh’s Photographer: Harry Burton, Tutankhamun, and the Metropolitan’s Egyptian Expedition in cui sono stati raccolti tutti i suoi scatti. Morì nel 1940.
Arthur R. Callender: Ingegnere e disegnatore era uno degli amici più cari di Howard Carter.
Percy E. Newberry: professore di egittologia presso l’università di Liverpool, si occupò insieme alla moglie di catalogare i tessuti di lino ritrovati all’interno della tomba. Morì nel 1949.
Alan H. Gardiner: filologo ed esperto di geroglifici egizi, pubblicò diversi testi e grammatiche esplicative ed ebbe con Carter un rapporto molto conflittuale. Morì nel 1963.
James H. Breasted: docente di egittologia e civiltà orientali presso l’università di Chicago, curò la più importante raccolta di geroglifici, pubblicata nel 1907 e che rappresenta ancora un testo base per questi studi. A lui dobbiamo la definizione di “Mezzaluna fertile” per descrivere la zona della Mesopotamia dove sono sorte le prime civiltà. Morì nel 1935 rientrando da un viaggio in Egitto a causa di una polmonite.
Walter Hauser: architetto e professore, la sua partecipazione alla spedizione fu di breve durata a causa dei continui contrasti con Carter. Morì nel 1959.
Lindsley Foote Hall: coadiuvò Hauser nella sua attività durante lo scavo. Morì nel 1969.
Richard Adamson: Poliziotto che garantiva la protezione dei compontenti della spedizione. Viene menzionato sporadicamente nei resoconti di Carter. Morì nel 1982.