La Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e del cittadino recita “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Prosegue poi così: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.
Questa pietra miliare di democrazia e giustizia sociale, adottata dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite nel 1948, non è riuscita a cancellare dalla società globale il sentimento odioso dell’omofobia: ancora si registrano purtroppo casi di discriminazione verso gli omosessuali e non solo nei Paesi culturalmente oppressi da regimi dittatoriali.
Anche in Italia continuano a verificarsi vicende ignobili: l’ultimo caso è quello di Claudio, un ragazzo di Reggio Calabria che dopo essere stato malmenato da un gruppo di coetanei per le sue preferenze sessuali, ha dovuto subire anche l’umiliazione di un infermiere che lo ha invitato a recarsi da uno psicologo per risolvere il suo ‘problema’.
Ecco perché ancora in questi “tempi moderni” è necessario celebrare la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (IDHAO – International Day against Homophobia and transphobia). Istituita il 17 maggio del 2005, a quindici anni dalla rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 2007 ha ottenuto il sostegno dell’Unione europea.
Proprio la Carta dei Dritti fondamentali dell’Unione Europea del 2000, ha specificato che è vietata qualsiasi forma di discriminazione anche per le tendenze sessuali.
Oggi si tengono perciò in molti Paesi manifestazioni per il superamento di questi atteggiamenti di ostilità nei confronti di chi ama persone del proprio stesso sesso.

Quello che segue è il video ufficiale lanciato da IDHAO per il 2012.

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Per questo 17 maggio 2012 l’Arcigay ha scelto di diffondere una campagna, finanziata con le donazioni del 5×1000 a suo favore, dal titolo “Io denuncio”: il messaggio è proprio quello di segnalare casi di discriminazione, o peggio, di violenza, a danni di persone omosessuali, tanto da parte delle vittime che da parte di testimoni.

 

Nel video “Disgusto o umanità?” prodotto da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e Comune di Genova, in occasione di questa giornata, sono stati invece raccolti i contributi di artisti e professionisti sul tema: da Martha Nussbaum ad Ascanio Clestini, fino a Stefano Rodotà.

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Oltre a queste campagne di sensibilizzazione si terranno oggi numerosi incontri e dibattiti al riguardo per rompere il velo di diffidenza e l’ostilità che ancora avversano uomini e donne omosessuali.
Perché non si può comandare al cuore chi amare; e non si può essere considerati colpevoli di provare affetto per un altro essere umano, sia anche del proprio stesso sesso.