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Il forte desiderio di guardare avanti, oltre e la ricerca di un progetto e di un’idea; questi gli impulsi scaturiti della giornata di seminari e incontri #BTWIC, Basilicata Turistica. Web Innovazione Creatività, tenutasi nei giorni scorsi nell’Aula Leonardo del Campus dell’Università degli Studi di Basilicata, con la collaborazione di eccellenti esperti del settore, su turismo, innovazione, web e creatività.
“La progettualità è fondamentale”, sono state le parole dette da Roberta Milano (@robertamilano) (relatrice e coordinatrice dei vari interventi, attenta e presente) durante i primi minuti della presentazione del convegno insieme a Gianpiero Perri, direttore generale dell’APT lucano (@basilicata_tur). Basilicata quindi protagonista della giornata per la sua capacità di diventare, in questo caso specifico, luogo di incontri e per essere caso-studio in molti temi della giornata.
Filo conduttore della giornata: raccontare un territorio per valorizzarlo e stimolarlo; ciò è possibile, anzi necessario, anche attraverso i social media, il digital diary e lo story-telling.
Nel susseguirsi degli interventi, degli esperti ed addetti ai lavori presenti, si sono colti elementi fortemente innovativi, già presenti in molti casi, che sicuramente condizioneranno definitivamente le strategie della promozione turistica.
Secondo Alessio Carciofi (@AlessioCarciofi) non è cambiato il marketing, bensì è cambiata la società ed i luoghi di conversazione. Tra questi, il web. Siamo potenzialmente tutti produttori di contenuti, ad esempio ben il 78% delle persone condivide le proprie esperienze di viaggio.
Dal web sta partendo la nuova cultura dell’ospitalità, attraverso le passioni ed abbattendo l’idea di spazi solo fisici. Le destinazioni non devono raccontarsi, ma devono essere raccontate. Difatti la presenza nei social network non vuol dire solo bombardare di pubblicità fan o follower, ma “acquistare relazioni”. Ogni territorio è pieno di storie da raccontare, la metrica non deve essere solo finanziaria, ma emozionale. Michele Aggiato (@MicheleAggiato) ha introdotto il concetto di blog trip, attraverso i quali possono essere raccontati i territori, essendo sono una rete sociale che può stimolare la conoscenza di un luogo e sono uno spazio di condivisione, esperienza, relazioni e partecipazione.
Mikaela Bandini e Caspar Diederik (@caspardiederik) hanno parlato della loro esperienza attraverso il diario digitale e lo story-telling, rivoluzionaria forma di comunicazione alla ricerca dell’emozione e della non-perfezione, che punta sulle esperienze vere, sull’elemento visivo (immagini, video), sull’effetto sorpresa e sulla semplicità, il cui esempio magistrale è il video How to travel to south Italy, fall in love and never return curato da sette web-artist (fortemente voluto dall’APT della Basilicata) che guarda verso il territorio con occhio per nulla scontato.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Um2-hqeEELQ&w=560&h=315]
Esperienza (quella del digital diary) che sarà replicata, con occhi nuovi e con diversi spunti, come dice Cristina Menis (@cristinamenis), per il Friuli Venezia Giulia, unendo in questo modo non solo marketing turistico, ma anche marketing territoriale, coinvolgendo i locali.
Paolo Iabichino (@Iabicus), autore di Invertising (Ovvero, se la pubblicità cambia il suo senso di marcia), ha puntato il dito verso una parte dell’attuale comunicazione turistica e verso la difficoltà di trovare nuove di idee da parte di molti “addetti ai lavori”. L’inversione di tendenza, appunto l’Invertising, deve coinvolgere l’eccessiva/ossessiva ricerca di fan, portando al centro le idee.
Ecco le due frasi che Iabichino ha detto scherzosamente di non “twittare”: “raggiungere le persone che contano, non contare le persone che raggiungiamo” (proprio in questi giorni si parla degli “acquisti” di follower e fan in massa) e “tornare alle idee, avere un’idea è la vera innovazione”.
Alcuni tra gli esempi citati, rispetto ad idee migliorabili, sono uno spot per la Croazia che indugia (inutilmente) su un corpo femminile ed a livello turistico-emozionale non dà spunti, anzi potrebbe esser stato girato ovunque
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e un altro della Regione Campania che fatica a superare stereotipi e luoghi comuni
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e la campagna pubblicitaria della Regione Marche “Il turista non è un pesce (dopo tre giorni è ancora buono)” raccontata da Chiara Laterza e da Tafter qui.
Mentre uno su tutti, per raccontare destinazioni in Italia, con una vera idea innovativa, è lo spot del Casinò di Venezia che presenta on site, a chi atterra all’aeroporto di Venezia, il Casinò della città.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=mP9_B9Qkky8&w=420&h=315]
I temi affrontati, nell’arco della giornata, sono stati tanti (e naturalmente con molti punti di contatto tra loro): lo spostamento dalla “chiazza” (termine lucano che significa piazza) ai social, la Basilicata ed il turismo che riesce o riuscirà ad attrarre, le nuove strategie web affrontate da Josep Ejarque di Four Turism (@josepejarque) ed il connubio tra management e creatività con l’intervento conclusivo di Roberta Milano e di Giovanni Schiuma, docente dell’Uniba (è importante l’attività di espansione dell’Ateneo Lucano e, non trascurabile, la funzione di padrone di casa in questa occasione).
Francesca Fabbri (@francescafabbri), dell’Osservatorio Foursquare Italia, ha indicato la strada per far sì che Foursquare possa divenire elemento di promozione turistica e del territorio grazie alle sue caratteristiche, riassumibili in una parola “SoLoMo”, Social Local Mobile. L’approccio dei dati di Vincenzo Cosenza (@vincos), social media strategist, riporta una realtà fatta di relazioni, interazioni, conversazioni misurabili attraverso dati come page engagement per fan, brand engagement per post, che danno il polso dei sentimenti positivi o negativi intorno alle aziende turistiche (siano esse big mondiali o piccoli tour operator). Sulla base della condivisione dei contenuti del web, Stefano Passatori (@passatordi), Ceo di searcheeze.com, ha illustrato come sia semplice creare un magazine online e proporre contenuti della rete ai lettori.
Fratangelo (@JoeFratangelo) di Tripadvisor e Dragoni di Aruba Media Marketing hanno illustrato, rispettivamente, l’incredibile ascesa del sito di viaggi più frequentato d’Italia dopo booking.com e l’advertising come persistenza, presenza e frequenza dei messaggi per veicolare i visitatori. Anschuetz di discoverbasilikata.de ha mostrato, poi, come è possibile attrarre visitatori tedeschi attraverso un buon sito web.
Ejarque ha indicato la strada per le nuove strategie web, applicate all’APT della Basilicata, affermando con forza che “è inutile fare comunicazione se non si traduce in vendita e prenotazioni”. La vera sfida è far diventare un territorio, destinazione turistica. Ed il “punto di vista” da utilizzare non è statico e univoco, intendendo un territorio come uno spazio delimitato, ma deve (e può, aggiungerei) essere “uno spazio di esperienza”.
Il turista è colui che comanda e che si muove per motivazioni. Altra affermazione twittata al #BTWIC (Trending Topic per qualche ora durante la giornata del Convegno anche grazie al livetwitting di @catepol), “Il turismo è economia, non filosofia né vogliamoci tanto bene”.
Il processo di sviluppo della destinazione parte dalla comunicazione, attraverso l’informazione fino alla vendita, fondamentale per chi vive di turismo. In quest’ottica si inserisce l’idea dei club di prodotto (che Four Tourism sta introducendo in Lucania), insieme di prodotti turistici divisi per tematiche “emozionali” (dai Bike Hotel ai Family Hotel), con l’obiettivo di raggiungere nuovi potenziali turisti, fidelizzare e soprattutto aumentare le prenotazioni.
Nelle parole conclusive due sono gli elementi da sottolineare e dai quali è possibile partire da subito. Tutti possono diventare ambasciatori del proprio territorio. Si innesca così un processo virtuoso a più livelli. Altro elemento interessante: le bugie sui social hanno le gambe corte; questa è una grande garanzia per i nuovi utenti, i nuovi viaggiatori, 2.0.
Dal #BTWIC portiamo via una nuova concezione di turismo fatta di emozione, condivisione, esperienza e spontaneità. Tutto nasce da web, nuove idee e contenuti. Naturalmente, avendo alla base la rete di attori locali che, facendo sistema, possono creare valore e valorizzare i propri territori, insieme.