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Non è detto che nel momento in cui si intraprende un viaggio e si arrivi alla meta, è li che sia concluso il tragitto.
Girovagando per Genova, tra i vicoli più caratteristici, sono giunta alla galleria Guidi&Schoen, in una serata interessante: l’inaugurazione della nuova mostra di Matteo Basilè. Il viaggio intrapreso da me è, in realtà, collegato al viaggio di tutti coloro che hanno, in tale contesto, voluto vedersi realizzato un sogno.
“Landing”, il titolo della personale di questo ormai noto artista, vuole scavare nei più reconditi “paesaggi” di chi ha voglia di raccontarsi dando voce al proprio inconscio. E tutto ciò presentato grazie all’obiettivo indagatore della fotografia digitale. Un appello diretto quello di Basilè; Chiunque si ritenga sognatore e voglia condividere un sogno, può e deve essere protagonista di questa opera.
“Landing”, come ci tiene a spiegare l’autore, si riferisce concretamente all’”atterraggio”, l’assestamento , di quel momento onirico che, nella fase REM, l’ultima fase prima del risveglio, si imprime nei ricordi del sognatore e che continua a perdurare appena svegli, le cui immagini appaiono chiare da visualizzare.
Il sogno diventa vissuto nella memoria. Come un’istantanea l’artista ha voluto presentarci fisicamente alcuni sognatori affiancati al loro “viaggio” in un’ altra realtà. Non però un semplice ritratto dei personaggi, perché ognuno è colto in un momento emozionalmente forte, dove traspare la commozione, la rabbia, lo sconcerto, l’immersione ancora in parte in quella realtà altra che non li ha risvegliati completamente. Ognuno di essi ha un tratto che li caratterizza, dalle vesti, agli oggetti, ai gesti..qualcosa che li identifichi. Accanto ad essi, la presentazione traslata dall’artista dei loro racconti, un vaso di fiori spezzati con accanto una rivoltella, l’esercito dei soldatini cinesi di terracotta capovolto, una città fortificata, una scogliera a strapiombo, una vetrata del soffitto di un palazzo. Densi di metafore che, come inesperti Freud, tentiamo di spiegare.
Niente è lasciato al caso, nemmeno il formato circolare delle foto, che come vuol precisare Basilè, riconduce all’oblò del finestrino aereo; “finestra sul mondo” che ci da l’idea di cosa stiamo sorvolando e ci permette di avere anche quella sicurezza di tornare coi “piedi per terra”, al momento dell’atterraggio.
La mostra è visitabile fino al 18 giugno 2012 presso la galleria Guidi & Schoen, Vico Della Casana 31r (16123) Genova