La terra torna a tremare provocando crolli e danni al patrimonio archietettonico delle zone colpite. A cedere definitivamente è stato lo splendido Duomo della Mirandola, in provincia di Modena, tra i territori maggiormente interessati dal sisma.

 

Questo esemplare di chiesa rinascimentale a tre navate, è sempre stata uno dei simboli del centro storico emiliano, al confine con la Lombardia. La sua storia risale infatti al 1440, quando cominciò la sua edificazione, completata venti anni dopo ad opera dei fratelli Galeotto e Anton Pico. Al suo interno il Duomo, chimato Chiesa di Santa Maria  Maggiore, ospita il mausoleo marmoreo in cui fu sepolto nel 1565 il filosofo Antonio Bernardi.

 

A cadere anche le quattro campane che svettavano sulla torre alta ben 48 metri e il cui suono gioioso intonava da sempre l’Angelus per i fedeli di Mirandola.

 
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Dopo la scosse di stamattina, stimata di magnitudo 5.8, il Duomo ha ceduto. A rendere ancor più doloroso questo evento la notizia, ancora non confermata, che sotto le macerie sia rimasta vittima una persona.
Questo è quanto rimane di uno dei monumenti italiani che ha contribuito a delineare l’identità di un’intera comunità.