Nuove scosse e ancora crolli in Emilia Romagna. Stavolta a venir giù è stata la Torre dell’Orologio a Novi di Modena, tra i paesi più vicini all’epicentro del sisma di magnitudo 5.1 registrato alle 21,20 del 3 giugno.

La Torre dell’Orologio è tra i simboli di questo centro storico del modenese, edificata nella prima metà del ‘700, al suo interno custodiva l’antica campana che Alberto III Pio, signore di Carpi, donò alla comunità nel 1523.
La Torre fu posta all’ingresso sud dell’antico borgo e con la sua doppia cella campanaria era in origine priva di merli e con soli due quadranti.
E’ verso la fine degli anni ’20 che assunse il suo aspetto definitivo, dopo la ristrutturazione eseguita dall’architetto novese Pietro Pivi, che la dotò dei caratteristici quattro quadranti.

Questo monumento, già gravemente danneggiato dalle precedenti scosse, non ha retto all’ennesimo tremore venendo giù fragorosamente, per lo meno senza provocare altri feriti.
Il sindaco di Novi, Luisa Turci, nonostante la grave perdita subita dal centro storico, ha affermato ”La torre è caduta, ma noi siamo in piedi”.