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La recessione economica colpisce duramente l’economia spagnola, ma non tocca il settore del turismo religioso, che anzi risulta in continua ascesa. Secondo le cifre fornite dall’Oficina del Peregrino di Santiago, nell’ultimo decennio il numero di persone che hanno intrapreso il pellegrinaggio verso la città galiziana è quasi triplicato, e solo nel 2011 si sono registrate più di 183 mila presenze.
Nello stesso periodo di riferimento, i dati dimostrano che sempre più turisti stranieri decidono di compiere il pellegrinaggio e l’anno scorso il 46% dei pellegrini arrivati alla meta era di nazionalità straniera. A fronte di questa massiva affluenza, i vari attrattori presenti sul territorio si sono organizzati per offrire ai visitatori i migliori servizi.
Lungo i nove cammini ufficiali che i pellegrini percorrono verso il luogo di culto, è sorta una struttura ricettiva diversificata, che spazia dal piccolo ostello a prezzo modico fino all’hotel di lusso in cui i pellegrini abbienti si possono concedere alcune comodità terrene.
La varietà delle sistemazioni offerte si nota soprattutto negli itinerari più recenti e senza grande tradizione storica, mentre nel cammino tradizionale, quello francese, l’offerta si riduce essenzialmente a due tipi di alloggi: l’albergue pubblico e l’albergue privato. Nel primo caso, gli enti locali si occupano della gestione degli spazi e offrono servizi di base ai visitatori, a prezzi molto bassi. Nel secondo, le tariffe possono essere leggermente più alte e la gestione delle strutture è affidata a organizzazioni private o religiose.
Anche l’offerta culturale è estesa, con musei di vario tipo che costellano i cammini: sul classico itinerario francese, nei pressi della città di Logroño, si trova il Museo Würth, che con le sue 11 mila opere d’arte contemporanea costituisce una delle collezioni artistiche private più importanti a livello internazionale. Il Museo de los Caminos della città di Astorga, nella comunità autonoma di Castilla e León, espone pezzi di valore artistico-religioso legati al cammino di Santiago. A fine percorso, nella città di Santiago, si trovano due musei interessanti: il Museo de las Peregrinaciones, il cui obiettivo è quello di ripercorrere la storia dei pellegrinaggi e dell’apostolo Santiago, e il Museo Catedralicio, che ospita il celebre Codex Calixtinus, una raccolta medievale di testi sacri e di cantici relativi al culto di Santiago.
Molti volontari si sono inoltre organizzati per offrire supporto ai visitatori, costituendo varie Associazioni di Amici del cammino di Santiago. Questi gruppi sono sorti in moltissime città spagnole e, oltre a informare e sostenere i pellegrini durante il percorso, lavorano per la tutela e la conservazione del patrimonio storico-culturale presente nei vari itinerari. L’aspirante pellegrino, presso queste associazioni, può inoltre dotarsi del “passaporto del pellegrino”, un libretto da far timbrare ad ogni tappa del suo percorso per certificare il suo itinerario.
Infatti, per ottenere il Compostela, il certificato ufficiale di pellegrinaggio che si richiede all’arrivo a Santiago, è necessario totalizzare 100 km di percorso a piedi o a cavallo oppure 200 km in bici.
Proprio per questo motivo, molte ditte private, fiutato l’affare, offrono da diversi anni una serie di servizi per facilitare il pellegrino durante il suo viaggio: si va dal trasporto di zaini e biciclette, al servizio postale verso le diverse tappe sull’itinerario, alla prenotazione di albergues o hotel o alla vendita del “kit del pellegrino”, disponibile in versione base o premium.
Con tutti questi servizi, anche il visitatore più pigro o impreparato potrà arrivare soddisfatto alla meta.
La foto è del globetrotter Gabriele Saluci