Parlare di campi, di terra, di grano nel 2012 non è affatto strano. Anzi, è una vera rivoluzione culturale. Una contro-rivoluzione.

Sentire il calore (non intendo quello metereologico) che dà la terra sotto i piedi in questi anni in cui le città sono sempre più invivibili, a causa di mille motivi, dallo smog, al traffico, al sovraffolamento è una sensazione che tutti dovrebbero provare per poi decidere liberamente di lasciare le case di città per trasferirsi in campagna.

Tra i paesi di campagna che meglio riescono a mantenere il proprio essere rurale, con quel tocco di “mondanità casalinga”, c’è proprio Caselle in Pittari, in provincia di Salerno, nel cuore del Cilento. In mezzo tra Sapri, Palinuro e Sanza ed arroccato su una collina del Parco Nazionale del Cilento, sta ospitando con l’occasione del Palio del Grano (che si tiene il 22 Luglio), il #campdigrano, ossia la settimana di alfabetizzazione rurale e innovazione sociale.

Il Palio del Grano è un progetto nato e realizzato per la prima volta nel 2005 dalla ProLoco di Caselle in Pittari in collaborazione con l’Associazione Terra Madre sul valore della cultura contadina e della memoria, riproponendo delle prassi della vita rurale nell’ambito di una gara nella mietitura del grano.

A questa gara sono iscritte otto squadre in rappresentanza di otto rioni di Caselle in Pittari (Chiazza, Madonna ra Grazia, Forgia-Mardedda, Castieddu, Scaranu, Taverna, Urmu, Pantanedda) “che si muovono” in una sorta di “staffetta” all’interno del campo di grano diviso in “corsie” (una per ogni squadra). Dalla sesta edizione (ossia dal 2010) sono partiti i gemellaggi di ogni rione del paese con altrettanti paesi cilentani (San Giovanni a Piro, Morigerati-Sicilì, Ottati, Sanza, Rofrano, Casaletto Spartano, Laurino, Castel Ruggero), per poter meglio raccordare il Cilento in un evento che nella comune radice socio-culturale, aggrega e promuove il territorio cilentano.

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Il #campdigrano è un percorso di avvicinamento al Palio del Grano, nel quale la fanno da padrone la vita rurale, la mietitura ed i processi di lavorazione del grano con i metodi tradizionali cilentani e la panificazione naturale con lievito madre. Oltre a tutto ciò, non trascurabile è il ritorno (almeno per una settimana) alla vita di campo, lontano dal frastuono cittadino e circondati di aria pulita. Per far sì che l’esperienza sia completa e coinvolga, oltre le mani, anche la mente, la collaborazione stretta con l’Accademia di Societing diretta da Alex Giordano (cofondatore anche di Ninja Marketing) permette l’organizzazione di workshop e seminari su Social Innovation, su Social Marketing Territoriale e sullo Sviluppo sostenibile della Ruralità. Una formazione che va dal grano alla comunicazione, grazie anche alla presenza di Giacomo Bracci ed Alessio Carciofi, oltre che di Alex Giordano.

La “non convenzionalità” ormai fa parte del nostro vivere comune, ed in quest’ottica, #campdigrano è perfettamente “non convenzionale”. Nel senso agricolo e rurale, vivendo a 360° la filiera del grano, ma anche comunicativo, attraverso il marketing territoriale, innovativo e sostenibile.

E l’idea di mixare questi due aspetti, tanto lontani all’apparenza, quanto vicini nell’idea di “2.0 sostenibile” che appassiona sempre più persone, è intelligente e sensata.

Il #campdigrano è una forma nuova di coinvolgimento rurale con chi è sempre “connesso”, due tipi di connessioni diverse, ma che guardano entrambe al futuro (strizzando l’occhio al passato).

 

Per chi vuole saperne di più.

Qui il blog del #campdigrano

Qui arrivano i tweet di #campdigrano