A circa sei mesi dalla nascita del Museo della Tuscia rupestre tante sono le attività portate avanti dalla struttura. Nonostante il periodo buio, che di certo non risparmia nemmeno il già critico settore culturale, il neonato Museo riesce a realizzare corsi, per grandi e bambini, escursioni, gite e mostre fotografiche. In questi giorni è in corso anche il Festival della Tuscia rupestre, con tanti eventi realizzati per far conoscere questa importante realtà.

Il Museo è attivo sull’intero territorio della Tuscia rupestre, ovvero nel suggestivo borgo di Barbarano Romano e nei paesi limitrofi, e organizza iniziative di educazione ambientale sia sui temi strettamente legati all’istituzione museale che, più in generale, su tematiche naturalistiche, ecologiche, storico-archeologiche ed etnografiche.

Fino al prossimo 15 agosto proseguiranno i tanti appuntamenti del Festival della Tuscia rupestre. Ad accogliere i visitatori ci sarà una mostra fotografica dedicata proprio alla Tuscia rupestre: una prima esposizione di scatti su alcuni aspetti naturalistici e storici del territorio. Nel corso dell’iniziativa, nata per valorizzare queste piccole realtà culturali, Barbarano Romano, di notte, sotto le stelle, diviene palcoscenico di molteplici attività: piazze, piazzette, vie, cantine, vicoli, spazi verdi pubblici, luoghi di ritrovo, ospitano artisti di fama nazionale e giovani talentuosi.

Sabato 11 agosto la sala Sant’Angelo ospiterà, alle 21, Enrico Bonavera. L’artista porterà sul palco “I segreti di Arlecchino”, spettacolo di Commedia dell’arte, all’origine del Teatro Europeo Moderno. A lei devono il proprio mestiere Molière, Shakespeare, Lope de Vega, Goldoni. Il percorso guidato di Enrico Bonavera, riconosciuto in Italia e all’estero come uno dei maggiori esperti della Commedia dell’arte, con all’attivo una carriera professionale che spazia dal teatro di ricerca, alla clownerie, alla prosa, è un incontro divertente e appassionato con i personaggi chiave di Zanni, Pantalone, Capitano, Brighella, Arlecchino, Pulcinella, il Dottore e con gli strumenti del mestiere di chi li interpreta. Una finestra sulle diverse realtà dell’uomo e sulle sue possibili rappresentazioni.

A chiusura del Festival della Tuscia rupestre, mercoledì 15 agosto alle 21 in piazza Cavour, arriverà la compagnia Circo Squilibrato con un esilarante spettacolo di circo di strada in cui l’inimitabile ed esuberante Daniele Sardella si cimenta in strabilianti equilibrismi: dalle verticali alla scala libera al funambolismo, e non solo …

Soddisfatti per la buona riuscita dei primi eventi del Festival della Tuscia rupestre i rappresentanti della struttura continuano a programmare attività. “Naturalistico, storico ed etnografico – spiegano dalla direzione – il museo della Tuscia rupestre è un ‘museo diffuso’ su un territorio di grande valore. Oltre agli aspetti ambientali, che in questo comprensorio raggiungono elevati valori di naturalità, gli elementi culturali in esso presenti, dovuti alla millenaria interazione tra le attività umane e le peculiarità geologiche dell’area, aggiungono caratteristiche tali da renderlo pressoché unico. Il Museo è stato dedicato a Francesco Spallone, giovane studioso formatosi tra le forre e i fontanili della Tuscia”.