È entrato nel vivo proprio in questi giorni il World Urban Forum 6, tenutosi quest’anno a Napoli per volere di Joan Clos, Direttore Esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, sul tema delle città a misura d’uomo. Pianificazione urbanistica, partecipazione, scambio di esperienze e comunità, queste le parole chiave.

Nel quartier generale del World Urban Forum, presso la Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta, il messaggio che emerge e conforta è che le sfide mondiali vanno affrontate insieme. Tra i tanti sindaci presenti, anche quelli di Aguas Calientes (Brasile), Stoccarda, Istanbul, Città del Messico, Quito (Ecuador), Ruanda, Zimbabwe. Il sindaco di Istanbul, al suo primo viaggio nella città partenopea, ha riconosciuto le tante somiglianze tra le due città del mediterraneo. Sono stati fitti, tra l’altro, colloqui con il sindaco De Magistris, il quale vorrebbe prendere Istanbul come modello per un progetto di mobilità sostenibile tra terra e mare.

Il World Urban Forum, quindi, è il protagonista assoluto di questa fine estate a Napoli. Durante l’evento ci saranno decine di dibattiti, seminari, convegni ai quali prendono parte circa 10.000 partecipanti provenienti da 114 paesi di tutto il mondo. Il tema del Forum è “Il futuro urbano”. Più del 50% della popolazione mondiale (percentuale in crescita) oggi vive nelle città, ed è proprio per questo che è necessaria una seria riflessione per renderle sempre più vivibili e sostenibili. Si parla di come costruire le città sostenibili, a misura d’uomo come si sarebbe detto un tempo, tenendo presente che non esiste un modello di sviluppo unico ma una declinazione che varia a seconda della storia e della cultura dei diversi paesi. Dunque il confronto tra i modelli possibili risulta ancora più interessante e suggestivo.

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Sempre maggior rilievo ed importanza assumono la necessità di affidarsi a chiare pianificazioni urbanistiche per una migliore qualità della vita, la capacità di offrire nelle grandi aree urbane le giuste risposte ai bisogni sociali, la strategia per rendere più efficaci e meno inquinati i sistemi di mobilità e la partecipazione dei cittadini alle scelte delle comunità.

Dal confronto emerge con forza l’esigenza, per grandi città, Napoli inclusa, di ricercare condizioni comuni di vivibilità che eliminino il più possibile le differenze. Un concetto ribadito anche dal sindaco De Magistris: “Credo che questa sia una grande opportunità di mettere insieme i sindaci delle città grandi e piccole del mondo e provare a scrivere una pagina di solidarietà, di lotta alle disuguaglianze, di pace, di sviluppo e di lavoro.” Certo, il progetto è ambizioso, ma è anche estremamente necessario.

Per il padre fondatore del World Urban Forum, Joan Clos, il Forum a Napoli è già un grande successo. “L’accoglienza è stata fantastica, Napoli è una città che ha fatto proprio della sua straordinaria complessità la sua bellezza. Una città aperta al dibattito ed al confronto e, anche se siamo consapevoli che questo è un momento difficile per tutti per via della crisi economica mondiale, dobbiamo continuare a discutere su come migliorare la nostra vita nelle comunità. Per cercare soluzioni alternative e per uscire insieme dalla crisi.”

E proprio da Napoli, proprio in questi giorni, affinché le tematiche affrontate non si fermino ad una mera sensibilità “teorica”, parte un progetto per la mobilità ecosostenibile, da Gennaio infatti sarà disponibile in città una rete di auto e bici elettriche a cura della società NHP, azienda napoletana del settore della Green Economy, presente al Forum. Mercoledì 5 Settembre la presentazione durante una conferenza stampa del primo servizio di mobility sharing integrato italiano. Si chiamerà Bee-Green Mobility Sharing. Questo servizio sarà composto da auto esclusivamente elettriche e biciclette e servirà le ZTL e le aree pedonali di Napoli. Bee si avvarrà di una flotta di Renault Twizy, il nuovo urban crosser elettrico. “Renault vede nella mobilità elettrica una soluzione ecocompatibile ed anche più innovativa delle esigenze di mobilità” – commenta Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione di Renault Italia. “Il servizio di sharing introdotto da Bee a Napoli è un interessante esempio di una nuova visione della mobilità più sostenibile ed efficiente, che ci auguriamo possa diffondersi presto anche in altre città italiane.” Quest’estate non è la prima volta che a Napoli è stato affrontato il tema della mobilità sostenibile: l’11 e il 12 giugno si è svolto MobilityTech, il forum sull’innovazione tecnologica promosso dalla casa automobilista Renault.

L’obiettivo di NHP è quello di mettere a disposizione circa 200 auto e 300 biciclette e una rete di punti di prelievo in città che permetterà a qualsiasi cittadino di raggiungere il Bee-point (allestiti presso i Quick No Problem Parking grazie ad un importante accordo) più vicino nell’arco di 5 minuti. Emissioni zero, costi notevolmente ridotti, e si spera che anche nella riduzione dello stress.

Abbonamenti settimanali, mensili o annuali ed una card che consentirà di sbloccare e prelevare auto o bici elettriche in uno dei punti attrezzati della città (per il momento ben 12, da Capodichino al Porto, dal Lungomare a Fuorigrotta, da Chiaia a Posillipo). Sperimentazione fino a Dicembre, a Gennaio si parte.

Le idee ci sono, le collaborazioni istituzionali sembra non manchino, non resta altro che mettere in atto, in tempi brevi, le iniziative che possono portare nuova linfa alle grandi e piccole città. E soprattutto nella speranza che il degrado cittadino sia sempre più un lontano ricordo. Quest’ultimo aspetto, in questo momento, sembra essere l’ obiettivo primario del sindaco De Magistris, ma questa è un’altra storia.