Il banco non è male.
Legno grezzo, di quelli che ti fanno i gomiti e non solo, se non stai bene attento a come ti muovi.
Del resto, il saloon deve portare con lui una certa quale eredità in cicatrici.
L’esperienza è importante: da qualche parte lungo la Frontiera si dice che sia il proiettile di ogni colpo andato a segno.
Ma non siamo qui per parlare delle lunghe cavalcate in equilibrio sul confine, quanto di quello che siete venuti a bere: che sia per ristorarvi o per dimenticare, poco importa.
Questo vecchio cowboy sarà sempre qui, pronto a riempirvi i bicchieri e sempre in attesa del prossimo brindisi.

 

 

 

Ribelle – The Brave
di Marc Andrews

Da gustare come: un single malt – Caol Ila, Laphroig, Ardbeg – accompagnato da acqua ghiacciata.

Se avete bisogno di: tornare a sognare con una delle realtà più incredibile degli ultimi quindici anni di Cinema, i Pixar Studios.

Di cosa si tratta: alle spalle il mezzo passo fasso – autoriale, il primo nella loro storia – ed il clamoroso successo – commerciale – di Cars 2, gli Studios che hanno fatto sognare grandi e piccini grazie a Capolavori come Monsters and Co, Wall-E e Up tornano sul grande schermo per raccontare la storia dell’emancipazione della giovane Merida, principessa per destino e combattente per vocazione, già un gioiellino fin dai trailer.
L’impianto pare dei più tradizionali, ma la meraviglia visiva e le capacità dei creativi della Pixar fanno sperare di essere di fronte al film d’animazione dell’anno.

 

 

Bella Addormentata
di Marco Bellocchio

Da gustare come: una grappa liscia, di quelle che entrano e fanno piazza pulita.

Se avete bisogno di: vivere quello che è stato un caso di cronaca tra i più noti del nostro Paese negli ultimi anni filtrato dalla sensibilità di uno dei più grandi registi che l’Italia possa al momento presentare al mondo, Marco Bellocchio.

Di cosa si tratta: la vicenda di Eluana Englaro, tra le più emblematiche passate agli onori della cronaca in Italia negli ultimi anni e legata a doppio filo ad una delle più annose discussioni rispetto al diritto alla vita e alla morte è riletta dal regista de L’ora di religione e Buongiorno notte sfruttando personaggi di posizioni e credenze diverse creati affinché il pubblico possa trovare una sua via per affrontare una questione importante come questa.
Uno dei titoli più attesi a Venezia, e l’ennesima conferma della potenza di uno dei nostri autori più importanti.

 

The Bourne Legacy
di Tony Gilroy

Da gustare come: gin tonic, se possibile più di uno.

Se avete bisogno di: tornare alla cara, vecchia, sana azione dopo aver affrontato la scorpacciata d’autore del Lido.

Di cosa si tratta: torna sul grande schermo l’eroe action che aveva consacrato Matt Damon, questa volta affidato ad un charachter che ne raccoglierà l’eredità interpretato da quel Jeremy Renner lanciato da The hurt locker ed ormai in piena rampa di lancio. Non si tratta di un remake o reboot delle vecchie vicende dell’agente Bourne, bensì di un nuovo inizio per una saga che continua a conquistare i favori degli appassionati di genere e non solo, e promette con questo nuovo capitolo adrenalina a fiumi.
Inutile dire che per ogni buon cowboy sarà una visione praticamente obbligata.

 

 

 

Prometheus
di Ridley Scott

Da gustare come: un cocktail a base assenzio, per favorire la partenza verso spazi siderali.

Se avete bisogno di: rinverdire i fasti di Alien, e tornare ad ammirare la mano di uno dei Maestri della sci-fi moderna dietro la macchina da presa.

Di cosa si tratta: il padre di uno dei più grandi film di fantascienza degli ultimi trent’anni, Ridley Scott, torna nello spazio per raccontare quello che accadde prima che la Nostromo prendesse senza saperlo a bordo l’ospite che ne decimerà l’equipaggio.
Il cast è di prim’ordine – Michael Fassbender, Charlize Theron, Noomi Rapace – e le aspettative alle stelle, eppure oltreoceano – il film è uscito diversi mesi fa un po’ ovunque – l’entusiasmo è stato piuttosto contenuto: la curiosità, indubbiamente, è molta, gli effetti e le ambientazioni paiono straordinari e le carte in regola per essere una delle visioni più affascinanti dell’anno sono disposte.
Resta solo da prendere posto e lasciarsi condurre “là dove nessun uomo è mai giunto prima”.

 

E’ stato il figlio 
di Daniele Ciprì

Da gustare come: un bel Nero D’avola.

Se avete bisogno di: una storia nella migliore tradizione del neorealismo che fotografi drammi e situazioni grottesche come solo l’Italia può fornire.

Di cosa si tratta: applauditissimo a Venezia, il film di Daniele Ciprì – già noto per i suoi ottimi lavori in coppia con Maresco – ci conduce dritti dritti al cuore della Palermo dei poveri, delle famiglie e dei regolamenti di conti, alle prese con una vicenda che è il ritratto poco dolce e molto amaro di un’Italia che porta sulle spalle, nei cuori e soprattutto nello stomaco una fame che sarebbe troppo facile imputare alla sola crisi.
Una fotografia intensa interpretata magistralmente da attori protagonisti e non, la vera rivelazione di questa finora scialba stagione cinematografica tricolore.

Per tutti gli altri film, da mandar giù fino all’ultima goccia, mi trovate anche sul blog White Russian