Un consiglio superiore per i Beni Culturali variegato rispetto allo standard degli anni passati e che rispecchia le peculiarità tecniche dell’attuale governo. Si tratta della squadra nominata dal ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, una rosa di nomi selezionata tra accademici che spaziano dalla psicologia alla politica, dall’architettura alla filosofia. Ecco i nomi eletti dal ministro che saranno chiamati a fornire pareri e prendere decisioni riguardo la tutela e valorizzazione del patrimonio, sui beni paesaggistici, musei e siti archeologici.

Antonio Paolucci, classe 1939 e attualmente direttore dei Musei Vaticani. Ha ricoperto la carica di Soprintendente per il Polo museale fiorentino ed è stato ministro del dicastero dei Beni Culturali dal 1995-1996 sotto il governo Dini ed è l’unico tra i nominati da Ornaghi ad aver già fatto parte del consiglio superiore in passato.

Albino Claudio Bosio, professore di psicologia e marketing dei costumi presso l’università Cattolica di Milano e preside della stessa facoltà, vanta nella sua carriera accademica più di duecento pubblicazioni sull’argomento ed è direttore della rivista Micro&Macro Marketing.

Enrico Decleva rettore della Statale di Milano, nato nel 1941, storico di formazione, fa parte del consiglio di amministrazione della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.

Francesco De Sanctis, classe 1944, rettore dell’università Sant’Orsola Benincasa di Napoli dove è nato e insegna filosofia del diritto. Fa parte della direzione scientifica di numerose riviste: “Filosofia politica”, “Geschichte und Gegenwart”, “Trimestre”, “Rivista di diritto pubblico e Scienze politiche”. Ricorpre la carica più importante all’interno del Consiglio superiore, in quanto gli è stato conferito l’incarico di presidente.

Gloria Pirzio Ammassari, la politologa del consiglio, nata nel 1940 e professoressa ordinaria di Sociologia politica presso la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza di Roma dal 1994.

Scelti invece dagli enti locali sono i rappresentanti più vicini al mondo della cultura:

Luca Molinari, storico dell’architettura, materia che insegna presso l’Università di Anversa. Oltre alla pubblicazione di volumi accademici sull’argomento, ha curato anche diversi allestimenti architettonici in Italia e all’estero, tra cui la Triennale di Milano e la Biennale di Venezia. È il più giovane del consiglio in quanto nato nel 1966.

Giuliano Volpe, archeologo, classe 1958 e dal 2008 rettore dell’università di Foggia. Socio corrispondente del Deutsches Archäologisches Institut di Roma è autore di numerose pubblicazioni accademiche, ha preso parte ad una ventina di campagne di scavo ed ha conseguito premi e riconoscimenti degni di nota.

Francesca Cappelletti, storica dell’arte che ha partecipato a convegni e seminari nazionali ed internazionali ed ha curato numerose pubblicazioni sul Seicento e Caravaggio: tra queste il catalogo delle mostre “The Genius of Rome”, presso la Royal Academy di Londra, 2001 e “Caravaggio e i Giustiniani. Toccar con mano una collezione del Seicento”, Roma- Berlino. È professoressa di storia dell’arte presso l’Università di Ferrara.

Rimane ancora aperta tuttavia la questione delle nomine dei Comitati tecnico-scientifici. In una nota stampa divulgata in serata dal Ministero si precisa infatti che tale lista, pur essendo stata redatta, non può essere approvata per le disposizioni della spending review:

“Da tempo è stata altresì predisposta la lista dei componenti dei Comitati tecnico-scientifici, sia i componenti designati dal CUN, sia quelli scelti dal Ministro tra gli specialisti dell’area di competenza di ciascun Comitato. Al momento, tali esperti non sono ancora stati nominati, poiché l’articolo 12, comma 20, del decreto legge “spending review” n. 95 del 2012, convertito nella legge n. 135 dello scorso 7 agosto, ha impedito il completamento dell’iter in corso per la proroga dei comitati, stabilendo, altresì, che le attività svolte dagli organismi stessi siano trasferite ai competenti uffici delle amministrazioni nell’ambito delle quali operano. L’urgenza che si proceda alla costituzione dei Comitati tecnico-scientifici, così che i rispettivi presidenti possano essere chiamati a completare la composizione del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, è già stata portata all’attenzione del Consiglio dei Ministri, ai fini di predisporre le necessarie soluzioni.”