Per Paolo Maria Veronica e Roberto Malandrino – il duo comico meglio conosciuto come “Malandrino e Veronica”– Bologna è un grande palcoscenico: i musei, le biblioteche universitarie e le ville sui colli delle antiche famiglie emiliane sono scenari naturali che neppure la migliore scenografia teatrale potrebbe superare; “l’idea” dice Paolo Maria Veronica, “è sempre stata quella  di portare il teatro fuori dal teatro”, questi luoghi “ trasmettono  una potenza ed un’espressività  impareggiabili”.
Da anni sono diventati così fra i principali animatori  delle serate estive e culturali di questa città, quando, accompagnando gli spettatori  all’interno di luoghi storici  , si trasformano da attori in ciceroni  e gli spettatori in turisti.

Il ciclo di spettacoli – al quale hanno dato l’evocativo nome “Visitors- il bello dei luoghi comuni” – ha avuto inizio qualche anno fa con “Paurosissime visite al museo di zoologia”; il museo in questione, sorto nel 1860, fa parte del prestigioso polo museale dell’Università degli Studi di Bologna, da molti anni ormai dimenticato dai cittadini e che proprio grazie a questa rassegna di spettacoli pare abbia rivissuto i fasti di un tempo lontano con un incremento esponenziale delle visite .
Successivamente   nasce “Insolitobus”, spettacolo itinerante,  ideato come un  viaggio a bordo di un autobus scoperto (stile inglese) a due piani , lo stesso che normalmente viene utilizzato per far visitare la città ai turisti stranieri.

Nelle loro pièces Malandino e Veronica inseriscono personaggi “storici” della loro carriera ma anche innovazioni coreografiche : sono infatti accompagnati da un corpo di ballo composto da ballerine/mimi poliedrici che opportunamente travestiti, diventano personaggi un po’ fantastici e un po’ coreografici, come accade  nello spettacolo “Le lucciole” a Villa Aldini ,una villa dell’epoca Napoleonica sui colli bolognesi. Qui la suggestione è soprattutto  visiva: le ballerine, indossando un costume nero e guanti con led colorati alle dita danzano nel parco attiguo alla Villa creando giochi di luce suggestivi che ricordano tante piccole lucciole in una notte estiva.

Naturalmente oggi gli istrionici Malandrino e Veronica hanno una loro pagina Facebook con migliaia di contatti; l’interattività con il pubblico – che è caratteristica del loro modo di recitare – si fa anche attraverso la scelta dei luoghi, quest’anno proposti e votati direttamente dai fan sul social network.

Se la città è un grande palcoscenico, la collaborazione con le istituzioni locali è stata sicuramente un elemento importante nella realizzazione di questo progetto e –  benchè Paolo Maria Veronica lamenti di avere avuto non poche difficoltà per poter avere le autorizzazioni necessarie ad utilizzare questi luoghi in un modo così “originale” –  sono riusciti a convincere ed andare oltre all’iniziale  rigidità burocratica dell’amministrazione.

Il loro contributo alla città di Bologna  va nella direzione della valorizzazione del territorio  ed in un periodo come questo di pesanti tagli alla cultura riaccende le luci sulla necessità di contribuire attivamente, con senso civico o semplice amore per l’arte, al mantenimento di questi beni che con il tempo vanno incontro ad inevitabile deterioramento;  quest’anno quindi gli spettacoli  “interviste a Quirico Filopanti” o “Visita al corpo italico” all’interno dell’antico Palazzo dell’Archiginnasio sono diventati anche occasioni per raccogliere  fondi: il ricavato viene infatti interamente devoluto al restauro delle opere della Biblioteca in esso ospitate.