Regia: Paolo Virzì
Cast: Luca Marinelli, Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto
102 min
Data di uscita: 11 ottobre

Per la prima volta alle prese con una storia d’amore, Paolo Virzì racconta come una coppia diversa per estrazione e cultura (Guido esperto latinista di buona famiglia toscana, Antonia, sicula ex punkettona riciclata come cantautrice), viva e si ami felicemente nella periferia sud di Roma, nonostante due lavori alienanti ed un’umanità greve e degradata intorno a loro. Quando però si mettono in testa di avere un figlio il loro rapporto sembra crollare.

Azzeccando come poche altre volte la scelta dei protagonisti (l’emergente Luca Marinelli e Thony, vera folk singer simil Beth Orton scovata in un profilo Myspace), il regista livornese non rinuncia ad alcuni dei suoi tòpoi : lui è un sognatore un po’ nerd, un bonaccione che sembra finire cornuto e mazziato, salvo poi uscirne con grande coraggio e tenacia; lei è di animo randagio e ribelle, un po’ libertina, forse, ma in realtà fragile e bisognosa di dare e ricevere amore.

Intorno a loro i sobborghi di Roma in cui spesso immerge i suoi protagonisti di estrazione provinciale quasi a volerli mettere alla prova dentro una realtà tentacolare e poco accogliente. Come nella tradizione della grande commedia italiana, poi, non manca il retrogusto amaro, qui dato dall’attualissimo problema dell’infertilità di coppia, descritto nel suo calvario di speranze e disillusioni, rimbalzando tra specialisti e laboratori senza comunque nasconderne i risvolti comico grotteschi

Rassicurante e tenero come una caldo ciambellone appena uscito dal forno. Questo è il comfort cinema di Virzì. Nessun trucco, nessun effetto speciale, nessuna ambizione di spiegare i misteri dell’universo, ma storie di vite comuni, di sentimenti e di rapporti umani, sotto forma di commedia quasi sempre a lieto fine. Buonista si dirà. Vero, però non nel senso ruffiano del termine, ossia di voler a tutti i costi mandare a casa lo spettatore con un sorriso sul volto. Virzì, piuttosto, tratteggia personaggi che finiscono per accettare con un sorriso, e noi con loro, quello che la vita gli riserva, non per passiva rassegnazione ma per la capacità di trovare comunque del positivo in quello che il destino ci pone davanti. Lasciandoci, a fine pellicola, il desiderio irrefrenabile di abbracciare e coccolare chi ci sta vicino.