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Un dossier di circa 30 pagine attende i giornalisti presenti durante la conferenza stampa di questa mattina al MAXXI di Roma: il commissario straordinario Antonia Pasqua Recchia, subentrata lo scorso 16 aprile al presidente Pio Baldi dopo il diniego del bilancio preventivo 2012 da parte del MiBAC, ha voluto aprire in questo modo la presentazione del nuovo corso del museo d’arte romana capitolino che in questi 6 mesi è riuscito miracolosamente non solo a trovare nuovi sponsor, a risanare il bilancio preventivo con oltre 1 milione di euro di guadagni a fronte di un disavanzo di oltre 2 milioni: la gestione dei miracoli, verrebbe da chiamarla.
Ma i miracoli si sa, non accadono così di frequente e questo davvero non sembra essere tale.
Il commissario straordinario, infatti, snocciola dati su dati e acclama la venuta di nuovi sponsor che però, precisa, non si sa se entreranno nella fondazione, perché ancora non si sa nulla sul presidente e sul cda che verrà nominato il 31 ottobre dal ministro Ornaghi. Come fanno i privati ad investire grandi quantità di denaro se non hanno chiaro quale sia il futuro del MAXXI?
Ed è quello che infatti si sono chiesti un po’ tutti i presenti alla vista dei nomi dei nuovi sponsor tra cui figurano (in ordine di entità di investimento) Terna, Fendi, Autogrill e Cassina. Più le istituzioni come la Regione Calabria, la Camera di Commercio di Roma, la Festa del cinema di Roma (che ha finanziato le proiezioni di cinema all’interno del museo), il Miur e la Regione Basilicata che, insieme, hanno investito 500 mila euro nella programmazione del 2013 con progetti più o meno specifici.
Nulla trapela riguardo la casa-museo Fendi di cui tanto si era parlato in estate: “E’ un ipotesi – conferma la Pasqua Recchia – ma al momento non vi è nulla di preventivato. Sarà compito della nuova amministrazione eventualmente portare avanti questo progetto.”
Ma facciamo un passo indietro: come ha fatto quindi il commissario straordinario a far entrare oltre 3 milioni di euro nel bilancio 2012 del MAXXI?
“Ho bussato a tante porte, alcune mi sono state sbattute in faccia – dichiara – ma alla fine siamo soddisfatti del risultato ottenuto. Molte aziende hanno creduto in questa struttura e hanno fatto bene.”
In pratica, le uniche voci del bilancio che sono variate rispetto a quelle presentate da Pio Baldi al tempo, sono quelle relative ai ricavi per sponsorizzazioni e contributi terzi (le aziende e le istituzioni di cui sopra) e i contributi di MiBAC e Arcus.
“Tengo a precisare che abbiamo ottenuto il via libera per il contributo ministeriale solo 3 giorni fa. Non mi si dica quindi che il commissariamento è stato strumentale” afferma la Pasqua Recchia, probabilmente leggendo nella mente dei presenti a cui era stato detto, nella conferenza di qualche mese fa, che lo Stato non avrebbe potuto fare di più in termini economici.
A questi vanno poi aggiunti i 400 mila euro stanziati da Arcus, società che per il 2012 e 2013 continuerà la sua attività nonostante la liquidazione al 2014.
Insomma, alla fine il MAXXI sembra sia stato salvato, per mano dei privati si afferma con soddisfazione, anche se, come qualcuno fa notare, molte delle aziende “private” di cui si parla sono in gran parte “pubbliche” (si legga Invitalia, Comune di Roma, Miur, Regioni…)
Ora tutto è pronto per l’inaugurazione della mostra di Le Corbusier anche se gli occhi sono inevitabilmente già puntati su Jeff Koons, l’artista che il MAXXI ospiterà a dicembre e grazie al quale, a detta del commissario, la maison Fendi, avrebbe fatto carte false pur di poterlo finanziare.
Vediamo allora quanto durerà quest’aria di festa al Maxxi e se finalmente si riuscirà a pensare ad una gestione e programmazione a lungo termine, magari coordinando amministrazione e curatela per una governance davvero d’eccellenza che in Italia fatica ancora ad essere appresa.