Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Simona e Massimo sono i designer di Plinca Home che hanno fornito le sedute allo stand di Tafter presso il Lubec. Questi giovani creativi hanno intrapreso l’avventura dell’interior design, virando dalle loro usuali professioni: il loro lodevole coraggio e l’innato talento, insieme alla passione e all’entusiasmo che li anima, sicuramente li condurranno lontano. Conosciamoli insieme!
Come è nata la vostra attività? Quali i vostri “segni particolari”?
Plinca Home è un progetto creativo iniziato quasi per gioco, a Modica in provincia di Ragusa. Ad agosto del 2011, navigando sul web, ci siamo imbattuti casualmente in un sito che promuoveva il “Premio giovani talenti di design Renato Brunetta 2011”, nato dalla collaborazione tra il Ministro Renato Brunetta e l’azienda d’arredamento Midj Srl, con lo scopo di coinvolgere i giovani appassionati di design e consentire loro di investire creatività e talento in un progetto volto alla realizzazione concreta dei migliori lavori. Il premio, nello specifico, era rivolto al vincitore del concorso (bandito dall’ EnAIP Friuli Venezia Giulia con il supporto organizzativo di MIDJ Srl), per la progettazione di una seduta. L’immediata scadenza del bando ci impedì di partecipare ma in noi, abituati a progettare e con una discreta conoscenza dei materiali (nella vita di tutti i giorni siamo un ingegnere edile e un artigiano), era già sbocciato il desiderio travolgente di metterci alla prova nel campo dell’interior design, che ci accomunava e ci appassionava da tempo e verso cui guardavamo con interesse e curiosità. Da questa sfida con noi stessi è nata Enneuno, una poltrona disegnata e realizzata a quattro mani, in modo rigorosamente artigianale, utilizzando pannelli sagomati di polistirene espanso. Mostrata al pubblico, la nostra prima creazione raccolse consensi ed apprezzamenti tali da incoraggiarci ad andare avanti. Fu in seguito a questa esperienza che decidemmo infatti di coltivare la nostra passione in modo continuativo e di iniziare questa nostra avventura, concentrandoci su tre ambiti, il Design, il Restyling ed il Riciclo Creativo. Oltre alla progettazione ex novo di prodotti, mediante l’uso di materiali vergini, ci occupiamo anche di rivisitare in chiave dichiaratamente allegra, ravvivandoli con stoffe multicolor, nastri, bottoni, decorazioni e passamanerie, arredi esistenti e di ridare nuova vita, anche mutandone le funzioni, a mobili ed oggetti in disuso o a materiali di scarto.
Uno dei segni particolari di Plinca Home è senz’altro il colore. L’uso di tessuti variopinti, di fantasie stravaganti e bizzarre e di tinte forti e vivaci rappresenta infatti il fil rouge della maggior parte delle nostre creazioni, siano esse sedute, lampade o complementi d’arredo. C’è poi un’altra cosa che consideriamo un nostro tratto distintivo, l’attenzione per il riciclo, una pratica preziosa che ci ha consentito di ideare degli oggetti originali ed unici concedendo un’altra possibilità di vita a ciò che è usato o che solitamente si butta via.
Che ruolo ricopre nella società odierna l’oggetto “sedia”? Quale importanza assume invece per un designer?
La sedia “accompagna” le azioni quotidiane delle persone per il fatto di essere presente in qualsiasi spazio, pubblico e privato. Molti di noi trascorrono le loro giornate passando da una sedia all’altra. Nella società odierna la sedia si configura quindi come un oggetto di uso comune, irrinunciabile ed alla portata di tutti. Nulla è infatti più universale dell’atto di sedersi. Ma non bisogna sottovalutarne un altro importante aspetto che è la sua capacità di incentivare le relazioni sociali. Non a caso, qualche giorno fa un video ideato per promuovere il social network Facebook, ha inserito la sedia nella lista delle cose che consentono alle persone di incontrarsi e comunicare.
La progettazione di una sedia, per un designer, è un banco di prova per la sua creatività ed al contempo una sfida emozionante perché comporta il confrontarsi con un oggetto che è stato interpretato un’infinità di volte, dando vita spesso a delle vere e proprie icone del design.
La Pantom Chair di Verner Panton è stata recentemente dichiarata dal Tribunale di Milano “opera d’arte” tutelata dal diritto d’autore. Da designer, cosa ne pensate riguardo questa sentenza?
Riteniamo che si tratti di un grande risultato. E’ giusto che le azioni di tutela intraprese per difendere il frutto dell’ingegno e dell’investimento economico vengano tenute nella dovuta considerazione. Sarebbe auspicabile che i contraffattori, anziché dedicarsi alla copiatura indiscriminata dei prodotti di successo, investissero i loro mezzi ed il loro denaro nella creatività di tanti giovani promettenti, desiderosi di lasciare una traccia nel panorama del design contemporaneo.
Quando ideate una vostra creazione a cosa vi ispirate? Pensate agli utilizzatori finali? In che modo?
Non ci ispiriamo a qualcosa o a qualcuno in particolare. Siamo due persone molto curiose, alla ricerca continua di novità e con una grande sete di scoperta e conoscenza. Le nostre idee, le nostre creazioni sono il frutto dell’elaborazione delle sollecitazioni che ci provengono dall’osservazione di tutto quello che ci circonda.
Agli utilizzatori finali pensiamo eccome e lo facciamo in diversi modi. Innanzitutto cerchiamo di concepire e realizzare degli oggetti che coniughino la funzionalità con una certa dose di stravaganza e bizzarria e che soprattutto siano economicamente alla portata di tutti. Utile, bello e democratico, è infatti il nostro motto! La scelta poi di utilizzare finiture esageratamente colorate risponde al desiderio di contribuire, nel nostro piccolo, a fare entrare una ventata di allegria, gioia di vivere e positività all’interno delle abitazioni, degli ambienti di lavoro e nei luoghi del divertimento. E di questi tempi credo che non dispiaccia a nessuno!
Sapreste accostare a ciascuna delle sedie esposte al Lubec una persona in particolare ?
Giummo, Coriandolo, Stripe, Arabesque, Colorama, Orbita, Vintage e Madame sono i nomi delle sedie che abbiamo esposto al Lu.Be.c. Esse non sono altro che una rivisitazione delle tradizionali sedie da osteria che la fantasia e l’estro hanno trasformato in oggetti eclettici e vivaci.
Alla sedia Giummo, la cui spalliera è arricchita con delle nappine per tende, ci piace pensare di accostare un’artista per il suo presentarsi come una sorta di istallazione. Ma anche un architetto la apprezzerebbe di buon grado.
La Coriandolo, che ha la seduta e la spalliera rivestita con la tecnica del Patchwork, ci sembra un modello adatto ad una studentessa anticonformista o comunque ad una persona a cui piace osare.
La Stripe, per il suo carattere romantico, ci piace invece abbinarla ad una scrittrice o anche ad un’appassionata di romanzi rosa.
La Arabesque potrebbe essere la sedia di un decoratore mentre la vivacità della Colorama fa di essa la seduta ideale per un figlio dei fiori o comunque per un creativo, un grafico.
La sedia Orbita, nei toni chicco di caffè e mandarino, ci sembra adatta ad un musicista mentre la Vintage è di sicuro la sedia per i nostalgici, per gli amanti dei tempi andati e dello stile retrò ora tanto in voga.
Infine la Madame, più sobria nei colori, ha quel tocco di raffinatezza che la rende adatta ad una donna in carriera, sofisticata ed elegante.
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