Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Un allestimento sulla via commerciale del passato più famosa, che spiega in che modo sono nati i rapporti di scambi materiali e culturali tra due mondi lontani, ma mai antitetici: aprirà domani, all’interno degli ampi saloni del Palazzo delle Esposizioni, la mostra “Sulla via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente”.
Il celebre e leggendario itinerario viene riproposto e delineato attraverso la descrizione delle sue quattro città simbolo: Chang’an, l’odierna Xi’an, Turfan oasi nel deserto del Gobi, Samarcanda, centro mercantile e culturale e la capitale del mondo islamico, Baghdag dove aveva sede il califfato. Una mostra interattiva in cui vengono ricostruite le atmosfere e i contesti di queste città, anche grazie all’aiuto di materiali multimediali: una cartina dove è possibile visionare i monumenti più importanti, i percorsi, le religioni caratteristiche di questi itinerari; un pannello in cui vengono narrate le favole più note del mondo mediorientale; la riproduzione degli strumenti utilizzati per l’osservazione delle stelle che viaggiatori e mercanti usavano per orientarsi.
La mostra ripercorre gli itinerari della storica via sulle tracce di commercianti, pellegrini e autoctoni: sono esposti oggetti significativi, come le anfore che contenevano spezie e profumi; il manuale di mercatura di Francesco Balducci, il manoscritto consultato dai commercianti medievali; i documenti originari sull’esperienza in Oriente di Marco Polo; strumenti per intrecciare i tessuti, come la riproduzione del grande telaio; utensili per la manifattura del vetro; strumenti musicali; diversi astrolabi utilizzati per la navigazione. Una mostra quindi da visitare non solo visivamente ma sfruttando tutti e cinque e sensi per vivere appieno e comprendere l’utilizzo dei manufatti esposti.
Nel piano superiore l’esposizione continua con la mostra “Nero su Bianco”, in cui sono raccolti alcuni dei documenti storici dell’Eni, azienda che ha sempre intrattenuto rapporti con il mondo mediorientale sin dall’epoca del suo padre fondatore Enrico Mattei. Sono presenti documenti, foto, diari, testimonianze tratte dall’archivio storico dell’azienda per conoscere gli uomini protagonisti delle raffinerie e dei pozzi petroliferi, che da quei luoghi hanno riportato la propria esperienza e la propria visione di questi mondi che, in fin dei conti, così lontani non sono mai stati.