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Si chiama 50mila Festival. Dura 200 giorni. Si svolge, per ora, a Bologna. È organizzato interamente da giovani operatori culturali del territorio. Il loro nome è E24:00. Il 20 ottobre scorso la manifestazione ha aperto i battenti con la prima serata ed un successo di pubblico inaspettato.
Uno strano Festival, questo. Perché non si concentra in una manciata di giornate come normalmente il termine lascia intendere, ma non si tratta nemmeno di un mero appuntamento mensile. È invece una iniziativa che a partire dallo sfondo culturale dell’America e dell’Italia dagli anni ‘40 ai ’60 – fatto soprattutto di musica, ma anche di moda, design, stile in generale – si propone di indagare e divulgare quella stessa cultura cavalcandone il successo del ritorno negli ambiti più disparati, ma senza cedere ad un gusto puramente revivalistico.
Il cartellone della manifestazione prevede, di base, un serata al mese per sette mesi, ed eventi off di varia natura che, fra un appuntamento e l’altro, coinvolgono altre importanti realtà culturali cittadine. Questo schema si preannuncia ricco di contenuti non scontati e riferimenti puntuali all’epoca in questione, troppo spesso rivisitata superficialmente da mode passeggere. Detto questo, non stiamo parlando di un evento per soli cultori, anzi, come testimoniato dall’entusiasmo con cui è stata salutata la giornata di apertura, è per un pubblico ben più variegato.
La location individuata per le sette serate si trova nel cuore pulsante di Bologna, nella zona universitaria, già da tempo oggetto di attenzioni da parte dell’amministrazione locale e di molteplici progetti volti alla sua riqualificazione. In una simile ottica si inserisce perfettamente la proposta complessiva del 50mila Festival, per continuare a mantenere vivo il centro storico con un intrattenimento vivace ma “garbato”, che difficilmente potrà incontrare feroci polemiche come molte altre iniziative finite nell’occhio del ciclone.
La piattaforma delle serate a cadenza mensile è costituita da orario aperitivo a notte fonda, da un Market cui hanno aderito i più conosciuti espositori e commercianti di articoli vintage del territorio, da un Dance Camp di ballerini e insegnanti professionisti della Bologna Swing Dance Society, da un concerto live di band attentamente selezionate dalla scena Rock‘n’ roll e Rockabilly italiana ed europea, da un set fotografico che mira ad essere una vera e propria performance, avendo come protagonista il pubblico presente in sala.
Ma non è tutto: aperitivo con cocktails e buffet a tema, dj set altrettanto a tema per ballare in pista sino a chiusura, il Barber Shop, dove parrucchieri e truccatori professionisti soddisfano la voglia dei presenti di calarsi nell’atmosfera Fifties con un look perfetto. Tutto ciò dentro un unico contenitore, una sola serata, al di là della quale però non resta un panorama desertificato come spesso accade fino all’appuntamento successivo, ma si propagano una serie di proposte collaterali che danno un senso di continuità al Festival. Quello che a breve sarà conosciuto semplicemente come “il 50mila” è presente, e vivo, in città. A partire dalla promozione/volantinaggio che avviene in maniera itinerante e performante da parte degli organizzatori e dello staff per le vie principali, per arrivare agli eventi off all’interno di gallerie d’arte contemporanea, negozi di musica, locali da concerto. Senza trascurare la voglia di partecipazione del pubblico: concorsi fotografici e il progetto “Call for Artist” che premierà i migliori progetti creativi – chiaramente inerenti la cultura vintage – con la realizzazione degli stessi all’interno del programma generale del Festival.
L’idea è certamente ambiziosa, ma ha da subito dimostrato di funzionare, e garantisce già molti contenuti di livello, e chissà quanti altri potranno scaturire dalla collaborazione avviata con i soggetti e le istituzioni più attivi e interessanti del panorama bolognese. Last but not least, l’intera offerta della manifestazione è per lo più gratuita, o a prezzi veramente popolari. Prossimi appuntamenti? Il 3 e il 17 novembre, prima con la coproduzione dell’After Show Dente dj set, con cui il cantautore emiliano chiuderà il tour dopo l’esibizione al Teatro Duse, con una selezione di classici italiani anni ’60, affiancato da Moreno Spirogi degli Avvoltoi; poi con la seconda serata ufficiale 50mila Festival. Da non perdere, provare per credere.