Gli occhi di tutto il mondo oggi sono rivolti agli Stati Uniti d’America, protagonisti di questa giornata di speranza. Saprete già tutti cosa è accaduto, Barack Obama si riconferma per quattro anni alla Presidenza USA, battendo Mitt Romney (con divario più alto dei pronostici della vigilia) dopo uno scontro dialettico, vivo, interessante e pieno di argomenti. Certo, Romney ha puntato tanto sull’insoddisfazione degli Americani cresciuta nei quattro anni appena passati e causata dalla crisi economica senza precedenti, che ha colpito – e picchiato duro – anche in uno stato pieno di risorse come l’America. Ma, Barack Obama ha vinto comunque.

Obama è evidentemente un grande politico; ma è anche (ed è questo l’aspetto che qui mi piace sottolineare) spettacolare, nel senso stretto del termine. E’ fatto per lo spettacolo, è l’incrocio tra una rockstar ed un politico di stile kennediano. Non a caso, nel mondo della musica, del cinema e delle arti in genere (in America e non) è amatissimo. Ne è una prova la presenza, molto spesso, durante i suoi comizi elettorali del boss, Bruce Springsteen ed anche di Jay Z, rapper di fama internazionale. Barack Obama ha avuto la “sfortuna” di governare in uno dei periodi economico-sociali peggiori della storia d’America. Però è innovativo, è aperto verso le minoranze, è un gran comunicatore ed è riuscito, nonostante tutto, a tirare dalla sua parte (almeno stando alle prime statistiche) una elevata quantità di giovani, di immigrati e di donne. E proprio una donna, la first lady Michelle, è stata una delle protagoniste dei quattro anni di Presidenza (il suo orto alla Casa Bianca è salvo!).

Ma Obama questa mattina, ore 5.16 italiane, ha scritto anche una pagina di storia di Twitter e del web. Con tre semplici parole, “Four more years” ed una stupenda foto insieme alla moglie, ha inviato il tweet più ritwittato di sempre. Un tweet perfetto, emozionante, semplice e coinvolgente. Segno evidente dell’attenzione “intelligente” verso il mondo dei nuovi media, fondamentali sia per l’elezione di quattro anni fa, sia per la vittoria di oggi.

 

Sempre su Twitter, è stato battuto un altro record, più di venti milioni di tweet nel corso della nottata elettorale sono stati inviati per seguire, commentare, esultare o confortare i sostenitori ed i simpatizzanti di Obama o di Romney. Una selezione di tweet e foto dall’election day all’hashtag #election2012 e #usa2012.

Interessante inoltre il “Political Engagement Map”, per seguire il riscontro dei tweet dei due candidati.

Il discorso dopo la vittoria (già definito storico per i contenuti e per il linguaggio progressisti) è stato seguito in tutto il mondo, tra web, radio e tv, ed ha generato una serie di commenti positivi per molte delle frasi pronunciate dal Presidente Obama, tra cui l’attenzione per lo studio e la cultura del paese, “Non è il nostro esercito che ci fa diventare forti, ma la nostra Università” e lo sguardo verso il futuro con ottimismo “Il meglio deve ancora venire”.

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Ora, dopo questa scorpacciata di politica Americana – per la maggior parte di noi (ahimé!) solo mediatica – con occhio critico e con leggera invidia, guardiamo in casa nostra e speriamo che arrivi il nostro Obama, sotto tutti i punti di vista (politico e comunicativo), pensando anche che quello in Iowa – per the President – è stato l’ultimo comizio elettorale, a 51 anni!

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