Le notizie che giungono dalla striscia di Gaza in queste ore non sono delle più rassicuranti purtroppo. Le immagini riportate dai media e dai giornalisti presenti sul posto si mischiano al susseguirsi incessante dei tweet che si rincorrono e cercano di sopraffare quelli avversari. Nelle ultime 24 ore l’account ufficiale dell’esercito israeliano è aumentato di 50mila nuovi follower: nella stessa pagina, infatti, le forze armate israeliane hanno dato l’annuncio in 140 caratteri dell’inizio delle ostilità e in questi giorni hanno continuato a pubblicare foto di civili israeliani rifugiati nei bunker e comunicazioni su come evolvono le operazioni militari, tra cui l’annuncio della morte di al-Jabari, il responsabile della cattura del soldato Gilad Shalit, rimasto ostaggio per cinque anni. Un modo per fornire in tempo reale notizie senza passare per i comunicati stampa, surclassando così il ruolo dei media.
I giornalisti non sembrano dare un’ottima immagine di sé durante questa operazione ribattezzata Pillar of Defence. Perché se da una parte l’esercito israeliano ha deciso di oltrepassare la funzione dei cronisti, anche nel fronte palestinese le notizie di prima mano non sembrano arrivare dai professionisti del settore. Non a caso in queste ore (come accadde per la rivoluzione in piazza Tahir) sono i blogger presenti sul posto che stanno aggiornando e postando foto, cruente ma esplicative della tragedia che si sta consumando. Una di questi è una attivista italiana (l’unica nostra connazionale a Gaza in questo momento): si chiama Rosa Schiano e in questi giorni si è recata più volte presso il Shifa hospital per documentare l’arrivo dei feriti e dei corpi esamine, attraverso fotografie e racconti. Le immagini nel suo blog, sono dirette e crude, pubblicate senza avvertimenti per gli utenti o censure cui in genere fanno riferimento i siti d’informazione ufficiali; pertanto consigliamo a chiunque di voi abbia la curiosità di cliccare ed informarsi, di prepararsi per delle foto che difficilmente vedrete sulla stampa. Non a caso ieri la sua pagina Facebook è stata oscurata.

Una blogger palestinese che sta raccontando in modo dettagliato i bombardamenti di questi giorni si chiama Rana. La maggior parte delle testimonianze presenti sul suo profilo sono descrittive e nell’arco del numero dei caratteri consentiti da Twitter.

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Se volete invece documentarvi attraverso fonti ufficiali, attualmente (e come in ogni crisi che caratterizza il Medio Oriente) l’emittente televisiva Al Jazeera, grazie ai suoi numerosi inviati a Gaza, Israele e Al Cairo, riesce ad aggiornare costantemente il suo blog dedicato, su quanto sta avvenendo anche sul piano istituzionale. Scorrendo post costantemente aggiornati non perdetevi in particolare il reportage video di Casey Kaufmann dal pronto soccorso di Gaza e la diretta sotto i razzi ad Ashkelon che la giornalista Hoda Abdel-Hamid si è ritrovata a portare avanti all’improvviso.

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Sempre sul sito della emittente del Qatar troverete una mappa intereattiva che localizza, utilizzando Google maps, tutti i post che in questi giorni documentano le ostilità in corso.