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Il 25 novembre di oltre 60 anni fa, tre sorelle morirono torturate e gettate e in un precipizio dalla barbarie del regime militare dominicano di Trujillo. Era il 1960 e quello fu l’eccidio delle sorelle Mirabal. Nel 1999 la data di quella tragedia diventa con la risoluzione 54/134 delle Nazioni Unite Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, simbolo di una lotta che in Italia è diventato un tema di opinione pubblica solo in anni molto recenti. Per la prima volta nel 2007 su richiesta del ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini (PD) l’Istat fornisce con il report Violenza e maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia dati e statistiche sul fenomeno. Nel 2006 erano 180 i decessi di donne per le violenze subìte, uno ogni due giorni. Violenze che toccavano il 5,4 per cento del totale delle donne, il 22 per cento in più dell’anno precedente, pari a 1 milione e 150 mila vittime in Italia. Da quando questi dati sono emersi si sono susseguite più mobilitazioni tra cui una discussa manifestazione del novembre 2007 a Roma, in cui venne contestata la presenza di rappresentanti femminili della politica e di giornalisti maschi. Nel settembre 2008 è nata l’Associazione nazionale dei Centri antiviolenza, D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza, che riunisce 58 centri di tutta l’Italia coordinati a livello europeo dalla rete Wave: Women Against Violence Europe.
La Convenzione del Consiglio d’Europa (Istanbul 2011) per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne ha richiesto a vari Stati, tra cui Messico e Italia (unico Paese europeo, nel 2011), di adottare misure specifiche per il contrasto al femminicidio. Richiesta ribadita nel giugno di quest’anno dalla Relatrice Speciale ONU contro la violenza sulle donne. In quest’ottica, il 22 novembre presso la Sala Caduti di Nassyria del Senato viene presentato alla stampa il disegno di legge Norme per la promozione della soggettività femminile e contrasto al femminicidio promosso dalla senatrice PD Anna Maria Serafini, di cui si parla già da luglio. Il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio in collaborazione con Differenza Donna ha prodotto ”Giulia ha picchiato Filippo” docufilm di Francesca Archibugi con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca in onda su Raiuno domenica 25 novembre alle ore 15.55.
A sostegno della Convenzione si muove Serena Dandini con il progetto teatrale Ferite a morte – La Spoon River del femminicidio che tocca Palermo, 24 novembre, Bologna, 30 novembre e Genova, 9 dicembre. A Roma, promosso da Se Non Ora Quando e Female Cut il festival Female against Violence, presso il magazzino dell’arte Lanificio169 il 25 novembre 2012, con Lidia Ravera, Francesca Reggiani, Veronica Pivetti e oltre 50 artiste sostiene una consapevolezza che entri nella vita quotidiana e non sia solo l’eco di casi tragicamente eclatanti.
A Milano presso le colonne di San Lorenzo dal 18 novembre nell’ambito del festival di arte pubblica Con i tuoi occhi è allestito per la prima volta in Italia il progetto Zapatos Rojos di Elina Chauvet che ha origine nel 2009 in Messico a Ciudad Juarez, la città conosciuta come il luogo più pericoloso al mondo per una donna. Chiara Mu e Marta Lodola le artiste italiane coinvolte. Presso il Teatro Litta dal 23 al 25 novembre, in occasione della rassegna cinematografica Siamo Pari! La Parola alle Donne, saranno esposti i risultati del challenge fotografico #staizittacretina organizzato da Intervita che ha coinvolto 300 aspiranti fotografi sul tema “Il diritto delle donne che vorrei fosse più rispettato”. Il dibattito Le parole non bastano. Donne e Uomini contro la violenza maschile sulle donne si tiene nella Sala Conferenze di Palazzo Reale il 20 e 21 novembre.
A Genova per iniziativa della Fondazione per la Cultura del Palazzo Ducale a partire da giovedì 22 novembre sarà visibile su megaschermo del palazzo ducale un video denuncia ideato dalla filosofa Nicla Vassallo e dalla calligrafa Francesca Biasetton per ricordare le 102 vittime di questo anno non ancora concluso.
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