Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
Partita IVA 03068171200 | Codice Fiscale/Numero iscrizione registro imprese di Roma 03068171200
CCIAA R.E.A. RM - 1367791 | Capitale sociale: €10.000 i.v.
Atlantic City, solo il nome evoca nella mente di molti due cose ben precise: il gioco d’azzardo e i casinò. Come poter conciliare la reputazione -sicuramente non delle migliori- della Las Vegas della costa est con un’esibizione d’arte di livello mondiale?
È questa la domanda a cui ha dovuto rispondere Lance Fung, il curate del progetto Artlantic. Il nome può forse suonare buffo ma il progetto è pensato in grande e vanta una gamma impressionante di artisti: da Robert Barry a Ilya ed Emilia Kabakov, da John Roloff a Kiki Smith.
“La città ha bisogno di tornare ad essere una destinazione turistica e non più una destinazione legata al solo gioco d’azzardo”, ha sottolineato Liza Cartmell, presidente dell’Alleanza Atlantic City, uno dei finanziatori del progetto.
Quello che pare sorprendente è che i casinò stessi hanno appoggiato fortemente l’idea, contribuendo con una notevole quantità di denaro ai 3 milioni di dollari l’anno previsti nel bilancio del progetto per i prossimi cinque anni. Forse si rendono conto anche loro che il gioco non rappresenta più quella risorsa inesauribile che è stata per decenni, soprattutto dopo che l’uragano Sandy ha martoriato con la sua furia la città con livelli record di inondazioni, innalzando il livello dell’Oceano e sommergendo completamente le strade.
Ora bisogna ripartire.
E infatti, Artlantic prevede una serie di interventi volti a ridare vita a spazi vuoti nel cuore della città. Partendo dall’autunno di quest’anno ( per l’esattezza l’esibizione ha aperto il mese scorso) e continuando fino al 2016, vari artisti e architetti internazionali lavoreranno in collaborazione con talenti locali emergenti per re-interpretare questi ambienti unici, trasformando quelli che ora sono luoghi abbandonati in vibranti e originali parchi d’arte pronti ad accogliere sia i residenti che i visitatori. Ogni anno verrà lanciata una nuova installazione. L’obiettivo è quello di riunire i cittadini, i turisti e gli amanti dell’arte provenienti da tutto il mondo in uno spirito di esplorazione, di gioco (questa volta non d’azzardo) e di scoperta.
Anche il nome scelto per il primo dei cinque progetti la dice lunga sulle intenzioni del curatore: Wonder (Meraviglia). Queste prime installazioni prendono vita su due grandi aree verdi lungo il lungomare di Atlantic City, progettate da Fung in collaborazione con due importanti aziende americane specializzate in architettura del paesaggio, la Balmori Associates di New York e la Cairone & Kaupp di Filadelfia.
La più grande delle due aree, che si estende su una superficie di 17 ettari, ospita le installazioni di Barry, Smith, e Kabakov, mentre il sito più piccolo, di 8.500 metri quadrati e situato a pochi isolati di distanza dal primo, presenta il pezzo di Roloff.
Tutte le opere presenti sono state commissionate specificatamente per Wonder, criterio che Fung ha descritto come essenziale per il suo lavoro non volendo prendere in prestito o acquistare pezzi già esistenti.
Insomma, Artlantic offre una vera e propria mostra d’arte all’aria aperta, lontano dai musei, che il pubblico può godersi gratuitamente, dall’alba al tramonto. Uno spettacolo con cui tutta la comunità di Atlantic City e i turisti possono interagire e che incoraggia la partecipazione e la collaborazione. Per dirla con le parole di Lance Fung: “Mi auguro che Artlantic illustri come la grande arte possa andare al di là della galleria, del museo, o della casa d’asta. Deve cominciare nel cuore e lì rimanere per trasformare realmente le persone attraverso l’esperienza”.