Una banca diversa dalle altre, gestita da una rete di soci, che depositano e prestano i loro risparmi senza interessi. Una banca a misura d’uomo, attenta ai suoi clienti e ai loro progetti di vita e d’impresa. Questa è Jak Medlemsbank, il primo modello di banca cooperativa che incentiva la circolazione del denaro. Una vera boccata d’aria in un momento di crisi, in cui la stretta al credito operata dalle banche sta aggravando le già precarie condizioni di molte famiglie e piccole e medie imprese.
Questo innovativo modello bancario è stato sviluppato nei Paesi scandinavi, dove opera con successo già da diversi decenni. Nel 1965, sullo spunto di un esperimento realizzato in Danimarca negli anni ’30, è nata in Svezia l’Associazione nazionale Jord, Arbete, Kapital (Jak), rispettivamente terra, lavoro e capitale. Con un nome chiaramente riferito agli elementi costitutivi dell’economia reale, la Jak si differenzia sin dalle proprie origini data l’assenza di finalità speculative nell’operato della banca. Nel 1973 l’associazione è diventata una cooperativa di credito e risparmio per poi, nel 1997, ricevere la licenza bancaria. Oggi la banca cooperativa Jak (Jak Medlemsbank) conta 38mila soci ed è pienamente operativa, basta pensare che nel 2010 ha raccolto più di 120 milioni di euro impiegandone circa l’80%. Uscito dai confini svedesi, il modello della JAK Bank ha poi ispirato la nascita di esperienze similari in Danimarca e in Germania. Anche in Italia nel 2008, sullo stimolo di una puntata di Report, è stata creata l’associazione Jak Bank Italia, con l’obiettivo di portare nel nostro Paese il virtuoso modello svedese. Nel 2011 è sorto il Comitato Promotore per la costituzione della Banca Popolare Jak Italia.

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