Durante la XIII edizione del Premio Ermanno Casoli, inaugurato a Fabriano il 18 ottobre scorso, è stata nominata come vincitrice l’artista Anna Franceschini con la presentazione di una videoinstallazione nominata ROCK-PAPER-SCISSORS ovvero “sasso-carta-forbice”.

Istituito nel 1998, il Premio Ermanno Casoli invita artisti chiamati a progettare un’opera nella cui realizzazione sia coinvolto il territorio ospitante. La Fondazione omonima istituita nel 2007, attraverso questo premio intende promuovere il lavoro di giovani artisti la cui ricerca sia in linea con i propri principi, come l’interazione fra ambiti e discipline differenti, la capacità di scardinare convenzioni e comportamenti acquisiti, una concezione dell’arte come modello etico di comportamento in grado di incentivare l’innovazione e di sviluppare nuovi contesti sociali. Attraverso il Premio Ermanno Casoli l’artista vincitore ha infatti la possibilità di relazionarsi con un’azienda e con le persone che ci lavorano, rafforzando l’obiettivo della Fondazione di divulgare il linguaggio dell’arte contemporanea all’interno delle imprese, in quanto efficace attivatore di cambiamento culturale e innovazione.

La videoinstallazione della vincitrice Anna Franceschini, che lavora sul cinema sperimentale, è stata concepita secondo le regole combinatorie del gioco della Morra Cinese, ovvero sasso, carta, forbice. L’utilizzo di immagini sovrapposte e mescolate creano un perfetto equilibrio tra la diversità dei paesaggi che caratterizzano l’identità del territorio di Fabriano, dai paesaggi rupestri a luoghi con una forte connotazione industriale ed economica di cui questo territorio è caratterizzato. Si tratta proprio di quella che in inglese viene chiamata artistic intervention, ovvero cercare di inglobare una struttura produttiva in un apparato estetico. L’artista è entrata nel comparto produttivo di Elica, azienda che produce cappe da cucina, e ha filmato alcune fasi della produzione, al fine di far interagire questi materiali con altri provenienti dal paesaggio che la città di Fabriano offre. In questo senso l’artista ha trattato quelle che sono le fasi della produzione dell’azienda come uno dei tanti elementi che compongono la molteplicità geografica e sociale del territorio. La videoinstallazione è stata successivamente collocata proprio all’interno dell’area logistica dell’azienda in maniera tale che se la palestra interna all’azienda rende un servizio al corpo e alla salute di chi ci lavora, con questo intervento si rende ai dipendenti un piccolo servizio all’immaginario.

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