Dal 1985 al 1999 ogni anno una città è stata nominata “Città Europea della Cultura” e dal 2000 il titolo si è trasformato in “Capitali Europee della cultura” e viene assegnato ogni anno a due città appartenenti a due diversi Stati dell’UE dal Consiglio dell’Unione Europea. L’intento è sia di dare visibilità alle ricchezze e alle diversità delle varie culture che compongono l’Unione; ma al contempo di avvicinare i Paesi, lasciando emergere tanto i punti di somiglianza che fornendo un’occasione di comprensione e conoscenza reciproca delle differenze, così da perseguire il fondamentale obiettivo di unione nella diversità.
Naturalmente l’occasione diventa una possibilità forte di sviluppo economico, rinascita urbanistica, visibilità internazionale e anche di riscoperta della propria città perfino per chi vi abita. Il titolo da un lato comporta anche l’erogazione di una sovvenzione (fino al 2007) poi premio intitolato a Melina Mercouri ma soprattutto è un volano di sviluppo molto rilevante, per esempio da un punto di vista turistico (secondo alcuni studi il numero dei visitatori che trascorrono una notte in questi luoghi aumenta in media del 12% nell’anno di elezione).

L’iter per ottenere tale titolo inizia molti anni prima ed è basato principalmente sul programma di eventi culturali che ci si propone di organizzare nel corso dell’anno di candidatura, mettendo in luce le proprie competenze distintive e peculiarità, la propria vita culturale e lo spirito creativo. I criteri che deve soddisfare il programma di una città candidata sono fondamentalmente due: la dimensione europea e la città e i cittadini. Se in Italia già fervono i preparativi per le candidature del 2019, intanto nel 2013 è la volta di Marsiglia in Francia e di Kosice in Slovacchia. Marsiglia ha conquistato l’ambito titolo battendo la concorrenza di Bordeaux, Tolosa e Lione, grazie anche alla propria posizione sul Mediterraneo. Marsiglia è una città portuale (come ci ricorda il Santuario della Madonna della Guardia) e confusionaria, ma anche elegante, dagli ampi cours, dai palazzi ottocenteschi in stile “tre finestre”, è un luogo moderno ed economicamente vivace ma anche il centro di una regione che ha segnato la storia dell’arte: da Arles, città molto amata da Van Gogh, a Aix-en Provence, dalla Montagna Saint-Victoire, ritratta spesso da Cézanne, ai colori delle campagne che hanno ispirato molti pittori impressionisti.

L’inaugurazione dell’anno da Capitale della cultura sarà nel week end del 12 e 13 gennaio e avverrà con una due giorni di celebrazioni incentrate su quattro eventi: la cerimonia ufficiale di apertura, cui parteciperà il presidente della Commissione europea, l’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea a Aix-en-Provence, una caccia al tesoro e i fuochi d’artificio con intervento della pattuglia acrobatica francese ad Arles Il programma artistico è molto ricco e prevede circa 500 eventi durante l’anno, con numerose esposizioni d’arte di grande rilievo, distribuite fra diverse località della Provenza, quali:
dal 13 giugno al 13 ottobre: il grande Atelier del Midi, a Marsiglia e Aix-en-Provence, dedicherà gli spazi ai grandi pittori che hanno lavorato nel sud della Francia all’inizio del ’900, da Cezanne a Matisse, da Van Gogh a Bonard;
dal 27 aprile al 13 ottobre: ad Aubagne sarà possibile scoprire un aspetto meno noto di Picasso, quello di ceramista, grazie all’esposizione di 120 opere dell’artista; • da aprile a luglio: ad Arles, l’attenzione sarà focalizzata su Rodin,
da ottobre 2013 a gennaio 2014: Marsiglia darà spazio al talento di Le Corbusier.

Altre grandi aperture (o riaperture) coincidono in tutto o in parte con l’anno da capitale della cultura: dalla riapertura dell’Eden, il primo cinema del mondo, aperto direttamente dai fratelli Lumiére, che vedrà anche eventi e visite a tema, all’apertura del MUCEM (il Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo), disegnato da Rudy Ricciotti, situato proprio all’ingresso del porto antico di Marsiglia, infine al CeReM, (Centro Regionale del Mediterraneo) disegnato dall’architetto milanese Stefano Boeri e destinato a ospitare esposizioni permanenti e temporanee, concerti, incontri internazionali e conferenze sulla cultura del Mediterraneo. Il programma culturale di Marsiglia si annuncia da subito vivace, articolato e molto colorato, come nella natura della città in questione. I nuovi musei quali il MUCEM saranno un tentativo di recupero urbanistico oltre che uno sforzo di modernizzazione forte, che farà da contraltare al recupero dell’importante passato di arte, colori e grandi nomi. E tutto questo verrà raccontato sullo sfondo profumato di lavanda della Provenza magari assaporando un bella ciotola di bouillabaisse, la famosa zuppa di pesce.