Molti italiani si stanno rassegnando a turarsi il naso e votare il “meno peggio” alle prossime elezioni politiche, ma non sanno che pur non potendo scegliere il candidato possono scegliere le sue idee, o almeno proporgliele. Fino al 28 Gennaio il FAI promuove le primarie della cultura, una consultazione che regala una sensazione nuova per molti : l’imbarazzo della scelta.

L’iniziativa consiste nel dare la possibilità a ciascuno di noi di esprimere quali siano le priorità del paese e invitare i candidati a impegnarsi a sostenerle. Una consultazione popolare, accessibile a tutti, ideata da alcuni giovani del FAI che vuole trovare proposte concrete a molte tematiche.

Ogni tema ha un titolo “parlante” , ad esempio: io non dissesto , piani certi per la sicurezza del territorio, per tutelare invece che ricostruire dopo un disastro ambientale. In tutto 15 temi che spaziano dalla valorizzazione del patrimonio bibliotecario e dei centri storici, fino alla promozione dell’agricoltura come recupero di un mestiere antico e di un’antica vocazione italiana, senza tralasciare il desiderio di maggiori risorse per le imprese giovani e per i privati che vogliono investire nella cultura.

Una volta letti tutti i temi si cade nell’indecisione, che non ha niente a che vedere con quella politica che dilaga in Italia, ma che è anzi l’indecisione di chi ha davanti solo alternative allettanti e non vorrebbe rinunciare a nessuna. Si possono scegliere solo tre temi, i più votati verranno presentati a tutti i candidati alle prossime elezioni che potranno scegliere di sostenerli pubblicamente e inserirli nei loro programmi. Ovviamente nessuno vieta alla classe politica di dare uno sguardo anche a quelli che non vinceranno, potrebbero essere comunque spunto per buone idee.

Non votate Antonio La Trippa, votate per le primarie del FAI, io ho votato, e tu per cosa voti?