Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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Giovedì 13 dicembre 2012, quando il Comune di Venezia ha indetto la gara per accapararsi lo sponsor di ristrutturazione del ponte di Rialto, Renzo Rosso con il suo gruppo finanziario (OTB) non ha avuto rivali e ha vinto il contratto mettendo sul piatto 5 milioni di euro.
L’accordo prevede che i lavori inizieranno a fine gennaio e si concluderanno non prima del 2015; l’intera opera di recupero da 5 milioni di euro offrirà al marchio Diesel la possibilità di essere associato per molto tempo all’immagine di uno dei ponti più famosi del patrimonio culturale italiano.
Su vaporetti e mezzi di comunicazione del capoluogo lagunare, per quattordici giorni l’anno, lo sponsor potrà affiggere messaggi pubblicitari legati a particolari campagne di marketing.
Inoltre l’accordo prevede l’organizzazione di eventi culturali di grande visibilità e prestigio, uno in Piazza San Marco, uno al Teatro la Fenice, due a Palazzo Ducale e in altre sedi importanti della città. Il buon senso è inteso qui come vincolo tra pubblicità, decoro e qualità in quanto ogni forma pubblicitaria sarà vigilata in osservanza dell’importanza del ponte in questione e dell’interà città.
Una nuova forma di mecenatismo si sta sviluppando in Italia per salvaguardare il patrimonio; anche se in maniera contenuta, si sta assistendo ai primi segni di partecipazione del ceto imprenditoriale per la tutela delle ricchezze artistiche. Si sta tracciando l’importanza di creare un modello di partecipazione fra poteri pubblici e privati modernizzando il mecenatismo tradizionale.
Laura Biagiotti nel 1998 contribuì al restauro della Cordonata del Campidoglio in collaborazione con il Comune di Roma e l’Associazione Caput Mundi, mentre recentemente l’esempio più emblematico è stato quello che ha visto Diego Della Valle mecenate per il Colosseo. Dopo mesi di polemiche e critiche da parte di Codacons e Antitrust l’accordo è comunque partito e Mister Tod’s finanzierà il restauro dell’anfiteatro Flavio per 25 milioni di euro.
Le polemiche innescate dal Codacons si rivolgevano a cartelloni abusivi e appalti truccati ma dure sono state le risposte dell’opinione pubblica italiana. Se le casse dello Stato piangono, infatti, i soldi per la salvaguardia del patrimonio devono essere cercati altrove.
Per quanto riguarda l’appalto di restauro al Ponte di Rialto, fino ad ora non sembrano essersi scatenate numerose critiche o polemiche. Forse l’opinione pubblica italiana si è arresa di fronte al fatto che il nuovo mecenatismo dei grandi ricchi in questo momento sia l’unica soluzione possibile.
Nessun turista o cittadino appassionato vorrebbe vedere in Piazza San Marco grandi cartelloni pubblicitari, ma se non avere questo significasse perdere uno dei ponti più prestigiosi d’Italia, varrebbe ancora la pena perseguitare il mecenatismo?
Il compromesso giusto è quello della continua sorveglianza e del continuo controllo sulle campagne pubblicitarie che verranno messe in piedi da questi grandi sponsor, la qualità e il prestigio dello spazio non dovranno soffrire soffocati dalla pubblicità.