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Il pubblico che nella giornata del 22 gennaio 2013 ha riempito l’auditorium di Palazzo Lombardia, è quello delle grandi occasioni. Questo perché in vista di Expo 2015, l’appuntamento dei primi stati generali del marketing territoriale, è quanto mai atteso come occasione per discutere del come risollevarsi da quello che è stato giudicato un approccio strategico troppo morbido.
Expo 2015 al centro della discussione: pone la sfida della realizzazione nei tempi programmati delle circa 60 infrastrutture avviate, per un valore di circa 20 miliardi, e rappresenta la chance per il rilancio del territorio, oltre che l’occasione per valorizzare le ‘eccellenze’ lombarde (dalla cultura all’arte, all’enogastronomia).
A guidare i lavori, l’assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi Giovanni Bozzetti: “Bisogna innestare una svolta – ha dichiarato in apertura nelle vesti di padrone di casa – “Occorre lanciare un nuovo patto per l’attrattività del territorio regionale. L’Expo è già cominciato, non dobbiamo sprecare un’occasione così importante”.
Il dubbio che sia ormai tardi per sviluppare politiche efficaci di marketing territoriale, è ammesso anche dal moderatore Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera. Meglio tardi che mai, dice però la saggezza popolare, e sostengono in fondo la maggioranza dei relatori che si sono susseguiti ai microfoni.
Presente tra gli altri, Andrea Babbi, il neo direttore dell’Ente Nazionale per il Turismo: “L’Enit si fa carico da subito di promuovere l’Expo nei mercati più lontani: abbiamo già messo a disposizione 600mila euro per la promozione in tutto il mondo. Non molti, ma sono qualcosa se utilizzati bene. Dobbiamo lavorare insieme, Enit, operatori, enti locali: cinesi, brasiliani, in molti hanno fame e sete di Expo. Ecco perché bisogna dare una scossa concreta da subito. L’Expo deve essere il trampolino da cui far rinascere tutto il comparto turistico italiano”.
Molte le tematiche che si sono affrontate: dal turismo termale, tra salute e benessere, con Giorgio Matto, Vice Presidente Federterme; valorizzazione del comparto enogastronomico con Carlo Cracco, chef di fama internazionale; l’arte come volano delle destinazioni con Flavio Caroli, Storico dell’arte; moda eccellenza e turismo con Mario Boselli, Presidente Camera Nazionale della Moda Italiana; le fiere e l’attrattività del territorio con Gian Domenico Auricchio, Vicepresidente Unioncamere Lombardia e Presidente Comitato Fiere Industria; design tra fuori salone e nuove realtà architettoniche con Claudio De Albertis, Presidente Triennale Milano e molto altro ancora.
Questi primi Stati generali del marketing territoriale hanno stimolato idee, spunti, suggerimenti, cose da fare e pericoli da evitare. Emerge quindi una comunità d’intenti istituzionali timidamente rassicuranti, ma lontana da dare l’impressione che gli ingranaggi tra gli attori principali siano ben oliati.
Se alle parole seguiranno i fatti, infine, il convegno sarà servito davvero a imprimere una svolta, promuovendo il lavoro sinergico fra attori pubblici e privati intorno all’Expo. Se resteranno parole, invece, sarà l’ennesima occasione sprecata. L’amministrazione che uscirà dal voto delle regionali in Lombardia ha un compito importante quindi, e dovrà impegnarsi molto per il successo di questa sfida, senza perdere altro tempo. Con un milione di persone atteso solo su Milano, l’Expo 2015 rappresenta l’occasione unica per valorizzare i territori, la cultura e il Made in Italy, se riusciremo a facilitarne la fruizione con progetti condivisi, concreti e ben comunicati.