Culture21 srl – Gruppo Monti&Taft Ltd
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La cultura, sì proprio lei, la cultura. E’ così utile? Si mangia con la cultura? Fa audience? Domande legittime, che portano dritto al dunque. La campagna elettorale a tratti viva, a tratti morente o dormiente, non ci ha permesso fin qui di capire granché, soprattutto rispetto ai temi concreti e importanti per ogni cittadino. Tra i temi maggiormente cari alla mia generazione (e non solo) c’è, naturalmente, l’occupazione (o la disoccupazione!). Chi opera – a vario titolo – nel campo del turismo e della cultura, ha a cuore i temi legati allo sviluppo.
Le attese sono strettamente collegate. Da anni ci diciamo che il turismo è un possibile motore del nostro paese e che può generare un circuito virtuoso che potrebbe creare occupazione. E sappiamo benissimo che l’Italia ha tanti elementi di grande attrattiva e di appeal turistico e che tra questi la cultura è una risorsa fondamentale. La cultura, l’arte, le bellezze naturali e paesaggistiche, le tradizioni dei territori, l’enogastronomia sono, appunto, risorse e come tali vanno utilizzate, valorizzate per creare e produrre “valore”. E’ questo quello che ci aspettiamo.
Ora, con grande curiosità, siamo andati alla ricerca di cosa propongono i maggiori partiti in quest’ambito (e nei casi in cui non specificamente illustrati, si evidenziano i temi relativi all’istruzione, altrettanto fondamentali nella formazione delle future generazioni e nella propensione ai temi culturali). Visto che in pochi ce l’hanno raccontato, andiamo a vedere nei loro programmi cosa c’è. E…incrociamo le dita! Sperando che le parole si trasformino in fatti concreti.
Il Partito Democratico, nel programma per la cultura, indica i seguenti capitoli: “Sponsorizzazioni e incentivi fiscali”, “Archivi e biblioteche”, “I beni culturali”, “Il cinema e l’audiovisivo”, “Arte contemporanea”, “Fondazioni lirico sinfoniche”, “Lavoro e welfare”, “Paesaggio”, “Professioni dei beni culturali”, “Residenze creative” e “Lo spettacolo dal vivo”. “Occorre fare di più per attrarre nuove risorse private nel settore della cultura. L’esperimento degli incentivi fiscali per il cinema ha dimostrato che, se ben congegnate, queste politiche aiutano lo sviluppo del settore e portano allo Stato risorse maggiori di quelle a cui rinuncia”. “L’Italia ha bisogno di vere e proprie politiche industriali, per l’occupazione e per la tutela dei diritti dei lavoratori, dedicate al comparto creativo e culturale. Il grave ritardo italiano consiste prima di tutto nel continuare a considerare la cultura quasi solo in funzione ancillare del turismo, dimenticando così che essa costituisce in sé il principale fattore di sviluppo e innovazione”.
Qui, il programma del Partito Democratico sulla cultura
Il Popolo Della Libertà, al punto 21 del proprio programma indica: “Non può esserci un taglio indiscriminato delle risorse pubbliche, ancora essenziali nel settore, ma neppure una irragionevole chiusura all’apporto dei privati”, “Finalizzare gli introiti prodotti dai beni culturali agli investimenti sulla cultura”, “Valorizzare “l’esistente invisibile”: i musei italiani svuotino le cantine”, “Avviare la sperimentazione dell’affidamento in concessione ai privati dei musei più in difficoltà”, “Riforma organica della fiscalità delle associazioni sportive dilettantistiche per la promozione dello sport di base”, “Agevolazioni fiscali per investimenti di privati nella costruzione di impianti sportivi di riconosciuto interesse generale”, “Separazione tra cultura e spettacolo nell’assegnazione di risorse pubbliche”.
Qui, il programma completo
Nel programma del Movimento 5 Stelle troviamo nel capitolo dedicato all’Istruzione: “Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti”, “Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale”, “Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo”, “Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie”, “Investimenti nella ricerca universitaria”.
Qui, il programma completo
Per la Lista Civica Per Monti, “I progetti promossi recentemente per il sito archeologico di Pompei, l’Accademia di Brera, la Galleria dell’Accademia di Venezia, il Museo di Capodimonte dimostrano che anche in periodi difficili è possibile trovare le risorse per tutelare il nostro patrimonio. Intese con le fondazioni di origine non bancaria o forme calibrate di partnership pubblico-privato potrebbero consentire un allargamento dello spettro delle iniziative finanziabili. Musei, aree archeologiche, archivi, biblioteche devono essere accessibili ai cittadini e ai turisti in modo più agevole e la qualità dell’offerta deve migliorare, anche sperimentando forme di sinergia e collaborazione tra il privato sociale e le istituzioni statali”. “Investire nella cultura significa anche lavorare per rafforzare il potenziale del nostro turismo, poiché già oggi cultura, bellezze naturali ed enogastronomia sono i pilastri della nostra attrattività, anche rispetto a Paesi che presentano il maggior potenziale di sviluppo turistico (Russia, Brasile, Cina, India, Golfo). La macchina turistica va però governata meglio: oggi ci sono troppi centri decisionali, poco coordinati e con insufficiente massa critica per affrontare con successo la competizione globale”.
Qui, il programma completo
Tra gli altri protagonisti di queste elezioni Politiche 2013, anche Antonio Ingroia con il nuovo movimento politico Rivoluzione Civile che per la conoscenza, la cultura dice: “Affermiamo il valore universale della scuola, dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art.3 della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. […] Vogliamo valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico, come afferma l’art. 9 della Costituzione. Vogliamo una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa in tutto il Paese”.
Qui, il programma completo
Sinistra, Ecologia e Libertà, nel capitolo dedicato alla cultura affronta i seguenti temi: “I beni culturali”, “L’editoria”, “La musica”, “L’audiovisivo”, “Il sistema dello spettacolo dal vivo”. “L’investimento pubblico in cultura è necessario perché il mercato non investe dove non ci sono margini immediati. Lo dobbiamo a noi stessi e alle generazioni che verranno. Investire in cultura, tanto più nei momenti di crisi economica, salva il Paese dal degrado morale e dalla deriva economicista, perché cultura significa innovazione e creatività. Innovare per allargare la base produttiva, creando ricchezza da redistribuire”. “Gli occupati nel settore artistico-culturale sono 585.000, che salgono a oltre 1,4 milioni considerando l’intero comparto della “industria culturale e creativa”. “Per tutti questi motivi noi introdurremo il “Ministero per la creatività”, cancellando il Mibac e con l’accorpamento di tutte le deleghe oggi sperse nei mille rivoli di altrettanti ministeri, per uscire dalla trappola della sola conservazione dei beni culturali ai fini della promozione turistica e introdurre l’idea d’industria creativa. L’insieme, cioè, di originalità, etica, cultura, estetica e identità che vanno favoriti in ogni processo produttivo e istituzionale”.
Qui, il programma completo
Per dovere di par condicio qui i programmi di Lega Nord, UDC, Fare per Fermare il Declino, Futuro e Libertà, Fratelli d’Italia, e Centro Democratico
Inoltre, per completezza di informazione, il Sole 24 Ore ha fatto cinque domande ai candidati premier, Bersani, Berlusconi, Ingroia, Monti e Giannino, sul tema culturale, che qui trovate, con le risposte, molto interessanti per addetti ai lavori e non.
Un altro articolo da non perdere sul tema, si trova su pionero.it, a firma di Luca Corsato, il quale cita l’appello “Ripartire dalla Cultura”, che è un chiaro invito ai candidati a mettere al centro “imprescindibilmente”, la cultura e l’istruzione.
Indecisi, avete le idee più chiare ora?