Nato fra le sfide di danza delle Houses statunitensi, il voguing (o vogueing) si è sviluppato a partire dagli anni ‘60 ed è stato consacrato sulla scena internazionale dal noto video di Madonna, da cui prende il nome. I suoi movimenti precisi, geometrici e stilizzati, prendono ispirazioni dalle pose delle modelle, immortalate come dive sulle più importanti riviste di moda.

Dal punto di vista culturale, sono molteplici le istanze che si fondono in questo stile, di vocazione marcatamente urbana: dalla reinterpretazione dell’immaginario del mondo della moda, alla competizione creativa fra gruppi di minoranza, all’universo underground di New York e dei collettivi LGBT.
Negli ultimi vent’anni le linee e gli angoli tipici delle movenze vogueing si sono trasformate in vero e proprio fenomeno di costume, che ha rilanciato con forza lo stile dei club afro e latinoamericani, arrivando fino in Europa e contribuendo a formare il movimento electrodance. Mixando movimenti delle arti marziali, della ginnastica e dell’house dancing e inseguendo un percorso di continua evoluzione, il vogueing, dopo essere stato inserito nel documentario Paris is burning, inizia ad essere preso come riferimento importante anche dalle accademie di moda e di belle arti.

Presso la NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano -, uno dei poli formativi più interessanti nel panorama italiano degli ultimi anni, il fenomeno underground è stato infatti integrato nel corso di studi triennale in Fashion Design ed è stato protagonista del primo appuntamento della settima edizione di Mercoledì da Naba. Il progetto prevede l’organizzazione settimanale di una serata aperta alla città e dedicata all’approfondimento di tematiche culturali.
Protagonisti dell’evento Benny Ninja, icona del vogueing nonché erede del titolo di Father da Willi Ninja, uno dei creatori dello stile, e Javier Ninja, promessa della danza fin dall’infanzia e artista di spicco nel panorama underground. Tutti i ballerini citati provengono da quella che è forse la più importante delle houses statunitensi, la house of Ninja, distintasi in numerose competizioni formali.
Lo spirito di rivalità affonda radici profonde in questo stile, nato dai contest delle ballroomscenes più famose degli States, dalla già citata New York City a Los Angeles, da Philadelphia a Miami, da Detroit a Chicago.

Nel mondo vogueing, per segnare ogni passo nella scalata al successo, vengono utilizzati una serie di status, vere e proprie tag a cui si ha diritto progressivamente, a seconda della propria bravura e dell’affermazione sulla scena underground. Le prime vittorie ripetute all’interno della categoria fanno del giovane voguer una Star, dopo cinque anni di successi si diviene Statement, giunti a dieci anni Legend e a venti Icon. Per gli artisti che riescono a lasciare un segno profondo nella storia del movimento, e che quindi saranno ricordati fra i migliori in assoluto, esiste la categoria Hall of former. Inutile aggiungere che Benny Ninja è candidato a quest’ultimo titolo.

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Da oldway a new way, passando per Vogue Femme e Dramatics, il genere ad oggi può contare ben quattro diversi stili, quando poco più di vent’anni fa non godeva di una definizione compiuta, ma veniva introdotto semplicemente come performance. Quale sarà la prossima evoluzione del vogueing e quali altre celebrità sedurrà con le sue pose? Ad oggi non c’è dato sapere, ma sicuramente la danza contemporanea non smetterà di stupirci con le sue proposte e le sue trasformazioni.