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Dalle 13 di quest’oggi è chiusa la Capella Sistina, la splendida sala all’interno dei Musei Vaticani la cui volta è decorata dal Giudizio Universale che Michelangelo Buonarroti dipinse tra il 1536 e il 1541. È sotto quel dipinto, infatti, che si riunirà il Conclave di 115 cardinali, scelti tra coloro che non hanno compiuto ottant’anni (possono essere al massimo 120), chiamati a Roma per eleggere il successore di Benedetto XVI.
Papa Ratzinger si è dimesso l’11 febbraio scorso e proprio il 12 marzo, ad un mese di distanza dovrebbe tenersi la prima riunione dei Cardinali elettori, per scegliere quale tra loro può rivestire il ruolo di successore di Pietro a capo della Chiesa Cattolica.
Eleggere il Papa è un’operazione complicata che segue dei passaggi molto rigidi e precisi. Eccoli:
– I requisiti fondamentali per rivestire i panni del capo della Chiesa Cattolica sono all’apparenza molto comuni: essenzialmente essere un uomo di religione cattolica. Tuttavia, per convenzione, il Papa è sempre stato eletto tra i cardinali membri del Conclave. Raggiungere il ruolo di cardinale è l’apice della carriera ecclesiastica che si raggiunge solo dopo aver iniziato, dapprima come sacerdote, divenendo successivamente vescovo. I cardinali elettori, infatti, sono prima di tutto vescovi. La vita religiosa presuppone inoltre il celibato ma, soprattutto, al fine di avanzare di carriera, sono importanti gli studi teologici e filosofici.
– I cardinali elettori vengono convocati a Roma e risiederanno per la durata della loro permanenza all’interno della Domus Sanctae Marthae, edificio a ridosso della Basilica di San Pietro dentro le mura vaticane. La dimora è stata istituita da Giovanni Paolo II, perché prima di allora i cardinali elettori alloggiavano in alcune stanze di fortuna, allestite attorno alla Cappella Sistina.
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– Una volta riuniti all’interno del Conclave, i cardinali devono mantenere il più assoluto riserbo, e viene vietato loro di comunicare con l’esterno. Il nome Conclave deriva proprio dal latino “cum clave”, perché i membri del collegio vengono chiusi a chiave dal Cardinale Diacono, all’interno della sala, per fare in modo che siano completamente isolati. La votazione tra il gruppo riunito nella cappella avviene infatti a scrutinio segreto dal 1621. Ogni componente deve scrivere uno nome su un foglio di carta che viene portato, chiuso, al tavolo degli Scrutatores, ovvero i cardinali sorteggiati per svolgere il ruolo degli scrutatori. Sono tre le urne dove vengono raccolti i voti, tutte lavorate in argento e in bronzo e ognuna con una sua funzione: la prima accoglie i voti dei cardinali presenti in sala, la seconda viene utilizzata solo per quei cardinali impossibilitati a lasciare la propria stanza per malattia grave, la terza serve per riporre le schede una volta scrutinate.
– Per essere eletto, il nuovo pontefice deve aver ottenuto una maggioranza di 2/3. Se al 34° scrutinio questa non è stata raggiunta, si va al ballottaggio tra i due cardinali che hanno raggiunto il maggior numero di voti nell’ultima votazione.
– Una volta raggiunta questa maggioranza, il prescelto deve confermare al Cardinale Decano, colui che presiede il Collegio dei Cardinali, se intende accettare questo compito e, nel caso di risposta affermativa, quale nome abbia scelto.
– Di tutti questi passaggi il mondo intero non ha notizia sino a quando non è stato effettivamente scelto il nuovo pontefice di Roma. L’unico segnale che consente a tutti di capire a che punto sono i lavori del Conclave è la fumata che arriva dalla cappa sopra i tetti vaticani. Ogni volta che si conclude la votazione, le schede su cui i Cardinali hanno scritto i nomi vengono bruciate: se le fumate sono nere vuol dire che la votazione non è andata a buon fine; solo la fumata bianca annuncia l’elezione del nuovo Papa.
– Ecco quali sono gli abiti papali: una tonaca bianca, una stola rossa, un rocchetto, una mantella rossa, uno zucchetto bianco. In genere vengono preparati tre vestiti di tre taglie diverse per ogni corporatura, in modo tale da essere indossati subito dal nuovo Papa qualsiasi fisicità esso abbia.
– “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus papam” è questo il messaggio rigorosamente in latino con cui il Cardinale Protodiacono presenta il nuovo Papa alla folla di Piazza San Pietro e al mondo intero. Il pontefice, dopo qualche minuto, pronuncerà il suo discorso e impartirà la sua prima benedizione “Urbi et Orbi”.